Lattanzi: “L’amore in sé non basta. Per poter stare insieme serve molto altro”

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Filippo Maria Battaglia

INCIPIT - La scrittrice e sceneggiatrice pubblica "Questo giorno che incombe", un romanzo ispirato a una storia vera che ruota attorno alla scomparsa di una bambina. E durante la rubrica di libri di Sky TG24 dice:  "I dettagli sono il fulcro di una storia, ma è importante raccontare solo quelli necessari"

"Si dice spesso che l’amore può sconfiggere qualsiasi ostacolo, come se il rapporto con gli altri non fosse invece una costruzione quotidiana. Ecco, con questo romanzo volevo scrivere anche di questo, del fatto cioè che l’amore in sé non basta. C’è tanto altro che bisogna costruire per poter stare insieme".

Antonella Lattanzi parte da qui per raccontare "Questo giorno che incombe", il suo ultimo romanzo pubblicato da HarperCollins. Protagonista, una famiglia che si trasferisce da Milano a Roma e che si trova a fare i conti con la scomparsa di una bambina che avviene proprio nel condominio in cui quella famiglia si è trasferita. 

Un libro - spiega Lattanzi durante l'intervista a "Incipit" (qui le ultime puntate) -  ispirato a una storia vera: "Una delle esperienze più intense che può fare uno scrittore è uscire dal proprio corpo ed entrare in quello di altre persone, esplorandone la mentalità, il sesso, il tempo, l'identità, e scoprendo così orizzonti nuovi rispetto a quelli che conosce ogni giorno". 

 

"La bellezza dei luoghi è legata alla nostra felicità"

"Sono partita dallo spunto di un episodio di cronaca nera accaduto nella città e nel condominio in cui sono nata e cresciuta - dice la scrittrice e sceneggiatrice - per raccontare come un evento nero possa gettare la sua ombra per sempre in un posto". Prima di aggiungere come "la bellezza e la bruttezza dei luoghi siano legati alla nostra tristezza o alla nostra felicità". Città, strade,  ed edifici, spiega, sono una sorta di correlativo oggettivo di ciò che sentiamo, e "per questo raccontarli a seconda di come i personaggi si sentono mi sembra molto realistico".

Nell'intervista Lattanzi racconta il ruolo spesso condizionante della realtà nella scrittura, l'importanza delle luci e delle ombre in una narrazione  ("come ha insegnato Hitchcock, un taglio che va sugli occhi di un personaggio può raccontarci tantissimo senza che si debba dire altro"), ma si sofferma pure sulla centralità dei dettagli: "Sono il fulcro di una storia", assicura, "ma è importante raccontare solo quelli necessari, altrimenti il lettore viene subissato di informazioni e non riesce più a visualizzare le immagini".

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