Enrico Baj in mostra a Milano nei 100 anni dalla nascita
LifestyleIl Palazzo Reale ospita, ancora per pochi giorni, la mostra dedicata a Enrico Baj nei cento anni dalla nascita. L'esposizione ripercorre la sua intera produzione artistica, compresa la celebre opera "I funerali dell'anarchico Pinelli"
Liberato da una rigida sequenza cronologica o di genere, il percorso dedicato a Enrico Baj a Palazzo Reale, nel cuore di Milano, si svolge con continui rimandi fra Arte e Letteratura, colori e parole, seguendo una sorta di sceneggiatura che, anche in sede di allestimento, suggerisce allo spettatore un tempo e uno spazio teatrali.
Ad accogliere i visitatori nella sala del Lucernario la ricostruzione scenografica dell'"Apocalisse", un assemblaggio di figure immaginarie e oniriche in un polittico di quasi 100 metri quadrati, allestito in altezza come a evocare un’abside e ispirato idealmente al Giudizio Universale michelangiolesco, qui punteggiato di demoni goffi e beffardi, urlanti e arrampicati fino al soffitto.
In Sala delle Cariatidi troveranno posto le Opere nucleari, gli Ultracorpi, le Parate, “I funerali dell’anarchico Pinelli", i Generali, i Meccano, i Mobili, gli Specchi e le Dame: Il percorso si dipana nello spazio in un crescendo di forme e dimensioni fisiche delle opere, fino a quelle più monumentali, con soluzioni progettate a misura per Sala.
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L'intervista a Domenico Piraina – Direttore di Palazzo Reale
"La storia di Baj è legata a quella di Palazzo Reale, in primis perché, nel 1972, doveva esservi esposta l’opera dedicata ai funerali dell’anarchico Pinelli, mostra che era già allestita e che non venne mai inaugurata in quanto – proprio quel giorno – venne assassinato il commissario Calabresi. In secondo luogo, Baj ha esposto più volte e Palazzo Reale e ha avuto anche incarichi di curatore. Per dirne una, circostanza che forse in pochi ricordano, nel 1983 curò una bellissima mostra dedicata alla Patafisica, movimento al quale lui era molto legato. Nel 2012 esponemmo qui l’opera da sola, nella Sala delle Cariatidi, erano passati 40 anni dal 1972. Oggi è completamente diverso, perché la mostra in corso è stata organizzata per i 100 anni dalla nascita di Enrico Baj, un centenario – peraltro – che ci fa pensare che nel 1924 non soltanto nasceva Baj ma nasceva anche il Surrealismo, altro movimento che ebbe un legame profondo con l’attività artistica di Baj. Insomma, in questa mostra sono inseriti tutti i momenti salienti della sua produzione artistica. Peraltro, qui si vede molto forte il suo legame con Milano e anche quello con la storia culturale del Palazzo Reale".
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L'intervista a Chiara Gatti, curatrice della mostra
"Enrico Baj rappresenta ancora oggi, per noi, un artista che è capace di leggere e interpretare il suo tempo ma anche di passare il testimone alla contemporaneità. La sua capacità di leggere le evoluzioni sociali, politiche, di un’epoca e anche nel talento degli artisti, di prevedere quello che poi succederà. In mostra ci sono i meccani e lui parla, ancora in tempi non sospetti, dei problemi che potrebbero apportare alla Società le intelligenze artificiali. Le rappresenta, come in questo caso, dei robot senz’anima ma, soprattutto, criticando il problema della mancanza di fantasia nell’intelligenza artificiale. Questo lo fa negli anni ’70, noi oggi ne stiamo ancora parlando".
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“Baj chez Baj” è anche a Savona e Albissola, dove è in corso una mostra dedicata all’opera ceramica di Baj in tutto il suo sviluppo storico e cronologico. La collaborazione scientifica tra Milano e Savona, tra i curatori e le istituzioni coinvolti, disegna due itinerari autonomi ma complementari, documentati nel catalogo unico, edito da Electa, nel quale i due percorsi espositivi si dipanano fra luoghi, forme, materiali e incontri, percorrendo l’affascinante cosmogonia di Baj.