Donne in viaggio, le Queen-Agers rivoluzionano il turismo mondiale

Hanno tra i 40 e i 70 anni, sono economicamente indipendenti, attive e culturalmente curiose. Sono le Queen-Agers, donne che stanno ridefinendo non solo il modo di vivere la mezza età ma stanno ridisegnando la mappa del turismo internazionale. Scelgono viaggi esperienziali, immersivi e di scoperta. Non hanno paura di muoversi da sole e sono attratte da destinazioni come Asia, Africa e America Latina. Coniato negli Stati Uniti per definire donne che "hanno totale controllo di sé e possibilità di viaggio sempre più ampie", il termine Queen-Agers sta trovando concreta applicazione anche in Italia. Secondo i dati di viaggigiovani.it, tour operator trentino che tra i primi ha intercettato questo trend, il 73% delle donne ha pianificato un viaggio in solitaria nei prossimi anni e le partenze per destinazioni asiatiche, africane e centroamericane registrano una presenza femminile che oscilla tra il 60% e l'85%, con picchi significativi nella fascia 40-70 anni. Ne parliamo questa settimana con Nicola Moltrer, titolare di viaggigiovani.it. È in crescita il fenomeno delle cosiddette Queen-Agers, donne che partecipano a viaggi d’avventura, esperienziali e culturali, e scelgono mete meno convenzionali. Di cosa si tratta e come sta ridisegnando la mappa del turismo internazionale? Il fenomeno delle Queen Agers si riferisce a una nuova e crescente fascia di donne tra i 40 e i 70 anni, spesso economicamente indipendenti, culturalmente curiose e protagoniste attive della società e del mercato, che stanno ridefinendo il modo di vivere la mezza età e oltre. Molte sono lavoratrici affermate, con una solida posizione finanziaria e spesso senza più figli piccoli a carico e quindi hanno più tempo per coltivare le loro passioni, prima di tutto viaggiare. Infatti, nel turismo le Queen-Agers stanno rivoluzionando il settore, scegliendo viaggi esperienziali e di scoperta, anche in solitaria, verso destinazioni come Asia, Africa e America Latina. La loro presenza nei gruppi di viaggio può arrivare fino al 50/70% nelle fasce di età 40-60 anni. Viaggigiovani.it è stato tra i primi operatori del Bel Paese ad aver intercettato questo trend. Di che numeri stiamo parlando relativamente al mercato italiano? I dati Istat dicono che le donne di questa fascia d’età sono circa 10 milioni, e rappresentano una delle fasce più consistenti e in crescita, grazie all’aumento della longevità e al progressivo invecchiamento della popolazione italiana. Secondo una nostra statistica tra più di 20.000 nostri viaggiatori, le donne over 40 che viaggiano da sole hanno raggiunto il 50% di partecipazione nei nostri tour in piccolo gruppo. Quali le mete più “gettonate” a livello globale? Prediligono le mete avventurose, itinerari che uniscono soprattutto natura e cultura. In particolare nel 2025 le destinazioni più gettonate sono in Asia: Uzbekistan, Nepal, india, Vietnam e Giappone. In Africa funzionano sempre i safari in Tanzania e Namibia e poi nelle Americhe le mete preferite sono Messico e Perù. Quale il vostro approccio all’organizzazione di “women-only tours”? Cosa cercano le cosiddette Queen-Agers? Dal punto di vista della tipologia di viaggio cercano soprattutto itinerari in cui la natura è predominante ma sempre interessate alle tradizioni e culture del posto visitato. Di grande importanza per loro essere seguite da un’organizzazione solida i cui pilastri sono servizi di qualità, itinerari predefiniti, assistenza h24 e conoscenza delle varie destinazioni: avventurose sì… ma con sicurezza. Paesi come Marocco, Tanzania, Turchia, stanno registrando un boom di presenze femminili grazie a tour strutturati che hanno il grande merito anche di “abbattere” barriere psicologiche consolidate. Forse la rivoluzione più significativa riguarda proprio la percezione della sicurezza? Nel corso degli ultimi 20 anni, hanno effettivamente modificato la propria percezione della sicurezza quando si tratta di viaggi, soprattutto in solitaria o verso mete meno convenzionali. Le Queen-Agers rimangono più consapevoli dei rischi rispetto alle generazioni più giovani, ma questo non le frena: adottano strategie preventive come informarsi sulle destinazioni, leggono di tutto sul web per poi affidarsi ad un’organizzazione seria. Questa consapevolezza le porta a pianificare e a scegliere sempre soluzioni di viaggio più sicure, come tour in piccoli gruppi.

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Costanza Ruggeri