Outline, il fumetto di Michèle Fischels che vive nel momento

La cosa più bella di “Outline”, il fumetto di Michèle Fischels pubblicato da Bao Publishing, sono i disegni, il modo in cui riempiono la pagina, si ritagliano il loro spazio, dicono quello che devono dire – perché hanno un ruolo, i disegni, proprio come qualsiasi altro elemento narrativo – senza imporsi, senza esagerare e senza scadere nel didascalismo sfrenato. E questo, attenzione, non significa che la storia non sia meritevole o che la sceneggiatura sia insufficiente. Assolutamente. Significa che Fischels ha usato al massimo, nel migliore dei modi possibili, la sintesi del fumetto. Significa che non si è limitata al campo del prevedibile; significa che ha saputo sperimentare, che ha preferito il tratto alla parola, e che ha costruito la sceneggiatura come una griglia, non come un altare: qualcosa che ha uno scopo, che deve sostenere e accompagnare, e che non deve essere celebrato a tutti i costi. Lineare ma non banale “Outline” racconta la storia di due ragazzi e una ragazza che si stanno per diplomare, che non sanno che cosa succederà, che hanno paura ma che sono anche eccitati dalle possibilità che li aspettano. Nonostante l’apparente linearità della trama, il fumetto di Fischels non è mai banale. E non è nemmeno ridondante. Nasce, e questo è interessante, come una tesi di laurea. Ed è incredibile la maturità raggiunta dalla scrittura. Proprio come è incredibile la solidità del racconto. Soprattutto però, è incredibile l’unicità stilistica del disegno di Fischels, che non cerca di essere realista o anatomicamente accurata. Trova la sua forma e la sua dimensione, e si diverte – com’è giusto che sia, tra l’altro – a giocare con le sagome: le schiaccia, le unisce, le allunga. Dà ai suoi personaggi una loro riconoscibilità, e sono teneri e morbidi, leggeri e consistenti insieme. Colori che esprimono lo stato d'animo dei protagonisti I loro gesti hanno un senso nello spazio, tracciano dei movimenti precisi. Sono come delle coreografie. E poi Fischels sfrutta i colori e la loro profondità: li mette insieme, li amalgama, passa da sfumature più fredde a sfumature più calde, e lo fa principalmente per esprimere lo stato d’animo dei suoi protagonisti. Quando sono tristi e insicuri, quando invece sono curiosi. Quando si lasciano travolgere dai non detti e dai dubbi, quando non riescono più a riconoscersi. Quando guardano al futuro e si dimenticano di ciò che hanno già fatto. “Outline” ha la forza delle storie semplici: quelle storie, cioè, che non hanno nessun bisogno di ripetersi, di tornare indietro, di ribadire i concetti; quelle storie che vivono nel momento, che sono indipendenti, e che pure nella sospensione – “Outline” comincia in un punto, finisce in un altro, ma poi non ci dice che ne è dei personaggi – sono in grado di trovare una loro profondità. Sfondi mozzafiato e cieli stellati Fischels non pecca mai di pressapochismo. Non asciuga in modo eccessivo il racconto. Non sottovaluta i lettori. Allo stesso tempo, però, non prova a essere accondiscendente. Non è cedevole. Ha una sua idea e la porta avanti fino alla fine: finché non si chiude il cerchio del racconto e finché le trame verticali dei tre personaggi principali non arrivano a una – più o meno – conclusione. Ci sono delle pagine, in “Outline”, piene di sfondi mozzafiato, di sagome di spalle, di cieli stellati. Non sono divise in vignette. Sono come boccate d’aria fresca e colori, e avvolgono ogni cosa. Funzionano come delle pause all’interno della corsa del racconto. E permettono al lettore di rallentare, di prendere fiato e di soffermarsi –decisamente più a lungo – su ciò che sta osservando. Frammenti di emozioni e sentimenti Durante queste pause, quasi paradossalmente, la storia non si assottiglia né si risolve; in qualche modo, anzi, si ispessisce, sostenuta dai pensieri e dalle domande di chi si ritrova a osservare. Che cos’è successo dopo questa serata, per quanto tempo quei due personaggi sono rimasti abbracciati. Com’è andata, poi, al loro risveglio. Più che frammenti di vita, Fischels vuole raccogliere frammenti di emozioni e sentimenti: la confusione, l’amore, la passione; l’amicizia, il desiderio. E, ancora una volta, l’incertezza. Tre ragazzi si preparano al loro futuro, e non sanno niente. Né chi sono né, tantomeno, che cosa li aspetta. E ciò nonostante, non perdono la fiducia in loro stessi. Davanti a una prova del genere, a un salto così grande, sono spronati a fare meglio.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Outline, il fumetto di Michèle Fischels che vive nel momento