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La cucina del Quirinale, le ricette e cosa non manca mai alle cene ufficiali

Lifestyle
©Ansa

Fabrizio Boca, executive chef del Quirinale, ha raccontato ad Ansa Lifesyle come la cucina italiana al Colle si sia evoluta, mantenendo un profondo legame con le tradizioni regionali. Dalla pasta, sempre presente nei menu ufficiali, all'archivio digitalizzato delle ricette del Quirinale, Boca ha svelato i segreti di una delle cucine più prestigiose al mondo

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Durante l'evento esclusivo a Villa Dino, che ha visto riunirsi gli chef dei capi di Stato del club "Chefs de Chefs" dopo un incontro istituzionale con il presidente Sergio Mattarella, Fabrizio Boca, executive chef del Quirinale, ha condiviso alcuni dettagli sulla cucina servita ai massimi rappresentanti internazionali. Intervistato da Ansa Lifestyle, Boca ha parlato della trasformazione della cucina italiana e del rigoroso rispetto per le tradizioni regionali. “Usiamo solo prodotti italiani, il 30% arriva dalla tenuta di Castel Porziano e valorizziamo piccole aziende locali”, ha dichiarato.

I menu ufficiali: Tradizione e innovazione

Uno degli aspetti centrali della cucina al Quirinale è la valorizzazione dei piatti tipici italiani, come la pasta, che viene sempre proposta in formato corto per evitare imbarazzi agli ospiti stranieri. Ogni dettaglio è curato, anche nel rispetto delle tradizioni religiose, per esempio evitando il maiale per ospiti musulmani. Boca sottolinea inoltre l'importanza di una cucina “light”, che riflette le tendenze attuali della cucina italiana: pranzi con non più di tre portate e un tempo massimo di 45 minuti per consumarli.

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Un archivio digitale per la memoria culinaria del Quirinale

Il Quirinale ha anche un archivio digitalizzato delle ricette sperimentate negli ultimi vent'anni. “Ogni pasto viene documentato e archiviato, per evitare di riproporre lo stesso menù agli stessi capi di Stato, a meno che non venga richiesto esplicitamente”, ha spiegato Boca. Questo database rappresenta un vero tesoro storico, dove si possono scoprire le preferenze culinarie di diverse personalità internazionali. Alcuni presidenti hanno talmente apprezzato determinate ricette da chiedere addirittura video tutorial per riprodurle nei loro Paesi.

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Il club Chefs de Chefs e l'evento a Villa Dino

Il club Chefs de Chefs, fondato nel 1977 da Gilles Bragard, riunisce oggi una trentina di chef che si incontrano ogni anno in un Paese diverso per scambiarsi idee e tecniche. L'evento a Villa Dino, organizzato dalla famiglia Stramaccioni con la collaborazione di eccellenze locali come la pizzeria 180grammi e il caseificio Ferrari, ha offerto agli chef dei capi di Stato l'opportunità di scoprire prodotti tipici italiani. Tra le visite organizzate, c’è stata anche una tappa all'Abbazia di Chiaravalle, luogo di nascita del Grana Padano.