La professoressa Mara torna in classe: la sorpresa dei Nipoti di Babbo Natale

«Ritornare nella scuola dove sono stata felice e vedervi tra i banchi è un tuffo nel passato. I’m moved, thank you very much». Gli occhi azzurri di Mara, 80 anni, abbracciano gli alunni della classe quinta E del Liceo Scientifico Piero Bottoni di Milano, l’istituto dove lei ha insegnato inglese fino al 2010. Fiera nell’elegante camicetta bianca riscaldata da un cardigan blu, la professoressa ora in pensione timona ancora una volta un’aula e, in piedi davanti alla cattedra, volge i capelli di neve verso il cartellone di benvenuto di studenti e studentesse. Sul foglio giallo, il corsivo traccia i versi finali di Daffodils, la poesia dove il poeta romantico inglese William Wordsworth descrive il ricordo di una distesa di narcisi avvistata durante una passeggiata sul lago. «Non mi aspettavo tanto affetto. Non lo dimenticherò mai», dice, stupita di aver esaudito il desiderio consegnato solo poche settimane prima ai Nipoti di Babbo Natale. Mara, infatti, è ospite della Fondazione Casa San Giuseppe Onlus di Gazzaniga, in provincia di Bergamo, una delle oltre quattrocento case di riposo che hanno aderito al progetto educativo promosso a partire dal 2018 dall’Associazione Un Sorriso In Più Onlus per donare nuova linfa alle persone anziane. «Offre loro la possibilità di esprimere un desiderio, e dunque una loro volontà, in una fase della vita nella quale sono principalmente altre persone a decidere per il loro bene», spiega la coordinatrice Laura Bricola. «Può sembrare un concetto banale, ma costituisce una svolta nella cura e nell’ascolto degli anziani, ai quali si ricorda che possono ancora sognare». Così, nel periodo natalizio, sul sito dell’associazione fioccano i desideri degli ospiti delle case di riposo. «Alcuni richiedono semplici passatempi, come cruciverba o libri per colorare. Altri vogliono ritrovare vecchie passioni, come ricamare o dipingere. C’è poi chi domanda capi di abbigliamento, magari un maglioncino rosso per Natale, od oggetti utili, per esempio rasoi o pantofole», prosegue Bricola. «Chiedono anche di incontrare personaggi famosi. Nelle precedenti edizioni, Carlo Conti, Laura Pausini, Walter Zenga e Giuseppe Bergomi hanno inviato un videomessaggio, mentre quest’anno ha aderito all’iniziativa Antonella Clerici. Molti desiderano poi vivere esperienze: non solo la pizza in compagnia, lo spettacolo a teatro o la visita ai propri cari al cimitero, ma anche giri in mongolfiera e voli in elicottero». «CONOSCERE LE PERSONE ANZIANE È UN PRIVILEGIO» Nella mente di Mara si sono subito affacciati i corridoi del Liceo Bottoni, le risate con i colleghi in sala professori, le lezioni, i compiti e le interrogazioni agli allievi e il suono della campanella nell’intervallo. «Uno dei pochi ricordi che ho sempre presente è la scuola dove ho insegnato fino a quando sono andata in pensione. Per Natale desidererei tornarci, è una richiesta speciale per me», ha scritto. Annalisa, una ragazza incuriosita dalle sue parole, ha allora scelto di esaudire il suo desiderio e di diventare Nipote di Babbo Natale. «È quello che mi ha parlato di più, perché avrei potuto regalarle un ritorno al passato in un posto che le era caro», racconta. Annalisa accoglie Mara davanti ai cancelli della scuola, dove si sono radunati anche gli ex colleghi della professoressa che hanno organizzato un rinfresco. «È bello per lei ritrovare un pezzo significativo della propria identità, e per noi riaccogliere una persona che ha fatto tanto nell’istituto», dice l’ex preside Roberto Proietti. Accanto alla tavola imbandita, Mara scarta alcuni doni: una maglietta della scuola, un gioco da tavola per allenare l’inglese, e un ultimo regalo di Annalisa, una candela personalizzata con la bandiera britannica, alcune matite e una scritta che restituisce il significato di una vita intera: «Buon Natale Professoressa Mara». Mentre sciolgono il fiocco rosso, le mani della donna e della Nipote si intrecciano e nei loro sguardi germogliano sorrisi. «Tra l’anziano e il Nipote si crea un dono reciproco, che nasce dalla magia di un incontro inaspettato. Talvolta, i Nipoti si avvicinano al progetto per una motivazione personale e profonda. Magari perché hanno perso o non hanno mai conosciuto un nonno, oppure perché l’anziano ha lo stesso nome di una persona cara o esprime un desiderio che appartiene alla loro storia. Leggere i desideri è un regalo, e conoscere le persone anziane un privilegio», spiega Bricola. «Da un lato, i Nipoti immaginano le case di riposo come luoghi cupi e tristi, e invece sono ricchi di persone brillanti alle quali dedicare tempo e risorse. Dall’altro, gli anziani sono colpiti dalla generosità altrui e si sentono scelti e speciali». Annalisa conferma: «Sono felicissima di assistere alla felicità di Mara». Quando poi Paola Bernardi, educatrice della casa di riposo di Gazzaniga, fa notare all’ex professoressa di aver lasciato un segno nei cuori di molti, lei quasi si stupisce e riflette: «Ho insegnato con amore, sempre». «UN'INSEGNANTE FANTASTICA» «Il progetto apre un vaso di Pandora di emozioni e, soprattutto, fa nascere legami nuovi e duraturi tra gli ospiti delle RSA e i Nipoti di Babbo Natale. La richiesta di un dono è soltanto un pretesto per permettere la conoscenza reciproca», spiega Hilary Ruggeri, educatrice della casa di riposo di Gazzaniga. «Dopo la pandemia Covid, quando i contatti con la rete familiare erano molto limitati, gli occhi degli ospiti si illuminavano nonostante la distanza di sicurezza. Ora, invece, gli anziani sono liberi di abbracciare i Nipoti come se li conoscessero da sempre». Hanno provato la stessa sensazione gli alunni della quinta E, che hanno assistito alla lezione di inglese di Mara, «una collega molto dolce, molto serena, molto affezionata ai ragazzi e preparata», ricorda Margherita Ferrari, membro dello staff della Presidenza del Liceo Bottoni. «All’inizio non pensavo che mi avrebbe emozionato, ma alla fine la professoressa Mara ha regalato a me e ai miei compagni una grande gioia», commenta Lorenzo, uno degli studenti. «Abbiamo preparato un biglietto di benvenuto e un mazzo di fiori non solo per farle una sorpresa, ma anche per farle ricordare di noi e di un periodo bellissimo della sua vita e della sua carriera», prosegue il compagno Youssef. «Secondo me è stata un’insegnante fantastica».

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