Valencia e il Santo Graal, viaggio nell’Anno Giubilare del Santo Calice

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Costanza Ruggeri

Costanza Ruggeri

Introduzione

È la città del Santo Graal da più di 600 anni. Valencia custodisce dal 1424 il calice dal quale avrebbe bevuto Gesù durante l’Ultima Cena (e con il quale, secondo la tradizione, Giuseppe d'Arimatea raccolse il sangue di Cristo sulla croce). A portarlo in Spagna sarebbe stato San Lorenzo, martire nel III secolo, incaricato da papa Sisto II di allontanare la coppa da Roma per proteggerla dalla persecuzione dell’imperatore Valeriano. Il primo documento che ne certifica la presenza in territorio iberico (nel monastero di San Juan de la Peña, sui Pirenei) è datato 1399.
Una storia, quella di una delle reliquie più venerate – e documentate - della cristianità, nella quale la scienza si intreccia con la fede, l’evidenza archeologica si fonde con la suggestione religiosa. È provato, infatti, che quella coppa in agata levigata (larga poco più di 9 centimetri e altra 5,5) è stata realizzata tra il IV secolo a.C. e il I d.C. in un laboratorio orientale (probabilmente in Egitto, Siria o Palestina). È provato che arrivò a Valencia come parte del tesoro di re Alfonso il Magnanimo, ceduto poi alla Chiesa in cambio di un prestito per finanziare la conquista del Regno di Napoli. Ed è infine provato che il Santo Graal fece il suo ingresso nella Cattedrale di Valencia nel 1437. Ma qui le prove storiche e scientifiche si fermano per fare spazio al credo cristiano. Da quel calice hanno bevuto Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, rispettivamente nel 1982 e nel 2006, confermando di fatto l'importanza della reliquia.
E al Santo Calice è dedicato l’Anno Giubilare che papa Francesco ha istituito nel 2015, rendendo Valencia una delle sette Città Giubilari al mondo. Iniziato ufficialmente lo scorso 30 ottobre con una messa nella Cattedrale, il III Anno Giubilare del Santo Calice offre per dodici mesi a fedeli e turisti la possibilità di ottenere l'indulgenza plenaria. L'evento rappresenta molto più di una semplice ricorrenza religiosa: è un invito a esplorare la storia, la fede e la cultura di una città, Valencia, che si racconta attraverso la sua reliquia più celebre.

Quello che devi sapere

La Valencia del XV secolo e la Cattedrale

La presenza del Santo Graal nella Cattedrale di Valencia dalla prima metà del 1400 non è casuale. Nel XV secolo, la città viveva il suo Secolo d’Oro: era la capitale della Corona d’Aragona, un centro mediterraneo di prim’ordine per il commercio della seta e l’espansione marittima e un punto di riferimento culturale in Europa. Grazie, infatti, all’impulso dei papi valenciani Callisto III e Alessandro VI (entrambi della famiglia Borgia) e al mecenatismo di re Alfonso il Magnanimo, la città spagnola divenne un luogo colto, sede di una delle più antiche e prestigiose università della Spagna (l’Universitat de València fondata nel 1499). 
La prima tappa della nostra passeggiata alla scoperta della Valencia del Santo Graal è proprio la Cattedrale, dove la reliquia si trova dal 1437. Consacrata nel 1238 dal primo vescovo della città dopo la Reconquista, la chiesa venne costruita in stile gotico valenzano al posto dell'antica moschea di Balansiya che a sua volta era stata edificata sul sito in cui sorgeva l'antica cattedrale visigota. La costruzione testimonia una fusione di stili architettonici (dal romanico al barocco) presente anche nei tre portali e nel Miguelete, la torre-campanile costruita fra il 1381 e il 1424 alta quasi 51 metri alla quale si accede mediante una scala a chiocciola con 207 scalini. 
Custodito in una cappella dedicata alla destra dell’ingresso dalla porta principale, il Santo Calice si trova dal 1916 all’interno di una teca di vetro di fronte a un altare in alabastro dell’artista italiano Giuliano Poggibonsi. L’unico a poter toccare la reliquia è il custode, don Alvaro Almenar, canonico della Cattedrale, che la porta in processione solo due volte l’anno: il Giovedì Santo e l'ultimo giovedì di ottobre (Festa Annuale del Santo Graal). 

Il Centro visitatori del Santo Graal nell'Almudín

A pochi passi dalla Cattedrale di Valencia, il Centro Visitatori del Santo Graal, situato nello storico edificio dell’Almudín (una struttura medievale che fu deposito del grano e conserva ancora affreschi popolari legati al commercio dei cereali e ai santi patroni delle corporazioni) invita a scoprire la storia di una delle reliquie più venerate del cristianesimo. L’esposizione propone un percorso visivo e didattico sull’origine, il significato e il viaggio del Santo Graal fino al suo arrivo a Valencia: attraverso otto pannelli esplicativi si scopre come questo oggetto abbia ispirato leggende, documenti e opere d’arte. Gestito dalla Fondazione del Santo Calice, diretta da Alicia Palazón Loustaunau, è il migliore punto di partenza per andare alla scoperta del patrimonio legato al Santo Calice ed evidenzia la volontà di Valencia di valorizzare il proprio patrimonio religioso e culturale e di posizionarsi come meta d’eccellenza nel panorama dei viaggi spirituali in Spagna. Il Centro resterà aperto fino al 2027 per poi essere sostituito da un Centro di interpretazione che sarà permanente.

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Museo di Belle Arti San Pio V di Valencia

Per la terza tappa della nostra passeggiata alla scoperta della Valencia del Santo Graal ci spostiamo al Museo di Belle Arti, la seconda pinacoteca più importante della Spagna (con opere in gran parte risalenti al XIV e al XV secolo) e uno dei gioielli culturali della città. Il museo, gratuito, dal 1946 si trova nella cornice dello storico Collegio Seminario San Pio V, fondato nel 1683 dall'Arcivescovo di Valencia, frate Juan Tomás de Rocabertí. L'edificio, accanto ai Giardini del Turia, ha avuto diversi usi: accademia militare, casa di beneficenza, magazzino di provviste dell'esercito ed ospedale militare, fino al 1946, anno in cui venne scelto come sede del Museo di Belle Arti. Qui è possibile ammirare due esemplari del Salvador Eucarístico di Joan de Joanes e la Santa Cena di Juan Ribalta, nei quali il Santo Calice è protagonista con il Cristo. 

Loggia della Seta

Situata nel cuore del centro storico di Valencia, nella plaza del Mercado, la Loggia della Seta è considerata uno degli edifici più belli dell’architettura gotica civile europea ed è il simbolo del potere economico della città alla fine del XV secolo. Dichiarata Monumento storico artistico Nazionale nel 1931 e Monumento Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1996, è stata per secoli il centro degli scambi commerciali di Valencia, in particolare della compravendita della seta. Punto di ritrovo per mercanti provenienti da tutta la Spagna e da tutto il Vecchio Continente, la Loggia della Seta è stata inserita nel programma UNESCO “Ruta de la Seda” (“La via della seta”), teso alla promozione del turismo e alla conservazione del patrimonio artistico del Paesi membri. Imponente la Sala de Contratación (Sala delle assunzioni), con il soffitto in legno intagliato e le colonne in stile gotico: qui fu esposto il Santo Graal nel 1939 dopo essere stato nascosto durante la Guerra Civile spagnola.

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Casa di Sabina Suey

Per la quinta tappa della nostra passeggiata alla scoperta della Valencia del Santo Graal arriviamo al civico 7 di Calle Avellanas. Qui abitava María Sabina Suey Vanaclocha, la donna che nascose il Santo Calice durante la Guerra Civile spagnola per salvarlo dalla profanazione della Cattedrale. È il 21 luglio 1936 quando, sotto richiesta del sacerdote, la parrocchiana porta la reliquia in casa della madre: la avvolge in uno straccio di cotone, la ripone in una scatola di scarpe e la copre con carta di giornale. Nascosta per giorni tra le molle di un vecchio divano, sarà poi trasferita a Carlet, a una trentina di chilometri da Valencia (dove abitava un cugino), “nascosta nella nicchia di una finestra, dentro una scatola di biscotti” e poi murata.  

“Un mondo da scoprire. Il Santo Calice di Valencia” al MuVim

Terminiamo il nostro viaggio a Valencia alla scoperta dei luoghi del Santo Graal al MuVim, il Museo valenciano dell’Illustrazione e della modernità, creato dove sorgeva l’ospedale generale con il reparto psichiatrico che, dal 1410, è stato il primo al mondo. Diretto da Rafael Company, l’edificio ospita la mostra “Un mondo da scoprire. Il Santo Calice di Valencia”. Aperta fino al prossimo febbraio, fa il punto su quanto il Santo Calice abbia ispirato la pittura e la musica (su tutti il Parsifal di Richard Wagner) e, attraverso reperti, documenti storici, ricostruzioni multimediali e installazioni interattive ricostruisce la storia del Santo Calice in terra di Spagna svelando dettagli inediti sulle sue origini, sulle leggende e sulle devozioni popolari a esso connesse.

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