Sono 25 in meno le persone ricoverate in terapia intensiva e 245 quelle in altri reparti. Questi i dati resi dalla Regione. Nelle ultime 24 ore si registrano 126 decessi
Il nuovo liveblog con gli aggiornamenti in Lombardia
Sono 25 in meno le persone ricoverate in terapia intensiva e 245 quelle in altri reparti. Questi i dati resi dalla Regione. “Siamo sulla via giusta”, ha dichiarato il governatore della Regione, Attilio Fontana, commentando quest'ultimo dato. Fontana ha anche parlato dell'incontro avuto ieri in Prefettura a Milano con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: "Ci sono tante considerazioni, il presidente si è impegnato a darmi una risposta sui vari punti", ha spiegato il presidente della Regione Lombardia. Anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha parlato con il premier spiegando che "è importante capire e fare un discorso chiaro e trasparente ai cittadini nei giorni successivi e far capire se c'è il rischio di ripartenza del contagio. Milano ripartirà il 4, di più il 18, perché non è una città con molta industria, ma con molti servizi". Nel pomeriggio il presidente del Consiglio è stato di nuovo in visita Lombardia, a Lodi e Cremona. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI)
19:36 - Gallera: "Da domani test sierologici in Lombardia"
"A partire da domani, con l'avvio di altri 33 centri, si estende a tutta la Lombardia l'esecuzione dei prelievi ematici per l'elaborazione dei test sierologici che porteranno a regime, entro l'inizio della prossima settimana, il sistema regionale di analisi degli anticorpi neutralizzanti per il Covid-19". Lo annuncia l'assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera, in una nota. A Milano sono tre i centri prelievo attivi da domani, agli ospedali Niguarda, Fatebenefratelli e Sacco.
19:17 - Direttore ospedale Cremona: "All'inizio lasciati soli"
"Noi abbiamo collaborato molto bene con la Regione Lombardia e la Regione con il Governo. All'inizio qualche incomprensione c'è stata, perché noi vivevamo una situazione di panico e in alcuni momenti abbiamo avuto la sensazione di essere lasciati soli". Lo ha dichiarato il direttore generale della Asst di Cremona Giuseppe Rossi, in attesa di incontrare il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella prefettura di Cremona, sottolineando che i ricoverati per coronavirus "sono passati da 600 a circa 200" e che "ora la nuova emergenza è convertire nuovamente l'ospedale che abbiamo dovuto rendere interamente Covid". "Siamo contenti che Conte venga a rendersi conto di come è stata la situazione reale. La percezione di cosa è successo in Lombardia e a Cremona c'è l'hanno solo quelli che hanno dovuto intubare 60-70 persone al giorno. Ora - ha proseguito - non sarà facile convertire di nuovo l'ospedale con le liste d'attesa bloccate anche per pazienti con gravi patologie. Avremo bisogno di attrezzature e tecnologie per far ripartire la macchina. Abbiamo bisogno di rimettere a posto il pronto soccorso anche in vista di un possibile ritorno dell'epidemia con percorsi separati fra Covid e normali. Bisogna potenziare la terapia intensiva e sub intensiva, interventi non a costo zero. Le istituzioni devono impegnarsi per dare una mano".
19:05 - Fontana chiede a Conte via libera a celebrazione messe
"Il presidente Attilio Fontana ha scritto una lettera al premier Giuseppe Conte con una serie di proposte avanzate a Regione Lombardia dall'Arcidiocesi di Milano, per chiedere il via libera alle celebrazioni religiose". Lo comunica in una nota la Regione Lombardia, spiegando che "la missiva contiene una serie di suggerimenti condivisi anche con le autorità sanitarie".
18:45 - Regione: "E' consentito curare gli orti"
"E' consentito lo spostamento per andare a coltivare orti e piccoli appezzamenti, anche se non si è agricoltori professionisti e anche se il fondo di proprietà non si trova nei pressi dell'abitazione". Lo specifica in una nota l'assessore lombardo all'Agricoltura Fabio Rolfi, spiegando che "chiunque possieda un terreno adibito alla produzione di alimenti può raggiungerlo per prendersene cura. Basta dimostrare attraverso l'autocertificazione e tutte le indicazioni necessarie, di essere il proprietario e di percorrere la strada più breve per raggiungerlo". "Molti lombardi ce lo chiedevano e riteniamo opportuno chiarirlo definitivamente. Troppi orti erano a rischio abbandono", sottolinea l'assessore. Come specificato a livello nazionale, rimane al momento il divieto di spostarsi in un altro Comune per la cura di giardini e orti di seconde case. "C'è molta confusione sui Dpcm - ha concluso Rolfi - ed è, quindi, opportuno dare un elemento di chiarezza".
18:31 - Consiglio regionale a Canton Ticino: "Riaprire valichi secondari"
L'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Lombardia ha inviato una lettera a al presidente Claudio Franscella e ai componenti dell'Ufficio presidenziale del Gran Consiglio del Canton Ticino per chiedere di valutare la riapertura dei valichi secondari secondari tra Lombardia e Svizzera. "A fronte della chiusura dei valichi secondari - da voi a suo tempo approntata al fine di tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini in ordine all'emergenza sanitaria in corso - i numerosi frontalieri, che ogni giorno superano i confini attraverso le dogane rimaste aperte, sono costretti ad affrontare lunghissime code. Una situazione che comporta notevoli disagi non solo per gli automobilisti in transito, ma anche per i residenti dei Comuni di frontiera interessati dal passaggio dei mezzi", scrive il Consiglio regionale lombardo. Evidenziando che "la limitazione degli spostamenti transfrontalieri - che sta già creando notevoli problemi viabilistici e ambientali - comporterà ancora maggiori criticità a seguito dei graduali allentamenti al lockdown previsti per le prossime settimane". L'iniziativa è stata promossa dal presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi e dalla vice presidente Francesca Brianza auspicano, "che si possa tenere quanto prima un incontro tra le istituzioni lombarde e ticinesi. "Pur consapevoli della delicata situazione esistente - scrive la Lombardia al Canton Ticino - nel pieno rispetto delle normative anti Covid-19 attualmente in vigore, vi chiediamo di valutare un piano per la riapertura dei valichi secondari tra Canton Ticino e Regione Lombardia, che faccia convergere il diritto alla salute pubblica con quello al lavoro".
18:15 - In Lombardia 74.348 positivi, calano i ricoveri
Sono 25 in meno in terapia intensiva e 245 quelli in altri reparti. Questi i dati resi dalla Regione. “Siamo sulla via giusta”, ha dichiarato il governatore della Regione, Attilio Fontana, commentando quest'ultimo dato. Nelle ultime 24 ore si registrano 126 decessi.
18:02 - Pinacoteca di Brera: "Lavoriamo a preparativi riapertura"
Il prossimo 18 maggio, secondo il decreto che riguarda la fase 2 dell'emergenza Coronavirus, potrebbero riaprire anche i musei. Alla Pinacoteca di Brera di Milano, uno dei simboli della città nel mondo "stiamo lavorando duramente per concludere i preparativi per aprire nuovamente le porte del museo e della biblioteca al pubblico. Lentamente, attentamente e con cautela", spiega il direttore James Bradburne che vuole una Brera "isola di tranquillità" in cui i visitatori dovranno sentirsi "sicuri e lontani dal rischio di infezione". "Il pubblico tornerà, ma lentamente, e potremmo non vedere mai più il numero di visitatori che abbiamo accolto in passato", è il timore del direttore della Pinacoteca, perché il "mondo post-Covid è una terra incognita e sappiamo con certezza che non sarà mai più la stessa di prima". "I programmi innovativi che abbiamo sviluppato durante questi lunghi mesi di chiusura forzata saranno ulteriormente sviluppati. Molte cose cambieranno, ma la nostra missione resterà la stessa - ha assicurato Bradburne -: Brera, come ha detto Fernanda Wittgens, fu creata da Napoleone ad 'educazione del popolo' con un profondo pensiero illuministico che noi, eredi, non possiamo tradire". Napoleone e Wittgens non avrebbero mai "potuto immaginare che saremo stati in grado di incontrarci tramite Zoom o Skype, ma se fossero stati in grado, avrebbero usato tutti i mezzi disponibili per promuovere la missione di Brera mentre si sposta nel futuro, sempre incerto, come faremo noi", ha concluso il direttore.
16:39 - Milano, l'assessore Rabaiotti: "Nessuna casa popolare andrà a detenuti"
"Il Comune di Milano non concederà alcuna casa popolare ai detenuti che devono scontare gli arresti domiciliari". Lo ha chiarito l'assessore alle Politiche sociali e abitative del Comune, Gabriele Rabaiotti, in risposta a quanto affermato l'assessore regionale Stefano Bolognini. Rabaiotti ha spiegato che il Comune "rispondendo a una lettera del presidente del Tribunale di sorveglianza, ha offerto la propria disponibilità a ospitare transitoriamente una ventina di persone in 10/12 alloggi, utilizzando una quota residuale degli appartamenti di proprietà del Comune destinati all'emergenza abitativa. Non verrà dunque tolta alcuna casa popolare ad alcuno". Questo è stato fatto " in uno spirito di collaborazione istituzionale, comprendendo come la nota condizione di sovraffollamento delle carceri possa causare, tanto più in questo periodo di emergenza sanitaria, situazioni di forte criticità. - ha concluso - Spiace dover registrare una volta di più l'arrogante disattenzione con cui il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e i suoi assessori affrontano questioni delicate, com'è questa, strumentalizzando la situazione a fini politici per togliersi dall'imbarazzo di dover offrire risposte a tutti i cittadini".
16:39 - Bergamo, mamma positiva a coronavirus partorisce
Dopo quasi due mesi di gravidanza con il Covid, di cui uno trascorso ricoverata all'ospedale di Bergamo, pochi giorni fa Maria ha dato alla luce una bimba. La piccola Alice sta bene, è negativa al tampone ed è in stanza con lei, ma in rigoroso isolamento. "La paura di farle del male - racconta all'ANSA la neomamma - mi ha sempre accompagnata durante queste settimane. Ma non potevo fare altro che affidarmi ai medici e alle ostetriche che mi dicevano: andrà tutto bene". Originaria di Osio Sotto, in provincia di Bergamo, Maria ha iniziato ad avere la tosse a fine febbraio. "Il mio medico mi ha prescritto sciroppo e aerosol, quindi antibiotico, ma non passava". Poi è cominciata tachicardia e la difficoltà a respirare sono aumentate. Dopo un mese di medicine senza alcun effetto, il 29 marzo la decisione: "Vado in ospedale, questa tosse non mi convince". Al Papa Giovanni XXIII di Bergamo, si susseguono in poco tempo gli esami del sangue, il tampone positivo, la tac e l'inizio della terapia. Con il peso di una polmonite bilaterale al termine della gestazione, Maria inizia così un lungo ricovero. "Giornate interminabili in isolamento, con i pensieri e la tosse come unica compagnia". Alla 37esima di gravidanza, i medici hanno potuto avviare il travaglio. Il 22 aprile, è venuta al mondo Alice, che è negativa al Sars-Cov-2 e sta bene. "Siamo ancora entrambe ricoverate. La bimba è in camera con me. Io ho ancora tosse e il tampone è positivo. Non posso coccolarla, baciarla e stringerla come vorrei. Ma sto riuscendo ad allattarla, e questa è già una cosa straordinaria. Il papà - conclude - non la vede dal giorno della nascita. Il fratellino e in nonni l'hanno vista, finora, solo in foto".
16:29 - Gallera: "Scudo penale? Giusto tutelare medici e dirigenti"
"Penso che dall'infermiere al dirigente che ha assunto le decisioni in quei momenti, con l'obiettivo di salvare la vita in un momento complicatissimo, senza dispositivi e con fiumi di persone che arrivavano, questo sia corretto". Lo ha detto l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera su Corriere Tv, rispondendo alla domanda se è favorevole allo scudo penale e civile per i medici 'allargato' ai dirigenti delle aziende sanitarie, dopo che in Parlamento è stato votato un ordine del giorno che apre alla riflessione sulle questione. "È corretto per il medico che faceva l'urologo e si è trasformato in un pneumologo, così come al direttore generale che ha trovato le soluzioni aprendo posti letto e trasformando aree di medicine interna in pneumologia. Tutti hanno dato il massimo, devono essere tutelati", ha detto Gallera, intervistato da Milena Gabanelli e Rita Querzè.
16:13 - Lombardia istituisce commissione inchiesta su emergenza
La Commissione di inchiesta sull'emergenza Covid-19 voluta dalle opposizioni del Consiglio regionale della Lombardia ha avuto il via libera questa mattina dall'Ufficio di presidenza del consiglio lombardo e dovrà concludere i propri lavori entro 12 mesi dall'insediamento. "Su richiesta delle opposizioni abbiamo istituito una Commissione che mi auguro possa vedere un confronto partecipato e propositivo tra tutti i suoi componenti - ha detto il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi -, con l'obiettivo di approfondire e analizzare la gestione dell'emergenza sanitaria di questi mesi in modo utile e costruttivo, senza cadere e perdersi in sterili polemiche e strumentalizzazioni politiche".
16:07 - Gallera: "Errori? Rivendico tutte le scelte"
"Io sono sereno. In quei momenti abbiamo preso tutte le scelte che apparivano le migliori per salvare la vita alle persone in momenti drammatici. Io le rivendico tutte". Lo ha detto l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, rispondendo a Milena Gabanelli che, su Corriere Tv, gli ha chiesto se ritenesse di aver commesso errori nelle gestione della pandemia. "In quel momento bisognava scegliere immediatamente. Abbiamo fatto scelte che servivano a salvare la vita alle persone", ha aggiunto Gallera. Nel corso dell'intervista Gallera ha rivendicato anche la delibera regionale che permette il trasferimento dei pazienti Covid dagli ospedali alle case di riposo. "L'abbiamo fatto - ha spiegato - per salvare la vita alle persone, altrimenti negli ospedali non si trovava il posto per attaccare un respiratore a cui stava arrivando. Mettere un paziente in maniera indipendente, in via di guarigione, per consentire una persona che arrivava dal territorio o anche da una Rsa di trovare un respiratore e una speranza di vita è stata una scelta giusta e corretta, perché abbiamo salvato la vita alle persone". I pazienti, Covid, ha poi ribadito l'assessore, "non hanno avuto nessun contatto con altri anziani e ricoverati. Le nostre delibere scrivono in palazzine indipendenti e con personale separato, questo è quello che è avvenuto in Lombardia, come in Emilia e nel Lazio e in tante altre realtà".
16:05 - Al Trivulzio 308 anziani positivi e 583 negativi
"Ad oggi, a seguito degli esiti del 'primo' tampone, vi sono 308 ospiti e pazienti Covid positivi e 583 ospiti e pazienti Covid negativi". Lo comunica il Pio Albergo Trivulzio di Milano, spiegando che "oggi sono arrivati gli esiti di tutti i tamponi effettuati ad ospiti e pazienti delle Unità di offerta sociosanitarie di Milano (Pat e Principessa Jolanda) e di Merate (Istituto Frisia)". L'istituto spiega, inoltre, che "si sta proseguendo nella effettuazione dei 'secondi' tamponi ad ospiti e pazienti risultati negativi al 'primo' test". Intanto, "48 operatori potranno rientrare in servizio nei prossimi giorni" dopo essere risultati negativi a due tamponi.
15:49 - Ordine avvocati di Milano: "Bloccata attività dei giudici di pace"
Il presidente dell'Ordine degli avvocati di Milano Vinicio Nardo ha inviato una lettera al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede per denunciare la "preoccupante" situazione dell'Ufficio del Giudice di pace del capoluogo lombardo, che "non dispone di una piattaforma telematica, a differenza del Tribunale e della Corte d'Appello", un problema che ha causato "il blocco totale delle attività", non esseno stato possibile portarle avanti "da remoto" in questo periodo di emergenza Coronavirus. Per il presidente Nardo "la situazione si aggraverà a partire dal 12 maggio", quando finirà il periodo di sospensione dei procedimenti non urgenti. Quel giorno "alla riapertura - scrive - ci sarà un assalto alle cancellerie" in un Ufficio che ha "un flusso di quasi centomila procedimenti (civili e penali) all'anno". Da qui la richiesta "di attivare, con normativa d'urgenza nella logica di ulteriore contenimento degli effetti negativi dell'emergenza sanitaria, l'adozione delle misure telematiche idonee alla prosecuzione delle attività".
15:40 - L'assessore al Bilancio Caparini: "A grandi città diamo 16 volte quello che dà Governo"
"Alle grandi città diamo sedici volte in più di quello che dà il Governo". E' quanto ha sottolineato l'assessore regionale al Bilancio Davide Caparini, durante il dibattito in commissione consiliare sul progetto di legge per il rilancio dell'economia lombarda che stanzia 400 milioni di euro per le opere pubbliche di Comuni e Province. "Il criterio di riparto - ha sottolineato Caparini, in risposta al presidente di Anci Lombardia, Mauro Guerra - è identico a quello adottato nella legge di bilancio 2020 dal governo Inoltre è innegabile che le città capoluogo, prima tra tutte Milano, hanno altri strumenti per accedere ai finanziamenti, anche regionali. Questa misura è pensata per tutti i comuni". Il progetto di legge è stato approvato in commissione a larga maggioranza, con il voto favorevole del centrodestra e anche dei gruppi di opposizione Pd ed M5S.
14:58 - Carceri: Lombardia, no a case popolari per domiciliari
La Regione Lombardia "non concederà case popolari ai detenuti che devono scontare i domiciliari, come invece ha deciso il Comune di Milano". Lo ha ufficializzato l'assessore lombardo alle Politiche abitative, sociali e disabilità, Stefano Bolognini, rispondendo a una lettera del provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria e del presidente del Tribunale di Sorveglianza. "L'altro giorno - spiega una nota - il dottor Pietro Buffa e la dottoressa Giovanna Di Rosa avevano scritto alla Regione, dopo aver ottenuto il via libera da Palazzo Marino per venti appartamenti, per chiedere il parere di Palazzo Lombardia. L'assessore Bolognini ha risposto che non è possibile procedere a questo tipo di assegnazioni". "Case popolari ai carcerati? Purtroppo non è nostra competenza - commenta Bolognini - altrimenti lo impediremmo. E' uno schiaffo per i 13 mila milanesi che aspettano la casa popolare. E' una scelta del sindaco Giuseppe Sala e del Governo, se ne assumano la responsabilità".
14:42 - Milano Progressista: “Più stazioni bici e più sicurezza”
Più spazio alla ciclabilità, al carpooling aziendale e ampliamento delle stazioni e dei punti di stallo di bike sharing in corrispondenza con le linee di forza del trasporto pubblico. Sono alcune delle proposte che la sinistra di Milano Progressista, con i suoi consiglieri comunali, ha raccolto in un documento sulla fase 2 dedicato alla mobilità e alla qualità dell'aria. Secondo i consiglieri, Enrico Fedrighini, Natascia Tosoni, David Gentili, Emmanuel Conte, Anita Pirovano, "la situazione post-emergenza Covid produrrà un'impennata della mobilità privata anche a causa della prevista riduzione del 70% della capacità di carico della rete di trasporto pubblico, sia urbano che extraurbano - si legge nel documento che in apertura accenna agli studi scientifici che puntano a capire se c'è un legame tra Covid e inquinamento ambientale -. Questo inevitabilmente porterà ad un aumento della congestione da traffico difficilmente sostenibile per l'intero sistema urbano". Per questo la sinistra milanese propone di realizzare più piste ciclabili, più parcheggi protetti per le bici in ogni scuola e luogo di lavoro, con priorità alla mobilità ciclabile scolastica in vista della riapertura delle scuole a settembre. "Il necessario incremento di mobilità ciclistica deve essere accompagnato da un aumento della messa in sicurezza di tale mobilità", hanno spiegato. Inoltre le zone a traffico limitato Area C e B dovranno essere rafforzate "in funzione del governo dei flussi di traffico merci e passeggeri".
14:41 – Anci: “Più fondi per Milano e le città”
"La scelta di privilegiare interventi di sostegno ai piccoli e medi comuni è importante e la condividiamo, crediamo però che vi sia la necessità di un intervento aggiuntivo che vada a sostenere interventi e gli investimenti nelle città di maggiori dimensioni, medio-grandi, grandi e il Comune di Milano". E' una delle principali richieste avanzate dal presidente di Anci Lombardia, Mauro Guerra, in relazione progetto di legge della Giunta che prevede 3 miliardi di investimento per il rilancio dell'economia lombarda, di cui quasi 349 milioni destinati ai Comuni e circa 51 milioni alle Province per realizzare opere pubbliche. La valutazione di Anci "è positiva sulla scelta di aver posto una destinazione di risorse importanti a sostegno della ripresa economica del nostro Paese e abbiamo apprezzato il fatto che si sia deciso di partire anticipando una quota dello stanziamento complessivo previsto ai comuni" ha osservato Guerra in audizione in commissione Bilancio. "E' altrettanto evidente - ha proseguito - che ci sia anche un problema di limitatezza di risorse destinate alle realtà maggiori, alla città più grandi, in particolare al Comune di Milano". "E' per questo - ha concluso - che vi chiediamo di valutare la possibilità di uno stanziamento aggiuntivo dedicato per il 2020, che possa costituire la premessa per un organico patto per le città che inizi a coinvolgere anche parti delle previsioni di stanziamento per il 2021" anche "in coordinamento con altre risorse per gli investimenti previsti da programmi e interventi statali e ed europei".
14:40 – Coldiretti Lombardia: “Sos liquidità per l'agricoltura”
"È urgente e necessario garantire liquidità alle imprese agricole lombarde che hanno avuto una diminuzione delle attività a causa della pandemia Coronavirus, che ha sconvolto i mercati con difficoltà per le esportazioni, lo stop forzato al canale ristorazione e la chiusura di alcune attività". Lo afferma la Coldiretti Lombardia nel commentare positivamente il piano di sostegno all'agricoltura su cui sta lavorando la Regione, coi primi finanziamenti in arrivo. "Il lavoro nelle campagne non si è mai fermato, per garantire alle famiglie le forniture alimentari - commenta Paolo Voltini, presidente di Coldiretti Lombardia - ma diversi settori stanno subendo contraccolpi importanti per le misure restrittive. Lo stanziamento regionale straordinario rappresenta una boccata d'ossigeno. Dei primi 6 milioni di euro erogati - precisa l'associazione - 3 milioni andranno a sostenere i caseifici di montagna, con Regione Lombardia pronta a acquistare formaggi locali per destinarli alle famiglie in difficoltà. Altri 3 milioni per i vini di qualità, per commercializzarli a prezzi promozionali nel canale Ho.Re.Ca in vista della riapertura di ristoranti, bar, winebar.
13:53 - Operatrici Trivulzio: “Dopo accuse temiamo licenziamenti”
"Ora temiamo di essere licenziate". Lo spiegano alcune operatrici sanitarie del Pio Albergo Trivulzio di Milano che nelle scorse settimane con le loro dichiarazioni ai media, mantenendo l'anonimato, hanno raccontato la grave situazione all'interno della storica 'Baggina' milanese. "La situazione all'interno del Pat - racconta una delle operatrici - non è cambiata di molto, i reparti non hanno un numero di personale sufficiente, perché molti colleghi sono malati e continuano a spostare pazienti da un reparto all'altro". E ancora: "Continua a girare la voce dentro che chi ha parlato verrà licenziato e altri lavoratori hanno paura e dicono 'ecco, per colpa di chi ha parlato perdiamo tutti il lavoro'. Noi, però, sappiamo di aver fatto la cosa giusta". Intanto, da quanto si è saputo, tra i pm che stanno indagando e l'Ats (ex Asl), che in questi giorni ha sentito in un'indagine interna 'parallela' alcuni medici del Trivulzio, c'è uno scambio di informazioni e gli investigatori a breve dovrebbero iniziare ad ascoltare come testimoni anche alcuni operatori e lavoratori delle Rsa al centro delle inchieste.
13:37 – Sardine donano 2.000 euro Croce rossa di Bergamo
Oltre ai 25.000 euro donati alla Protezione civile per l'acquisto di un respiratore e 10.000 mascherine donate a Milano, Bergamo e Brescia, oggi 6000 Sardine doneranno circa 2000 euro alla croce rossa di Bergamo proveniente dalla Campagna Mare Solidale. "Il lavoro ed il grande impegno da loro svolto non è ripagabile - scrivono le Sardine - hanno sacrificato il loro tempo, i loro beni affettivi per prestarsi a questa emergenza, ed ora che che il lavoro dei tanti volontari, operatori sanitari, medici ed infermieri sembra più tranquillo non dobbiamo dimenticarci di loro e del grande sforzo che dovranno continuare a fare. Alla croce rossa di Bergamo diciamo Grazie, per tutto quello che state facendo".
12:41 – All'ospedale San Raffaele identificata la popolazione da proteggere
Identificata la popolazione da proteggere nella Fase 2 perché più a rischio di sviluppare le forme più aggressive di Covid-19: sono le persone che hanno un'età avanzata, un tumore maligno in corso, ipertensione arteriosa o una malattia coronarica. A individuarli i medici dell'ospedale San Raffaele di Milano, che nelle prime settimane della pandemia hanno condotto uno studio clinico su 1000 pazienti per capire meglio la malattia e i soggetti colpiti più gravemente. Il risultato, ottenuto sotto la guida di Alberto Zangrillo, direttore dell'unità di Anestesia e rianimazione, e Fabio Criceri, primario di Ematologia, suggerisce la necessità di uno stretto coordinamento tra la medicina del territorio e gli ospedali ad alta specializzazione per guidare la riapertura del paese in sicurezza durante la fase II. Dal lavoro è emerso anche che i pazienti a maggior rischio hanno un basso numero di linfociti (cioè cellule del sistema immunitario) nel sangue, perché esauriti da una risposta immunitaria fuori misura, e valori elevati di alcuni marcatori che indicano una reazione iper-infiammatoria. "Attraverso gli indicatori individuati possiamo riconoscere in anticipo i pazienti che svilupperanno la forma più grave della patologia - spiega Fabio Ciceri - e intervenire più precocemente ed efficacemente usando le terapie che già stiamo testando con discreto successo su pazienti in condizioni più avanzate". Per fare tutto ciò è però fondamentale, concludono i medici, costruire un'alleanza forte tra ospedali ad alta specializzazione, che hanno l'esperienza della malattia e i farmaci innovativi a disposizione, e la medicina del territorio, che grazie a una veloce identificazione può proteggere la popolazione di pazienti a maggior rischio di ricovero e mortalità.
12:33 – Ex direttori prevenzione: “Epidemia non gestita”
"I Sindaci, sentito il Dipartimento di Prevenzione, potevano assumere le ordinanze di competenza territoriale su chiusura Rsa, divieto di assembramenti, chiusura centri sociali, isolamento dei casi. Sono mancate le più elementari modalità di gestione di una epidemia. Una volta le avremmo chiamate di polizia sanitaria", scrivono in una lettera cinque ex direttori di dipartimenti di prevenzione di alcune città lombarde, tra cui Bergamo, Milano e Lodi, spiegando "il disastro che la pandemia da Covid 19 ha prodotto" nella regione, che ha tra le cause anche "il collasso della medicina del territorio". La lettera è firmata, tra gli altri, da Bruno Pesenti, ex direttore del Dipartimento di prevenzione di Bergamo, e da Amedeo Amadei, ex direttore del Dipartimento di prevenzione e direttore Sanitario dell'Asl Milano 1. "L'impressione è che in Lombardia i Dipartimenti di Prevenzione siano stati silenziati - scrivono nelle lettera - Hanno parlato virologi specialisti di malattie infettive, epidemiologi e non solo. Non si sono sentiti i Direttori dei Dipartimenti di Prevenzione". Si dovevano "secondo l'Iss fare i tamponi ai sintomatici. In Lombardia si sono fatti i tamponi solo ai ricoverati - si legge ancora nella missiva - In assenza della possibilità di eseguire i tamponi su tutti i sintomatici andavano comunque isolati tutti i casi sospetti con i loro contatti stretti. Nulla di ciò è stato fatto. Con molto ritardo si è scaricata questa incombenza sui medici di medicina generale - concludono - invitandoli a tenere in malattia i casi sospetti prima per 14 giorni e in ultimo 28 giorni in attesa di poter eseguire tamponi che ancora sono insufficienti anche per il personale sanitario".
12:31 – Rubano la bici a un'infermiera, scatta la gara di solidarietà
"Ieri quando non ho trovato la mia bici nel garage ho avuto quasi un crollo, ho pensato 'faccio tanto per gli altri e a me fanno una cosa così brutta', ma oggi mi sento sollevata e commossa, non pensavo di ricevere tanta solidarietà e disponibilità". Ha ripreso subito il suo spirito positivo Jessica V., infermiera quarantenne, alla quale l'altra notte è stata rubata la bicicletta usata anche per raggiungere l'ospedale dove lavora in un reparto Covid. Nel momento di sconforto ha voluto raccontare la disavventura sul gruppo Fb 'Sei di Monza se..' e subito si è scatenata una gara di solidarietà. Moltissimi le hanno espresso la loro vicinanza e in tanti si sono offerti di portarle subito in regalo un'altra bicicletta. "Vivo a Monza ma da un po' di tempo lavoro nell'ospedale di Garbagnate a una quindicina di chilometri - ha raccontato - andare e tornare in bicicletta, quando i turni e il tempo lo permettevano, per me era anche un modo per scaricare la tensione, i drammatici momenti che stiamo vivendo, le paure che abbiamo anche noi di ammalarci". "Da febbraio sono impegnata nel reparto Covid, nessuno era pronto ad affrontare una cosa del genere, improvvisamente è stato come trovarsi in guerra - ha detto - Io non sono una persona a cui piace mettere in piazza le proprie emozioni, ma ieri mi sono sentita davvero sconfortata, per quello mi sono sfogata su Fb, ricevere tutti quei ringraziamenti mi ha fatto sentire bene, io non ho mai pensato di fare nulla di speciale, siamo infermieri, è la nostra vita, possono anche esserci periodi in cui siamo stanchi o sfiduciati, ma in momenti come questi la nostra vocazione viene fuori".
12:28 – Gori a Conte: “Sono preoccupato per le famiglie e il lavoro”
Un incontro alla Prefettura di Bergamo per parlare di alcuni degli argomenti su cui il Governo è chiamato a prendere decisioni nei prossimi giorni: erano le 23 passate quando il presidente del Consiglio Consiglio, Giuseppe Conte, e il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori si sono visti ieri sera. Al centro dell'incontro - dopo aver condiviso il "punto" sulla situazione sanitaria, fortunatamente migliorata negli ultimi giorni - il tema del rientro al lavoro e quello famiglie. Gori ha sottolineato la necessità di avviare iniziative che nei prossimi mesi - prima della ripresa delle scuole - sollevino i genitori dall'impegno di cura dei bambini, e ha sollecitato un coinvolgimento dei comuni sia per la raccolta di proposte sia nella gestione di tali progetti. Preoccupazione anche per gli esercizi commerciali e in particolare per quelle attività - come bar, ristoranti, parrucchieri ed estetisti - che dovranno tenere chiusi i battenti fino a giugno: Gori si è fatto portavoce delle istanze del settore, chiedendo stanziamenti a fondo perduto da accompagnare alle misure per incrementare la liquidità dei ristoratori. Una misura necessaria se si vuole scongiurare la chiusura definitiva di molti esercizi in tutto il Paese.
11:58 - Rincasano dopo volontariato, multati a Milano
Stavano attraversando il parco Forlanini per prendere l'autobus e andare a casa dopo aver servito pasti alla mensa nel dormitorio per i senza tetto allestito all'interno del centro sportivo Saini di Milano e nonostante l'autocertificazione e le spiegazioni non c'è stato verso: hanno preso una multa di 280 euro ciascuno con tanto di contestazione per assembramento. Questo è quel che è capitato venerdì scorso poco dopo le 21 a tre ragazzi tra i 19 e i 20 anni, che stavano rincasando dopo la loro attività di volontariato. Filippo, che parla anche per gli altri due suoi coetanei, racconta che quella sera, come oramai da un paio di settimane stavano camminando con mascherina e a distanza di sicurezza in mezzo al parco per andare a prendere l'autobus 73. "Già altre volte la polizia locale e i carabinieri ci hanno fermato - racconta - ma è sempre bastato spiegare che diamo una mano come volontari in via Corelli. Non ci hanno mai chiesto neanche l'autocertificazione". Invece la sera del 24 aprile è andata diversamente. I tre ragazzi, che stavano camminando per raggiungere le fermata distanti l'uno dall'altro, vengono fermati da due militari dell'arma, poi raggiunti da altri due colleghi . "Non molto lontano da noi - continua Filippo - c'erano due senza tetto intenti a raccogliere della legna, ma che né io né gli altri due volontari avevamo mai visto. Li hanno messi nel nostro verbale e ci hanno contestato l'assembramento : la multa è di 280 euro a testa che se non paghiamo entro sessanta giorni diventano quasi 500 euro".
11:43 - A Milano 12.500 mascherine a domicilio a famiglie
A Milano arriveranno 12.500 mascherine a casa della famiglie. Questo è il progetto della èrotezione civile del Comune di Milano e Areu che ha preso il via oggi con la collaborazione di Anpas, Croce Rossa Italiana. Le 25 associazioni di aoccorso attive a Milano e convenzionate con Areu hanno ricevuto dalla Protezione civile comunale 100 confezioni di mascherine chirurgiche ciascuna, suddivise in kit da cinque mascherine, per un totale di 12.500 pezzi. I soccorritori le distribuiranno già da oggi, nel corso della loro attività, ai familiari dei pazienti che soccorreranno.
11:30 - Nel Bresciano c'è una Rsa senza morti e contagi
Un caso che rischia di essere unico nel panorama delle Rsa lombarde travolte dai contagi e dai decessi: alla casa di riposo Comini di Collebeato (Brescia) non ci sono né positivi né morti dovuti al Coronavirus. "Abbiamo appena terminato lo screening Covid-19 con tamponi, di tutto il personale attualmente attivo presso la struttura e di tutti gli ospiti attualmente ricoverati e posso comunicare che ad oggi non abbiamo avuto né contagi e neppure decessi riconducibili a Covid-19", ha scritto in una lettera ai parenti degli ospiti il presidente della casa di riposo, Giuseppe Castana. "Sin dai primi segnali di rischio epidemia, il 23 febbraio scorso, la direzione, attuando un piano già predisposto, ha provveduto a mettere in sicurezza il personale e i degenti, adottando senza indugio, le misure poi introdotte a livello nazionale: mascherine e varie protezioni DPI secondo il più rigido protocollo. Dal 4 marzo è stato vietato l'accesso ai parenti già fortemente limitato in precedenza" spiega la direzione che aggiunge che "non abbiamo accettato di ospitare degenti provenienti da altre strutture, così rinunciando, tra l'altro, al contributo pubblico di 150 euro al giorno previsto".
11:21 - Operatori Don Gnocchi: "Mascherine a metà marzo"
"Dalla lettura delle dichiarazioni alla stampa della difesa degli indagati, mi sembra che non sia più in contestazione il fatto storico che i Dpi non sono stati utilizzati nelle Rsa della Fondazione" Don Gnocchi di Milano "almeno sino intorno a metà marzo, né nella forma di mascherine né nella forma di mezzi alternativi che sono comunemente disponibili in assenza di mascherine (es. sciarpe e foulard) e che, per aver esercitato il proprio diritto di denuncia a tutela del diritto alla salute proprio e dei degenti, diciotto persone contagiate sono state dichiarate non gradite ed estromesse dal posto di lavoro". Questo è il commento all'ANSA dell'avvocato Romolo Reboa, che assiste 18 lavoratori e le famiglie di alcuni pazienti morti nella Rsa, al centro (insieme ad altre casa di cura) di inchieste milanesi sulla gestione dell'emergenza Coronavirus. "Se però, a tutela del diritto dei cittadini ad essere informati, si desidera un confronto immediato tra avvocati sui media, non sarò certo io a sottrarmi ad un pubblico contraddittorio con il collega", ha aggiunto l'avvocato Reboa.
11:17 - Coldiretti Lombardia chiede lo stato di calamità per gli agriturismi
Coldiretti Lombardia ha chiesto lo stato di calamità per gli oltre 1.600 agriturismi lombardi, dopo quasi due mesi di chiusura forzata per l'emergenza Coronavirus. Si registra un impatto negativo con picchi fino al -100% di attività. Lo rende noto la Coldiretti regionale nel sottolineare la necessità di "anticipare la ripartenza per queste strutture, per cui è invece previsto un lockdown prolungato fino al mese di giugno, secondo le ultime disposizioni nazionali in vista della cosiddetta Fase 2". Una prospettiva che rischia di compromettere ancora di più l'attività di molte aziende agrituristiche già colpite dalle cancellazioni delle cerimonie religiose, dal blocco delle attività di fattoria didattica, oltre che dalle mancate gite con pranzi fuori casa tradizionalmente legati al periodo primaverile. "Per la filiera - precisa la Coldiretti - si tratta di un duro colpo all'economia e all'occupazione, solo in parte attenuato dalla possibilità di vendita diretta a domicilio di prodotti e piatti pronti".
11:13 - Como, mascherine a medici ma le vende: arrestato
A como la guardia di finanza ha eseguito un'ordinanza cautelare agli arresti domiciliari emessa dal nei confronti dell'amministratore della Eclettica S.r.l.s., con sede legale in Turbigo (Milano). Infatti, è accusato di aver importato dalla Cina 72mila mascherine protettive filtranti mod. FFP2, attestando falsamente che le mascherine erano destinate a essere consegnate tutte alla Federazione Italiana Medici di medicina generale, mentre 12mila di queste erano state sottratte dalla destinazione dichiarata per essere commercializzate su decisione dell'arrestato prima di ricevere la merce.
11:12 - Giuseppe Sala: "Molte famiglie iniziano ad avere difficoltà"
Secondo Giuseppe Sala "è necessario ripartire" perché ci sono famiglie che iniziano ad avere difficoltà economiche. "Milano è certamente una città che può offrire molto, che offre lavoro, opportunità di crescita personale e di guadagno ma è una città che, non neghiamolo, è costosa, dall'affitto, alla spesa. - ha detto nel consueto video suo social - Quando, in momenti positivi, si trova equilibrio tra entrate e uscite nella famiglia tutto funziona, ma oggi a costi sostanzialmente inalterati molte famiglie cominciano ad avere difficoltà perché qualcuno è in cassa integrazione, perché qualcuno aveva un lavoro a tempo determinato e l'ha perso, perché qualcuno vive della propria attività commerciale. Questa è semplicemente la situazione e a questo si possono aggiungere anche le preoccupazioni per il futuro: pur riaprendo quanto rischio c'è di perdere il lavoro?".
10:41 - Conte nel pomeriggio a Lodi e Cremona
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sarà nel pomeriggio in Lombardia, dopo la visita a Genova per il completamento dell’ultima campata del ponte Morandi. Il premier dovrebbe essere intorno alle 15 a Lodi e a seguire a Piacenza e poi Cremona.
10:38 - Milano, da Room Mate le stanze dell'Hotel Giulia per i sanitari
La catena internazionale Room Mate mette a disposizione degli operatori sanitari impegnati nell'emergenza Covid le stanze dell'Hotel Giulia di Milano. A oggi, 13 alberghi per un totale di oltre 800 stanze stanno ospitando operatori sanitari e persone anziane in città come Firenze, Madrid, Barcellona, San Sebastián, Parigi e New York.
10:25 - Voli speciali Milano-Teheran per rimpatri
Due voli speciali domani e sabato da Milano a Teheran rimpatrieranno un gruppo di cittadini iraniani rimasti bloccati in Italia durante l'emergenza Covid-19, tra cui diversi studenti. Lo annuncia una nota dell'ambasciata iraniana a Roma, citata dall'Irna. Una volta giunti nella Repubblica islamica, precisa il ministero della Salute di Teheran, queste persone verranno messe in quarantena e potranno successivamente tornare nelle loro case solo se risulteranno negativi al test del coronavirus. In precedenza, circa 300 studenti erano già stati riportati in Iran con due voli dell'Iran Air il 15 e 19 aprile.
10:15 - Milano, ieri 318 sanzioni tra città e provincia
E' di 13.370 il numero delle persone controllate a Milano e provincia in funzione di contenimento del coronavirus. Sono state 318 quelle sanzionate in base al più recente decreto mentre nessuna è stata denunciata per falsa attestazione o dichiarazione a pubblico ufficiale o false dichiarazioni sulla identità o su qualità personali proprie o di altri. Gli esercizi pubblici controllati sono stati 3.299, mentre 19 i gestori denunciati.
10:04 - Attilio Fontana: “Non c'è nessun caso Lombardia”
"Adesso si dice il caso Lombardia, in realtà non è un caso Lombardia. È un caso Lodi, Cremona, Bergamo, Brescia e Piacenza, perché sono quei territori che hanno avuto una diffusione assolutamente anomala rispetto a tutto il resto", ha sottolineato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in collegamento con Mattino Cinque, parlando dell'epidemia di Coronavirus. Milano "mi preoccupa sempre - ha affermato Fontana - però mi sembra che si sia in un momento in cui il virus sta rallentando, in cui il contenimento ha avuto successo, in cui i numeri stanno gradualmente, lentamente, non miracolosamente, scendendo". "Io - ha concluso - speravo che scendessero più rapidamente, però scendono. Credo veramente che siamo nella fase calante dell'infezione".
Fontana ha proseguito: "Il virus c'è ovunque, non è soltanto in Lombardia, quindi bisogna andare cauti ovunque. Io credo che la cosa debba essere valutata con particolare attenzione. Il bar del paesino della Sardegna non ha nulla a che vedere con lo sviluppo delle vita del nostro Paese, però ci sono delle interconnessioni tali e talmente intense che non si può assolutamente pensare che la vita inizi da una parte e invece da un'altra parte sia ancora ferma. Non siamo come a Wuhan. Quello che è successo in Lombardia, Dio non voglia, può succedere in qualunque altra parte del nostro territorio. Dobbiamo capire che fintantoché non ci sarà un vaccino o una cura noi dovremo convivere con la presenza di questo virus".
9:38 - Attilio Fontana: “Conte si è impegnato a dare risposte”
"Ci sono tante considerazioni, il presidente si è impegnato a darmi una risposta sui vari punti che gli ho sottoposto", ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, parlando dell'incontro avuto ieri in Prefettura a Milano con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "Ho parlato con il presidente innanzitutto per trovare soluzioni per le famiglie - ha detto Fontana a Mattino Cinque - perché è ovvio che con la chiusura delle scuole, degli asili e dei nidi se entrambi i genitori devono tornare al lavoro si trovano i evidente difficoltà". Poi "ho fatto delle proposte circa la possibilità di spalmare l'inizio dell'orario lavoro in fasce distribuite lungo la giornata, in modo da evitare grossi affollamenti su trasporto pubblico locale" e anche "dei problemi attinenti ai controlli" all'accesso sui mezzi pubblici. Fontana ha posto infine la questione delle mascherine, "se siano obbligatorie solo sui locali pubblici o anche all'aperto". Per il governatore, "sarebbe opportuno usarla sempre".
7:06 - Giuseppe Sala: "Milano riparte ma cautela su rischio nuovi contagi"
"Milano ha voglia di ripartire con la prudenza dovuta". Lo ha detto il sindaco del capoluogo lombardo, Giuseppe Sala, al termine del vertice con il Premier Giuseppe Conte, a due mesi dall'inizio dell'emergenza Coronavirus. "Un buon colloquio cordiale", lo ha definito Sala, raccontando di aver spiegato a Conte che "è importante capire e fare un discorso chiaro e trasparente ai cittadini nei giorni successivi e far capire se c'è il rischio di ripartenza del contagio. Milano ripartirà il 4, di più il 18, perché non è una città con molta industria, ma con molti servizi. Questo ci darà modo di mettere a punto i nostri servizi, soprattutto i trasporti, una mia grande preoccupazione, e al contempo di vedere come si riparte e se effettivamente c'è il rischio di una ripartenza del contagio. Le informazioni ufficiali sul contagio lasciano il tempo che trovano. Dai dati comunicati dalla Regione abbiamo avuto un po' più di 1.100 deceduti ufficiali da Covid. Non torna il conto con i 7.600 contagiati. I contagiati sono molti di più".
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