Tony Sasa, tra musica e vigneti alla ricerca del “suono del vino”

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Con oltre trent’anni di esperienza nel mondo del vino e della gastronomia, Tony Sasa porta avanti dal 2021 il progetto "Sound of wine", che unisce arte e vino in un’esperienza immersiva dove i suoni - compresi quelli delle botti e dei tannini – si fondono con le melodie del percussionista Trilok Gurtu, creando un ponte sensoriale tra musica, territori e vino

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Musica e vino unite in un progetto che ne coglie il suono e l'anima più autentiche. Questa l'idea di Antonio “Tony” Sasa, figura di spicco nella promozione delle eccellenze italiane - citata da Forbes - con oltre trent’anni di esperienza nel mondo del vino e della gastronomia. Proprietario dell’Enoteca Pontevecchio nel cuore di Firenze, nella sua lunga esperienza ha dato vita al suo Brunello di Montalcino “Martina”, una produzione limitata prodotta nel 2003 ma altamente rappresentativa della sua visione: qualità, autenticità e legame con il territorio. Negli anni ha ampliato la sua offerta a più di dieci etichette, frutto di una continua esplorazione enologica.

Il progetto "Sound of Wine"

Con l'esperienza accumulata nel settore, accanto all’attività produttiva, Sasa porta avanti il progetto “Sound of Wine”, nato nel 2021, che unisce arte e vino in un’esperienza immersiva dove i suoni - compresi quelli delle botti e dei tannini – si fondono con le melodie del percussionista Trilok Gurtu e del soprano Mariam Battistelli, creando un ponte sensoriale tra musica, territori e vino.

Originario di una famiglia contadina, Sasa ha iniziato giovanissimo un percorso di formazione nel settore alberghiero che lo ha portato da Genova agli Stati Uniti, per poi tornare in Italia e dedicarsi completamente alla valorizzazione del patrimonio vitivinicolo. Dal 2002 opera come consulente e selezionatore di piccole e medie cantine italiane, spesso escluse dai grandi circuiti, che promuove in mercati internazionali come Canada, Asia e Stati Uniti. Tra le sue attività più recenti figura anche la promozione della tenuta Il Palagio, di proprietà di Trudie Styler e Sting, in collaborazione con l’enologo Riccardo Cotarella. Una carriera costruita sulla passione, sull’intuito e sulla capacità di raccontare il vino italiano al mondo con voce originale e spirito pionieristico.

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