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Covid, viaggiare in Germania: cosa bisogna sapere dal tampone al Green pass

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Beatrice Barbato

Berlino, Amburgo, Monaco di Baviera sono solo alcune delle splendide città della Germania che meritano di essere visitate. Quali sono le normative anti-Covid in vigore e quali documenti è necessario avere con sé prima della partenza? A queste e ad altre domande sul tema cerchiamo di rispondere nella rubrica Viaggi sicuri.

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La Germania è una delle mete più ambite dai turisti durante tutto l’anno, complici le meravigliose città e gli splendidi paesaggi naturali. Ma quali sono le misure anti-Covid in vigore? Le regole cambiano a seconda del Paese di provenienza. L’elenco completo è disponibile sul sito del Robert-Koch-Institut e l'Italia dal 27 febbraio non è più considerata a rischio.

Ingresso in Germania dall’Italia

Chiunque arrivi in Germania dall’Italia – senza aver soggiornato prima in altri Paesi considerati "ad alto rischio" o “a rischio varianti” – ed è al di sopra dei 12 anni, deve esibire all’ingresso una delle seguenti documentazioni:

  • certificato di vaccinazione, ottenuto dopo aver completato il ciclo di vaccinazione primaria;
  • certificato di guarigione, ottenuto da non meno di 28 giorni e da non più di 90 giorni dall’esito positivo del tampone;
  • esito negativo di un tampone molecolare o antigenico, effettuato nelle 48 ore precedenti all’ingresso in Germania.

Cosa fare per chi proviene da aree a rischio

Le regole cambiano se nei dieci giorni che precedono l’arrivo in Germania, si è stati in una delle aree considerate a rischio

La Germania distingue le aree in cui il tasso di incidenza è particolarmente elevato, dalle zone in cui sono diffuse le nuove varianti del virus.

In entrambi i casi è obbligatorio registrare il proprio ingresso sul portale dedicato  – obbligo valido anche per i minori di 12 anni. Bisogna, inoltre, presentare la documentazione che attesti la vaccinazione, la guarigione o il risultato negativo di un tampone molecolare o antigenico.

Aree a rischi varianti

Per chi è stato in una delle aree a rischio varanti, è in vigore un generale divieto di ingresso, a eccezione di rari casi, consultabili sul sito del Ministero federale dell’Interno. Nel caso in cui fosse permesso l’arrivo sul territorio tedesco, bisogna rispettare un periodo di quarantena della durata di 14 giorni e presentare l’esito negativo di un tampone molecolare effettuato entro 48 ore dall’ingresso.

Aree ad alto rischio

Chi, invece, si è recato in un’area ad alto rischio, deve rispettare un periodo di quarantena della durata di dieci giorni – sono esentati i minori che non hanno compiuto i 6 anni. Obbligo questo che, però, viene meno non appena, vaccinati o guariti, consegnino alle autorità sanitarie la documentazione necessaria. Se il materiale richiesto viene trasmesso prima dell’ingresso in Germania, la quarantena non è necessaria.

 

Chiunque si sia recato in uno dei Paesi ritenuti ad alto rischio e non sia né vaccinato né guarito “deve rispettare almeno cinque giorni di quarantena – come si legge sul sito dell’ambasciata italiana di Berlino prima di poter effettuare un secondo test, inviare la relativa documentazione alle competenti autorità sanitarie ed interrompere l'isolamento (in caso di risultato negativo). Se non si invia il risultato negativo del secondo test, la quarantena dura dieci giorni”.