Parigi, un viaggio tra i disegni del Rinascimento. Il direttore: "Arte vivida e intuitiva"

Nel cuore del 7° arrondissement di Parigi, alle spalle dell'iconico Palazzo Borbone che ospita l'Assemblée Nationale, sorge un suggestivo museo nascosto. Stiamo parlando della Fondation Custodia, un'istituzione poco conosciuta al grande pubblico che custodisce, tra le sue sale e librerie d'epoca, una preziosa collezione privata di disegni, incisioni, dipinti e opere su carta: capolavori realizzati dai più grandi artisti di tutti i tempi, da Leonardo da Vinci a Rembrandt, da Rubens a Manet. Fondata nel 1947 dal collezionista olandese Frits Lugt e dalla moglie Jacoba Klever all'interno del settecentesco Hôtel Turgot, la Fondation Custodia conserva, ancora oggi, in tutta la loro bellezza e autenticità, antichi arredi, vetrate e raffinati oggetti d'arte, tra porcellane cinesi e ritratti firmati dai più importanti maestri della storia. Oggi, negli antichi spazi dell'edificio sulla rue de Lille prende forma un percorso espositivo unico nel suo genere. Intitolato Italian Renaissance Drawings from Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam, l'itinerario della mostra raccoglie una serie di rari e preziosi disegni realizzati dai più grandi maestri del Rinascimento italiano, per l'occasione offerti in prestito dal Museo Boijmans Van Beuningen della città olandese. Protagonista della mostra è una selezione di 120 opere su carta, risalenti al periodo compreso tra il XV e il XVI secolo, nate dal genio di artisti indimenticabili come Pisanello, Leonardo da Vinci, Raffaello, Michelangelo, Donatello, solo per citarne alcuni. Parte dei capolavori presentati nell'esposizione sono rari, altri addirittura inediti. È il caso, ad esempio, del San Giovanni bambino inginocchiato di Raffaello, una bozza preparatoria per uno dei soggetti che ritroveremo nella sua celebre Madonna d'Alba, oggi conservata alla National Gallery of Art di Washington. O ancora, il disegno a penna di Michelangelo che ritrae due volti maschili, concepito a Firenze come una sorta di “esercizio preparatorio” prima di dedicarsi alla realizzazione di importanti commissioni a Roma. “Pochi di noi dipingono, pochi di noi si dedicano alla scultura, ma tutti disegnano. C'è qualcosa di intuitivo e semplice nell'arte del disegno che, rispetto alla pittura, viene trasmesso in modo molto più rapido. Questo genere artistico è in grado di parlare con un linguaggio più diretto e vivido”, spiega a Sky tg24 Insider Stijn Alsteens, storico dell'arte e curatore belga, tra i massimi esperti di disegni antichi, in particolare olandesi e fiamminghi, che dall'aprile 2024 ricopre il ruolo di direttore della Fondation Custodia. La mostra sui disegni rinascimentali alla Fondation Custodia Il viaggio espositivo si apre con una prima serie di rari disegni firmati da alcuni precursori del Rinascimento italiano, da Pisanello a Benozzo Gozzoli, risalenti al Quattrocento. La mostra prosegue con un'esclusiva selezione di opere concepite dai più celebri maestri fiorentini, tra cui spicca Fra Bartolomeo, e veneziani – è il caso di Vittore Carpaccio, Gentile Bellini, Veronese e Jacopo Tintoretto. Cuore della mostra è la serie di disegni ad opera dei grandi protagonisti del Rinascimento italiano: Leonardo da Vinci, Raffaello e Michelangelo. Dopo una breve parentesi dedicata agli autori parmensi ed emiliani , il percorso si chiude con le opere della generazione di artisti attivi tra la fine del Cinquecento e la fine del Seicento: da Federico Barocci al Cavalier d'Arpino, dai fratelli Zuccari ai Carracci. L'intervista al direttore Stijn Alsteens Quali sono le principali caratteristiche della mostra “Italian Renaissance Drawings from Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam”? Personalmente, trovo molto affascinante il modo in cui la mostra racconti due storie. La prima, quella del disegno italiano: una storia particolarmente emozionante per l'arte italiana e occidentale. E l'altra, quella di un gusto, una collezione, un'incredibile ricchezza e una grande rarità. Si tratta quindi di una collezione che è rappresentativa dell'arte del disegno in Italia tra il XV secolo e il XVI secolo. Quali tecniche conservative hanno permesso, nel corso dei secoli, di mantenere l'integrità di ogni opera su carta? Per ogni disegno che vedete in mostra, dovete rendervi conto che molti, moltissimi sono stati distrutti e sono andati perduti. In termini di statistiche, purtroppo, la maggior parte dei disegni non esiste più. Ma allo stesso tempo, alcuni disegni sono stati oggetto di estrema cura e attenzione nel corso del tempo. Il disegno di Parmigianino proveniente dalla collezione del Vasari , ne è un esempio. Si tratta di un disegno di Vasari realizzato attorno a un ritratto di Parmigianino. In quest'opera, come in altri disegni, emerge una certa ammirazione per l'artista, per l'oggetto, per il disegno, che è – fin dall'inizio - soltanto un foglio di carta molto fragile. Molti di questi disegni sono stati apprezzati fin dalla loro nascita. Anche Studio di San Giovanni bambino inginocchiato di Raffaello ne è un buon esempio. Raffaello era visto, già in gioventù, come un dio. E anche questo piccolo disegno, che probabilmente la gente sapeva essere collegato a un suo importante dipinto , era custodito come un tesoro. Poter presentare una sala piena di disegni del XV secolo è davvero eccezionale, perché più si va indietro nel tempo, più è difficile trovare disegni su carta. Inoltre, avere un gruppo così rappresentativo e ampio del XV secolo è davvero qualcosa di eccezionale. Quale messaggio intende veicolare l'esposizione? L'obiettivo è molto semplice. La Fondation Custodia è stata fondata da uno storico dell'arte e collezionista che si concentrava, in primo luogo, sulle opere su carta, sui disegni e sulle stampe. Anche se le nostre mostre spaziano dall'arte del XV secolo a quella del XX secolo, e includono dipinti e altri media, credo che il nucleo della nostra missione sia portare i disegni - che per forza di cose restano nascosti, perché non possono essere esposti alla luce così spesso come i dipinti – agli occhi del pubblico, sensibilizzando le persone ad avvicinarsi a questo genere artistico. Dato che, solitamente, i disegni vengono conservati all'interno di scatole, si tratta di un'arte poco conosciuta e poco “vista” dalle persone. Eppure è un'arte che tutti noi, fin da bambini e per secoli, pratichiamo da sempre. Pochi di noi dipingono, pochi si dedicano seriamente alla scultura, ma tutti disegnano. C'è qualcosa di intuitivo e semplice, in termini di tecnica, nell'arte del disegno che, rispetto alla pittura, viene compreso in modo molto più rapido. Esiste nella mostra un fil rouge che, in qualche modo, lega tra loro tutte le opere presentate? Non c'è un vero e proprio fil rouge, ma le opere al centro della mostra appartengono, di fatto, a un periodo in cui la maggior parte dei disegni aveva uno scopo molto particolare. In generale, questi disegni sono realizzati come una sorta di “trampolino di lancio” per un'altra opera d'arte: spesso si tratta di un dipinto, a volte di una scultura, altre volte di un rilievo. Ma ci sono anche delle eccezioni: l'opera di Gentile Bellini, Ritratto del doge Andrea Vendramin con il fratello Luca e il nunzio pontificio è un'opera d'arte finita, che non è stata realizzata in preparazione di qualcos'altro, ma è stata realizzata per essere inserita in un manoscritto. Così come i disegni di paesaggi di Fra Bartolomeo sono stati fatti per piacere. La maggior parte dei disegni sono stati realizzati per una ragione molto funzionale, ma alcuni disegni sono stati concepiti unicamente per un piacere personale. Anche il disegno di Veronese è un esempio interessante: non c'è nessun dipinto collegato al disegno, per quanto ne sappiamo, ma l'artista stava semplicemente pensando a un tipo di soggetto che avrebbe potuto trasformare in un dipinto. Quali sono i capolavori più rari della mostra? I disegni più rari sono certamente quelli più antichi. Ci sono molti disegni di Pisanello, in particolare al Louvre, ma al di fuori del Louvre ce ne sono pochissimi. All'interno della mostra alla Fondation Custodia, ne abbiamo quattro, tra cui una serie di importantissimi studi di nudo femminile. È davvero eccezionale. Poi c'è il disegno attribuito a Donatello, molto raro. Donatello è infatti uno dei più grandi artisti della sua epoca, ma gli sono stati attribuiti solo due disegni. Uno di questi è presentato nella nostra mostra: si tratta di Uomo seduto con strumento. Il capolavoro più raro dell'intera esposizione è però quello di Giorgione , che fu un predecessore di Tiziano, uno dei grandi artisti veneziani del primo Cinquecento, famoso per pochissimi dipinti, tra cui La Tempesta conservata all'Accademia di Venezia. In questo celebre dipinto sono rappresentati una donna, un bambino e un soldato in un paesaggio e, allo stesso modo, anche nel disegno in mostra vediamo qualcosa di simile: una figura, degli edifici, un paesaggio. Il disegno non è in perfette condizioni, è piuttosto sporco e consumato, ma è stato conservato come un vero tesoro fin dalla sua creazione. Dall'aprile 2024, lei è direttore della Fondation Custodia. Quale visione intende portare avanti per il futuro della collezione e del museo? Così come per i tutti i direttori che mi hanno preceduto, la missione è sempre ispirata dalla persona che ha dato vita alla collezione, Frits Lugt. Io stesso, come curatore, ho una formazione molto approfondita sui disegni degli antichi Maestri, che vorrei portare alla ribalta in un luogo come Parigi. L'arte del disegno è molto intuitiva e penso sia in grado di parlare con un linguaggio molto diretto e vivido. Il disegno di Jacopo Pontormo ne è un bellissimo esempio: è un ritratto che potete vedere fare ai vostri figli o a qualcuno in metropolitana. C'è qualcosa di facile, diretto e fresco in questa rappresentazione: anche se è stato realizzato in un'epoca particolare, dalla mano di un artista particolare, riesce a raccontare direttamente il modo in cui le persone vivono e si comportano. Quali sono i suoi progetti per il futuro della Fondation Custodia? Abbiamo in serbo diverse mostre, molto in linea con quella attuale e con molte di quelle presentate precedentemente. Naturalmente siamo una collezione e, anche se conserviamo disegni francesi, italiani e di altro tipo, siamo conosciuti soprattutto per i disegni olandesi e fiamminghi. Quindi, vorrei portare all'attenzione proprio questo genere di creazioni. È una cosa che non si vede spesso nei musei francesi quindi, per il nostro pubblico locale, ma anche per un pubblico internazionale, credo abbia senso. Come i miei predecessori, continueremo a fare acquisizioni. Quali altre mostre prenderanno forma, nei prossimi mesi, negli spazi della Fondation Custodia? L'anno prossimo è prevista una ristrutturazione nell'edificio che, per motivi di sicurezza e per il comfort del nostro pubblico, renderà difficile ricevere i visitatori. La prima grande mostra sarà inaugurata nella primavera del 2026, quindi tra poco più di un anno, e riguarderà una parte dei nostri disegni olandesi del XVII secolo, che non vengono esposti da quasi 30 anni. Per l'occasione, ci concentreremo non sui paesaggi, ma su studi di figure, ritratti e scene di soggetti religiosi o mitologici. L'esposizione riunirà molti dei grandi artisti presenti nella nostra collezione, il più grande dei quali è certamente Rembrandt.

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