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Coronavirus, Sala: "Auspico la riapertura dei voli con la Cina prima della fine di aprile"

Lombardia
Il sindaco Giuseppe Sala in via Paolo Sarpi (ANSA)

Il sindaco del capoluogo lombardo lo ha dichiarato durante la colazione con i cittadini in via Sarpi, nella Chinatown meneghina, insieme con il console Xuefeng Song. Il primo cittadino ha giudicato "eccessivo" l'isolamento degli studenti di rientro dalla Cina

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Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in occasione della tradizionale colazione con i cittadini, che per l'occasione si è tenuta presso il Centro culturale cinese della Chinatown milanese di via Paolo Sarpi, ha parlato del coronavirus (LA DIRETTA - LO SPECIALE - LA MAPPA) e della possibilità di riaprire i voli da e per la Cina (I CONTROLLI A MALPENSA), augurandosi che possa avvenire "prima della fine di aprile". Il primo cittadino ha poi fatto una passeggiata nel quartiere, dove ha comprato e assaggiato i tipici ravioli cinesi.
Alla colazione ha partecipato anche il console generale cinese a Milano, Xuefeng Song, che ha spiegato di essere "molto lieto e onorato come cittadino di Milano di partecipare a una forma di discussione con il sindaco e i cittadini. La apprezzo molto e su questo noi abbiamo da imparare".

Le dichiarazioni di Sala

"Capisco la decisione del governo italiano di chiudere i voli da e per la Cina, ma mi auguro che si possa riaprire prima del previsto, che adesso corrisponde alla fine aprile", le parole di Sala. Il primo cittadino ha poi aggiunto: "Non ho conoscenze per capire quanto la situazione sia grave, il mio è un auspicio. La misura, d'altro canto, è stata presa perché il problema c'è. Il nostro contributo è di umanità e di pensiero, ed è il motivo per cui ho deciso di fare questa colazione qui".

"Eccessivo" l’isolamento degli studenti di rientro dalla Cina

Il primo cittadino, in riferimento alla richiesta di alcuni governatori di applicare l’isolamento per gli studenti che rientrano dalla Cina, l’ha definita una misura "eccessiva". Diversa, invece, l'opinione nei confronti di quei cittadini cinesi che si impongono la quarantena autonomamente, di rientro dalla propria nazione: "Sono cose su cui esprimere un giudizio vuol dire veramente essere superficiali, perché qua il giudizio lo devono dare gli uomini e le donne di scienza che sanno di cosa parlano. Non credo che un politico debba avere una risposta per tutto, da questo punto di vista lascerei a chi è esperto veramente esprimere una opinione".

"Dobbiamo sentirci parte di una comunità"

La colazione è stata un modo "per portare la nostra solidarietà" ai cittadini e commercianti cinesi che risentono, anche economicamente, della psicosi del coronavirus. "Noi oggi dobbiamo sentirci parte di una comunità. Questa storia del coronavirus ci insegna che la comunità è planetaria e quello che succede si riverbera fino alle città, ai quartieri, questo non possiamo rifiutarlo. Le persone e le merci si muovono per il mondo e questa è una realtà che la politica deve governare, non deve inventarne una falsa o girarsi dall'altra parte", ha aggiunto il sindaco. Sala ha ricordato inoltre la solidarietà della comunità cinese di Milano per Amatrice, in occasione del terremoto: "Sono arrivati da me con 80mila euro".

Tavolo di lavoro per via Paolo Sarpi

Il sindaco ha annunciato un tavolo coordinato dal Comune di Milano, a cui parteciperanno anche i cittadini del quartiere cinesi e italiani, sui problemi relativi a via Paolo Sarpi: "Chiedo all'assessore alla Mobilità, Marco Granelli, siccome parte dei problemi si riflettono sul suo assessorato, di coordinare un tavolo, a cui parteciperanno anche altri. I problemi del quartiere sono relativi alla cura. Qui il commercio è importante e porta poi problematiche relative alla pulizia, in termini di inquinamento acustico e movida. Obiettivamente sono dei problemi, ma sono problemi risolvibili, che prendono spunto anche da quello che è successo in questo quartiere, che 15 anni fa non era appetibile per cercarci una casa", le sue parole.

Le criticità riscontrate

I cittadini del quartiere lamentano problemi con i negozi all'ingrosso, che lasciano una grande quantità di cartone per strada, oltre che disagi per l’orario e l’ingombro di spazi dei dehors dei bar. "Servono più controlli da parte della polizia annonaria. Bene che ci siano i ristoranti, ma a volte viene segnalato che vengono messi fuori i rifiuti prima degli orari, già la sera, mentre i nostri portinai si alzano la mattina presto per metterli fuori. Queste sono regole che vanno rispettate, dalle canne fumarie, ai rumori: problemi risolvibili, in cui tutti devono fare la loro parte", il commento di Sala.

Le parole di Francesco Wu, voce dei commercianti cinesi a Milano

Francesco Wu, membro del direttivo di Confcommercio Milano-Monza-Brianza e voce storica dei commercianti cinesi a Milano, è a favore del tavolo e ha sottolineato come negli anni sia migliorata sempre di più la convivenza tra comunità italiana e cinese. "Sui negozi all'ingrosso abbiamo dibattuto per anni su questo. Spostarli non si può perché chi ha quegli spazi ha licenze valide. Spiace che ancora dopo dieci anni si parli di questo", le sue parole.

La marcia "solidale": l'iniziativa

Un cittadino milanese, durante la colazione, ha proposto al sindaco di fare arrivare in città la squadra cinese di marcia, che è rimasta bloccata in Italia, dove si stava allenando per le prossime Olimpiadi. L'idea sarebbe quella di farli arrivare nel capoluogo lombardo per partecipare, in segno di solidarietà con il popolo cinese, al 51esimo trofeo Ugo Frigerio, una gara che si terrà il 23 febbraio.