Ospitalità, cucina e territorio: l'arte di vivere "Relais & Châteaux"

Cinquecentottanta proprietà in 65 Paesi nel mondo. Non una collezione di hotel e ristoranti sparsi nei Cinque Continenti ma un movimento globale che celebra la cultura locale, la sostenibilità e il legame umano. Forte di una storia lunga 70 anni, c’è un filo rosso che collega le più belle dimore Relais & Châteaux: l’impegno nel rispettare sociale, pratiche di sostenibilità e tutela della biodiversità. Nel 2014 l’associazione ha redatto un Manifesto affermando la propria volontà per costruire “un mondo migliore attraverso la cucina e l’ospitalità” nella consapevolezza che gli intenti si devono trasformare in azioni concrete, visibili e misurabili. Eccellenza, autenticità e "art de vivre" gli obiettivi che muovono l’accettazione di nuovi soci. Una “quality charter” con oltre 500 parametri da rispettare: dall’accoglienza al servizio passando per la sostenibilità in cucina, il rapporto con i piccoli produttori del territorio, l’etica nel rapporto con lo staff, e in generale, l’integrazione nella comunità locale. Perché nel 2025 il lusso non può più essere solo un’isola felice. È anche, e soprattutto, una questione di anima, storia e senso del luogo. Ne parliamo questa settimana con Laurent Gardinier, presidente Relais & Châteaux. L’anno scorso avete spento la vostra 70esima candelina forti di 580 proprietà in 65 Paesi nel mondo. Come si è evoluta l’associazione in questi 7 decenni? Negli ultimi 70 anni, Relais & Châteaux si è trasformata da piccolo gruppo di albergatori francesi ad associazione globale che si estende su cinque continenti. Sebbene le nostre dimensioni e la nostra presenza internazionale siano cresciute in modo significativo, i nostri valori fondanti - eccellenza, autenticità e art de vivre - rimangono invariati. Ciò che definisce la nostra evoluzione non è solo l'espansione, ma un impegno sempre più profondo nel promuovere proprietà indipendenti che riflettono un senso unico del luogo, portato in vita da albergatori e chef appassionati. Oggi siamo più di una collezione di hotel e ristoranti di lusso: siamo un movimento globale che celebra la cultura locale, la sostenibilità e il legame umano. “Albergatori e ristoratori devono lasciarsi guidare dal cuore”, raccomandava il fondatore di Relais & Châteaux, Marcel Tilloy. Il lusso è, sempre più, una questione di anima, storia e senso del luogo. Cosa rende una dimora una dimora-Relais & Châteaux? Una vera proprietà Relais & Châteaux deve avere un'anima. Non si tratta solo di lusso, ma di identità, personalità e di un profondo legame con il luogo. Che si tratti di un elegante rifugio moderno o di una tenuta secolare, ogni proprietà deve riflettere la cultura locale attraverso l'architettura, la cucina e l'ospitalità. Riuniamo proprietari e chef appassionati che incarnano i nostri valori e offrono agli ospiti un'esperienza emozionante. Questo è ciò che unisce le nostre diverse proprietà: un impegno condiviso per l'unicità e l'eccellenza. Nel 2014, Relais & Châteaux ha redatto un Manifesto affermando la propria volontà per costruire “un mondo migliore attraverso la cucina e l’ospitalità”. È nata così anche la partnership con l’Unesco che mira a preservare il patrimonio culturale e naturale globale. Quali i vostri impegni e progetti? La nostra partnership con l'UNESCO si fonda su una missione condivisa: preservare il patrimonio culturale e naturale promuovendo al contempo lo sviluppo sostenibile. Nel 2024, abbiamo presentato i nostri 12 Impegni per la Sostenibilità, supportati dall'UNESCO, che guidano i nostri membri nel preservare l'ospitalità e le tradizioni culinarie del mondo, contribuendo alla protezione e allo sviluppo della biodiversità e intraprendendo azioni quotidiane per un mondo più umano. Presto sveleremo i progetti pilota dei nostri membri in collaborazione con l'UNESCO. La vostra rete-ristoranti annovera il maggior numero di riconoscimenti stellati al mondo: 376 stelle Michelin e 40 stelle verdi, a conferma della volontà di tutelare, mantenere vive e valorizzare la ricchezza e la diversità delle cucine e delle tradizioni locali. Di questi giorni la notizia del progetto Plant the Future con Slow Food. Di cosa si tratta? Plant the Future è un'iniziativa collaborativa con il nostro partner Slow Food che riflette i nostri valori condivisi di biodiversità, sostenibilità e patrimonio culinario. Il movimento invita tutti gli chef delle 580 proprietà dell'Associazione ad adottare scelte più ricche di prodotti vegetali, selezionando consapevolmente ingredienti, fornitori e ricette che continuino a orientarsi verso un approccio agroecologico, minimamente lavorato, senza sprechi e agroalimentare. Il progetto mira a sostenere gli ecosistemi alimentari locali incoraggiando i nostri chef a reperire e promuovere varietà vegetali in via di estinzione e ingredienti tradizionali. Si tratta di preservare la ricchezza delle cucine locali, promuovendo al contempo un sistema alimentare più sostenibile e inclusivo. Questa iniziativa è un'estensione naturale del nostro impegno per la cucina come forza culturale e ambientale. In un mondo sempre più digitalizzato, fatto di recensioni online e likes sui social media, come è possibile garantire che il contatto umano rimanga la parte più memorabile dell’esperienza per l’ospite? In un mondo dominato dagli algoritmi, il tocco umano è più essenziale che mai. La tecnologia può migliorare le operazioni, ma non può replicare il calore di un'accoglienza sincera o la storia dietro un piatto raccontata dallo chef. Da Relais & Châteaux, ogni proprietà è lo specchio delle persone che la abitano e del luogo in cui si trova. I nostri membri offrono agli ospiti non solo un servizio impeccabile, ma un'ospitalità sincera; è una risonanza emotiva che definisce il vero lusso. È questo che gli ospiti ricordano a lungo dopo la loro partenza; è ciò che rende i nostri viaggi e le nostre esperienze memorabili. I viaggiatori di oggi, soprattutto i più giovani, cercano più della “semplice” opulenza: vogliono esperienze autentiche e sostenibili. In che modo Relais & Châteaux si rivolge a questa generazione di viaggiatori consapevoli? Autenticità e sostenibilità sono sempre state parte del nostro DNA. Viaggiare in una proprietà Relais & Châteaux significa scoprire davvero una destinazione, attraverso una struttura che offre un'esperienza unica, plasmata dalla sua gente e dalla cultura che incarna. I nostri 12 Impegni per la Sostenibilità, sostenuti dall'UNESCO, parlano direttamente ai valori dei viaggiatori consapevoli di oggi. Non ci adattiamo a una tendenza o a un pubblico; siamo alla guida di questo movimento da decenni, ed è ciò che i nostri ospiti apprezzano. La delegazione italiana di Relais & Châteaux, la terza a livello mondiale, conta oggi 51 dimore in 15 regioni. Cosa, a suo avviso, caratterizza l’ospitalità italiana? Quale la sua personale “Route du Bonheur” nel nostro Paese? L'ospitalità italiana si distingue per il suo calore, l'eleganza e le profonde radici culturali. C'è una generosità innata nel modo in cui gli italiani accolgono gli ospiti e un profondo rispetto per la tradizione, che si tratti di cucina, design o servizio. La mia personale Route du Bonheur in Italia inizierebbe a Villa Serbelloni sul Lago di Como, proseguirebbe attraverso i vigneti della Toscana con Borgo San Felice vicino ai pittoreschi borghi del Chianti, farebbe tappa all'iconica tenuta toscana de Il Borro e si concluderebbe in Umbria a Borgo Dei Conti, nel "giardino d'Italia", nella quiete di questa antica fortezza medievale. Ogni tappa offrirebbe una diversa espressione dell'art de vivre italiana, unita da passione e autenticità.

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Ospitalità, cucina e territorio: l'arte di vivere "Relais & Châteaux"

Costanza Ruggeri