Covid, viaggiare in Grecia: tutto quello che devi sapere dal Plf al Green pass

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Beatrice Barbato

Mykonos, Santorini, Lefkada, Corfù, la Grecia è tra le mete più apprezzate, complici il buon cibo e il bel mare. Quali documenti è necessario avere con sé per poter entrare sul territorio? E quali sono le norme in vigore? A queste domande cerchiamo di rispondere nella rubrica Viaggi sicuri.

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Tra le mete più apprezzate, in primavera e in estate, vi è senza dubbio la Grecia.  Le sue numerose isole, l’acqua cristallina, il buon cibo e i panorami mozzafiato sono solo alcune delle motivazioni che spingono i turisti a optare per la penisola ellenica. Prima di prenotare, però, è sempre opportuno aggiornarsi in merito alla situazione epidemiologica del Paese, consultando il sito della Farnesina, Viaggiare sicuri, e quello dell’ambasciata italiana in Grecia. In ciascuna Regione, a seconda dell’indice di contagio, sono in vigore misure differenti, consultabili in una mappa interattiva, realizzata dallo stesso governo greco. Resta obbligatoria la mascherina al chiuso, mentre all’aperto è raccomandata in situazioni di assembramento. 

Quali documenti sono necessari per entrare in Grecia

Per poter entrare in Grecia, che si acceda sul territorio con aerei, traghetti o via terra, dal 15 marzo non è più obbligatorio compilare il PLF (Passenger Locator Form) – documento comunque necessario per poter fare ritorno in Italia – ma solo il Certificato Covid-EU, ovvero il green pass europeo che attesi una delle seguenti opzioni:

  • Il completamente del ciclo vaccinale da almeno 14 giorni: in questo caso, per il solo ingresso in Grecia, ha validità di 9 mesi la certificazione ottenuta dopo la monodose o le due dosi; nessuna scadenza, invece, per il booster.
  • La guarigione da Covid-19 negli ultimi 180 giorni: secondo le normative elleniche, il certificato è valido a partire dal 14esimo giorno successivo al tampone positivo.
  • L’esito negativo di un tampone molecolare (da effettuare 72 ore prima dell’ingresso sul territorio greco), o di un antigenico rapido (effettuato 24 ore prima).

Cosa fare in caso di positività

In ogni caso, è possibile essere sottoposti a un test rapido a campione, che viene effettuato all’arrivo sul territorio greco.

Qualora risulti positivo, bisogna seguire un periodo di isolamento di almeno cinque giorni, a partire dal giorno successivo alla diagnosi. In questo caso, come si legge sul sito dell’Ambasciata greca, è possibile recarsi “presso strutture di soggiorno temporaneo idonee indicate dalle Autorità sanitarie elleniche, oppure presso la propria abitazione nel Paese, oppure ancora, ove non vi sia disponibilità in tal senso, presso una struttura privata a proprie spese”.

Se al termine dei cinque giorni i sintomi dovessero ridursi, può finire la quarantena. In caso contrario, soprattutto in caso di permanenza della febbre, è obbligatorio prolungare il periodo di isolamento.

 

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