Grand Tour of Switzerland, la “Route 66 elvetica” compie 10 anni

Un road trip che consente di scoprire i paesaggi più spettacolari della Svizzera. Un itinerario circolare di 1.643 chilometri che si snoda attraverso 22 laghi, 13 siti Unesco, 2 biosfere e 5 passi alpini oltre i 2mila metri di altitudine. È il Grand Tour of Switzerland che, quest’anno, ha spento la sua decima candelina. Nato nel 2015 su iniziativa di Svizzera Turismo e dei suoi partner, la “Route 66” elvetica unisce natura e patrimonio culturale e attraversa alcuni dei luoghi più iconici del Paese: dal Castello di Burgdorf al ghiacciaio dell’Aletsch, dalla cittadina medievale di Aubonne alla Valle Onsernone fino ancora al centro storico di Berna e alle fortezze di Bellinzona. Personalizzazione e varietà sono i punti di forza di questa avventura on the road: i visitatori possono scegliere la durata del viaggio, quali attrazioni visitare e con quale mezzo. A tracciare la via 650 cartelli e 90 photo spot. Dal 2017 il Grand Tour è percorribile anche con auto elettrica. Lungo il percorso, negli hotel oppure in postazioni pubbliche, sono state installate progressivamente oltre 300 stazioni di ricarica per andare alla scoperta dei tesori naturalistici e culturali della Svizzera senza preoccuparsi di rimanere “senza energia”. Per chi, infine, predilige il trasporto pubblico c’è la variante sviluppata da Travel Switzerland: è il Grand Train Tour che combina 8 tratte panoramiche in treno fra cui i celeberrimi Bernina Express e Glacier Express. Ne parliamo con Piccarda Frulli, vicedirettrice Italia di Svizzera Turismo. Decimo anniversario per il Grand Tour of Switzerland, l'itinerario circolare di 1643 chilometri che unisce il meglio della Svizzera. Pensato per essere percorso in moto o in auto, collega i luoghi più iconici della Confederazione. Quale il suo fascino e quali le iniziative studiate quest’anno per promuoverlo? Credo che il punto di forza e il fascino del grand tour sia la personalizzazione e la varietà di questa avventura on the road: i visitatori possono scegliere la durata del viaggio, quali attrazioni visitare e con quale mezzo. Grazie a strumenti digitali, tracce GPX e suggerimenti costantemente rinnovati, ciascuno può diventare l'architetto della propria esperienza, deviando dalle rotte più battute per scovare perle rare e assecondare le proprie passioni. Come è cambiato in questi 10 anni? Negli anni si è cercato di venire sempre più incontro alle esigenze dei turisti e credo che la creazione, nel 2017, dell’E-Grand Tour percorribile anche con auto elettrica sia stata una delle innovazioni più importanti. La nostra offerta si è evoluta in parallelo con la sensibilità dei viaggiatori. La svolta "green" è stata decisiva: con il lancio dell'E-Grand Tour, abbiamo reso possibile l'intero circuito su auto elettrica, creando la prima road trip al mondo di questo genere. Abbiamo tessuto una rete capillare con oltre 300 punti di ricarica presso hotel e luoghi pubblici, eliminando l'ansia dell'autonomia e permettendo di godersi la natura a impatto zero. Anche grazie alla partnership con Europcar, noleggiare un veicolo elettrico è immediato. Parallelamente, abbiamo potenziato il Grand Train Tour: un’esperienza che unisce 8 linee panoramiche iconiche in un unico viaggio di 1280 chilometri. Anche qui vige la massima flessibilità: si può fare tutto il tour o solo alcune sezioni. Il valore aggiunto è lo Swiss Travel Pass: un solo titolo di viaggio che apre le porte non solo a treni, bus e battelli, ma anche a 500 musei in tutta la Confederazione. L'offerta quest’anno è stata arricchita anche con l'Accessible Tour per accogliere gli ospiti in carrozzina. Che tipo di riscontro avete avuto? L'inclusività è nel DNA svizzero: i nostri sistemi di risalita permettono già a chiunque di toccare le vette più alte. Con l'Accessible Tour of Switzerland abbiamo chiuso il cerchio, proponendoci come destinazione senza barriere a 360 gradi. La Fondazione Claire & George, in collaborazione con Svizzera Turismo e 10 destinazioni, ha sviluppato un tour senza barriere in treno, battello e taxi attrezzati per sedie a rotelle per rispondere alla forte domanda di esperienze di viaggio accessibili. Negli ultimi anni è cresciuto notevolmente l'interesse per esperienze accessibili a tutti. Uno studio condotto dall'Open Doors Organization nel 2024 mostra che gli adulti statunitensi con disabilità spendono ormai circa 50 miliardi di dollari all'anno in viaggi. Includendo i loro accompagnatori, il loro contributo economico complessivo è stimato in oltre 100 miliardi di dollari all'anno. Susanne Gäumann, amministratrice delegata di Claire & George, specializzata in vacanze e viaggi senza barriere architettoniche in Svizzera, osserva una tendenza simile: “Anche da noi la domanda di viaggi senza barriere architettoniche da parte di ospiti stranieri è più che raddoppiata dal 2022”. L'Accessible Tour of Switzerland può essere prenotato come pacchetto completo di 15 giorni o come tour più breve di 6-8 giorni in treno, battello e taxi attrezzato per sedie a rotelle.mÈ possibile prenotare servizi aggiuntivi come assistenza, ausili o offerte di sostegno. Inoltre, durante il viaggio gli ospiti sono in contatto tramite chat con Claire & George come tour operator e ricevono assistenza se necessario. Un elemento centrale dell’Accessible Tour of Switzerland sono i tour delle città senza barriere architettoniche a Basilea, Zurigo e Berna, che gli ospiti possono intraprendere autonomamente. Sono stati sviluppati in collaborazione con partner locali che promuovono l'inclusione. A Berna con la Fondazione Rossfeld, a Zurigo con la Fondazione Mathilde Escher e a Basilea con il Bürgerspital Basel. Indicano il percorso senza barriere architettoniche verso le principali attrazioni della città e le esperienze gastronomiche senza ciottoli irregolari e altri ostacoli. Lungo l’itinerario si toccano oltre 40 attrazioni turistiche, più di 20 laghi, 5 passi alpini sopra i 2.000 metri, e numerosi siti riconosciuti dall’UNESCO. Dovendo scegliere “solo” 5 tappe, quali a suo avviso sono gli spot imperdibili lungo questo itinerario e perché? Il mio consiglio è di lasciarsi sorprendere dalle mete più defilate, dove la Svizzera svela il suo volto più autentico. I quattro “gioielli” che, a mio avviso, meritano assolutamente una sosta sono l’Arboreto di Aubonne, il villaggio vitivinicolo di Hallau, il complesso di edifici dell'ex Kurhaus Tarasp e la Valle Onsernone. L'Arboreto di Aubonne è l'archivio vivente di alberi e arbusti a 4 chilometri dalla cittadina medievale di Aubonne, con più di 4000 specie di piante da tutto il mondo. Inaugurato nel 1968 e curato da volontari è percorso da sentieri circolari. Il villaggio vitivinicolo di Hallau fa parte del Parco naturale di Sciaffusa: da qui passa il percorso a tappe Klettgau-Rhein-Weg che conduce fino alle cascate del Reno a Sciaffusa. Nello stretto fondovalle dell’Inn, circondato da rocce a strapiombo e boschi, si trova il complesso di edifici dell'ex Kurhaus Tarasp. Alla sua apertura, nel 1864, il grande albergo contava 200 camere, numerosi saloni, sale da pranzo e ristoranti, nonché un bagno termale. Riaperto nel 2023 come Scuol Palace fa rivivere agli ospiti l'epopea del termalismo con un'offerta rinnovata per la salute e il benessere. Ancora in ristrutturazione la parte un tempo adibita alle cure idroterapiche, vero e proprio monumento architettonico nazionale. Splendida, infine, la Valle Onsernone caratterizzata da fitte foreste. A Vergeletto, uno dei nuclei abitati della valle, si può visitare il Parco dei Mulini e acquistare la Farina Bona, fatta con mais tostato. “Ho bisogno del road trip del cuore. Ho bisogno di Svizzera” recitava Roger Federer in uno dei primi spot promozionali del Grand Tour of Switzerland. Potendo esprimere un desiderio, chi ingaggerebbe oggi come ambassador? Non avrei dubbi: Roger Federer rimane l'incarnazione perfetta dello spirito svizzero. In lui convivono l'etica del lavoro e la discrezione ma anche un'eleganza e una simpatia che conquistano tutti. È un'icona globale che va oltre lo sport. Per questo mi auguro che il nostro sodalizio continui ancora a lungo.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Grand Tour of Switzerland, la “Route 66 elvetica” compie 10 anni

Costanza Ruggeri