L’ex boss della Mala del Brenta è stato arrestato lo scorso 18 ottobre per maltrattamenti nei confronti della compagna. La sua richiesta è già stata respinta due volte dal Gip e una volta dal Riesame
Questa mattina, davanti al tribunale del Riesame di Brescia, Felice Maniero (CHI E') ha chiesto per la quarta volta la scarcerazione. L’ex boss della Mala del Brenta, arrestato lo scorso 18 ottobre per maltrattamenti nei confronti della compagna, ha già visto respingere la sua richiesta due volte dal Gip e una volta dal Riesame.
Le dichiarazioni di Maniero
In videoconferenza dal carcere di Voghera dov’è attualmente detenuto, giovedì scorso Maniero ha ammesso alcuni episodi di violenza, “qualche schiaffo e spintoni, quattro o cinque casi e non di più, ma nego che sia stata una situazione di violenza quotidiana. Chiedo scusa - ha aggiunto -, non sminuisco lo stato psicofisico della mia compagna anche perché mi rendevo conto che le cose tra noi non andavano bene, ma purtroppo quando ci sono problemi economici le tensioni aumentano", ha fatto mettere a verbale l’ex boss.
La richiesta del legale
Luca Broli, avvocato di Maniero, ha invece chiesto l'annullamento dell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Brescia Luca Tringali o, in subordine, l’alleggerimento della misura cautelare, portando all'attenzione dei giudici la collaborazione, ancora attuale, di Maniero con le autorità di Venezia. "Dimostriamo che è una persona attendibile e ritenuta credibile. Il carcere sembra eccessivo rispetto alle condotte contestate”, ha dichiarato il legale, aggiungendo che un ex collega di Maniero ai tempi della società di depurazione delle acque si è reso disponibile per accogliere ai domiciliari l’ex boss presso la sua abitazione, fuori dalla Lombardia.