La scrittrice torna in libreria con un romanzo scritto a quattro mani con Bruno Nacci e ambientato nella rivoluzione francese. E durante l'intervista sull'account Instagram di Sky Tg24 dice: "La fretta, a volte, non fa trovare la strada. E invece serve avere la pazienza di attraversare tutti i nodi in cui ci si imbatte, evitando di aggirarli"
"La rivoluzione francese, e in generale tutte le rivoluzioni, hanno qualcosa di straordinario. E però, inevitabilmente, hanno anche un lato impositivo, difensivo, che può diventare sanguinario. Volevamo raccontare anche questo, così come gli echi delle storture e delle ferite che pure hanno aperto un nuovo, straordinario periodo. E per farlo abbiamo deciso di soffermarci su un episodio marginale ma a nostro avviso piuttosto significativo".
Così Laura Bosio racconta alla rubrica "Consigli di lettura" sull'account Instagram di Sky Tg24 la nascita del suo ultimo romanzo, "La casa degli uccelli", scritto a quattro mani con Bruno Nacci (Guanda, pp. 286, euro 18).
Il Grande Terrore, "l'orgia di libertà" e le sue conseguenze
Ambientato a Parigi nel 1794, il romanzo si svolge in un palazzo sede di un collegio militare trasformato in un carcere decisamente sui generis: da lì i prigionieri non hanno alcuna intenzione di evadere. Dentro quelle stanze, nei mesi del Grande Terrore, è ospitata infatti una trentina di aristocratici e borghesi, che in cambio di denaro sono tenuti in ostaggio ma lontani dalla ghigliottina dalla Sezione Rivoluzionaria.
Muovendo da qui, Bosio e Nacci allestiscono un romanzo storico in cui un'intera comunità è alla prese con "un'orgia di libertà e con le sue conseguenze": inevitabile, dunque, che la realtà inizi a sfuggire a qualsiasi possibilità di definizione, ostaggio com’è del timore e dell’omertà stessa.
"Scrivere? Significa avere coraggio e pazienza"
Oltre ad aver pubblicato diversi romanzi, Bosio da anni lavora come editor e consulente editoriale. E, dovendo scegliere tre qualità imprescindibili per chi scrive, punta dritto sul coraggio ("è importante non censurarsi, osare e superarsi") , sul senso della composizione ("sempre necessario, per qualsiasi forma si voglia cercare, anche la più spuria o avanguardistica") e infine sulla pazienza: "La fretta, a volte, non fa trovare la strada. E invece serve avere la costanza di attraversare tutti i nodi in cui ci si imbatte, evitando di aggirarli".