Tutto sotto controllo, un fumetto intimista e universale

“Tutto sotto controllo” è il nuovo fumetto di Eliana Albertini, pubblicato da Rizzoli Lizard. Racconta la storia di Nora, una trentenne che fa la grafica e che, quasi all’improvviso, sembra perdere il controllo della sua vita. La routine quotidiana, divisa tra il lavoro e la sua relazione, va in frantumi e lei comincia a vagare alla ricerca di un nuovo equilibrio e di una nuova normalità. In questi anni, sono stati pubblicati tantissimi fumetti intimisti: rivolti, cioè, più verso l’interno dei loro protagonisti che verso l’esterno del mondo. Ed è vero: trovare storie valide, storie che ha senso recuperare e leggere, è diventato estremamente difficile. Perché le cose che si dicono, quelle che vengono raccontate, finiscono spesso per assomigliarsi. Un fumetto senza fretta “Tutto sotto controllo”, però, è un’eccezione. E lo è principalmente per due motivi. Il primo: Albertini non ha nessuna fretta. Si prende il suo tempo, gestisce le vignette e gli spazi della pagina in modo intelligente. Aggiunge elementi e dettagli solo quando sente di doverlo fare. Non corre verso la conclusione. Riesce a trovare un tono leggero, ma non per questo banale, e soprattutto capace di parlare a chiunque. C’è, nella storia di Nora, qualcosa di universale. Ed è evidente. L’altro motivo per cui “Tutto sotto controllo” rappresenta un’eccezione è il modo in cui parole e disegni lavorano insieme. Uno stile morbido, immediato e semplice Lo stile di Albertini non è uno stile ricercato o forzatamente realistico. È morbido, nel senso che ha una sua consistenza e un suo peso, ed è immediato e semplice. Non è banale, non è ripetitivo. È funzionale. E “funzionale”, quando si parla di un linguaggio come il fumetto, così radicato nella sintesi e nell’essenzialità del tratto, è una caratteristica fondamentale. “Tutto sotto controllo” invita il lettore a scrutare con attenzione la pagina, a leggere i balloon, a capirli e ad appropriarsene. C’è un’ironia sottile – mai insistente, mai fastidiosa; mai fintamente brillante – nel racconto di Albertini. Ed è un’ironia che fa da filo rosso e tiene insieme levarie parti che compongono la storia. Un'autrice che non si accontenta Le figure abbozzate, le mani, questi arti lunghissimi che sembrano sempre cercare di abbracciare qualcosa, e poi gli occhi: grandi,piccoli, due puntine, pieni di vene, spalancati. Ad Albertini viene quasi naturale trovare soluzioni differenti a mano a mano che va avanti con la storia. Come dicevamo all’inizio, non si accontenta. E non ha alcuna voglia di chiudere rapidamente il racconto. Sa come e quando farlo. E per tutto il tempo accompagna il lettore in questo percorso senza essere didascalica. La perfezione, ci dice, non esiste. E non ha alcun senso provare a inseguirla. Altrimenti c’è il rischio di perdersi il resto: l’amore, la gioia di rallentare; le piccole cose di ogni giorno. L'invasione dei colori Quando meno ce l’aspettiamo, “Tutto sotto controllo” viene invaso dai colori: rosa, verde e azzurrino riempiono le sagome, calpestano le linee e i contorni e travolgono le varie vignette. E anche così, anche in questa apparente confusione, la storia di Nora trova una sua armonia. Albertini inserisce fotografie e piccoli incisi di realtà nel suo fumetto, e funzionano. Proprio perché, come in un enorme puzzle, si incastrano con gli altri pezzi che erano stati precedentemente posizionati e con la caratterizzazione della protagonista. Ode all'imperfezione Quella che leggiamo e che abbiamo tra le mani è una storia che solo in apparenza assomiglia a storie che abbiamo già letto e sentito. In realtà, dentro di sé, conserva un’intimità sincera e delicata, che è in grado di portarla su un livello completamente differente. A volte, la cosa più importante è capire che va bene non avere soluzioni, che va bene essere in ritardo; va bene, soprattutto, non essere perfetti. Sono le crepe a renderci interessanti. Non la nostra sicurezza, vera o finta che sia. E nemmeno la promessa di qualcosa di meglio, di qualcosa di più. A volte, ci dice “Tutto sotto controllo”, basta vivere l’attimo per sentirsi completi e a casa.

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