The Grocery, l'epopea criminale a fumetti di Ducoudray e Singelin
LifestyleUno dei fumetti più attesi dell'anno è arrivato. Pubblicato in Francia nel 2011, portato in Italia da Bao Publishing nella collana Cherry Bomb, coi titoli selezionati da Zerocalcare, racconta dell'accidentale parabola criminale di un giovane dodicenne. E anche di molto di più...
Creare hype intorno a un prodotto può essere un’arma a doppio taglio, un azzardo in termini di marketing che può pagare ma anche affossare un’operazione editoriale. Tra gli appassionati c’era tantissima attesa per The Grocery, fumetto francese uscito nel 2011 sceneggiato da Aurélien Ducoudray con i disegni di Guillaume Singelin, portato in Italia da Bao Publishing il 20 settembre scorso. Lo stesso editore italiano aveva investito tanto, in termini di comunicazione, sull’opera che inaugura la linea editoriale affidata nientemeno che a Zerocalcare.
Un fumetto che non tradisce le attese
Il fumettista romano ha risposto positivamente alla proposta del suo editore di selezionare fumetti che lo avessero colpito e fossero ancora inediti in Italia, e per iniziare ha scelto proprio The Grocery. Date queste premesse, insomma, non è difficile capire perché la curiosità del pubblico fosse decisamente alta, e a volume uscito si può dire che tutte le ottime parole spese da Bao e da Zerocalcare per presentare l’opera trovano perfetto riscontro nella lettura (cartonato di 440 pagine a colori, 29 euro).
Un fumetto crime sui generis
The Grocery è un crime completamente sui generis, fortemente e dichiaratamente ispirato alla serie tv The Wire, da cui mutua ambientazione e atmosfere, ma capace poi di trovare un cammino tutto suo nel raccontare l’accidentale parabola criminale di un giovane ragazzo di 12 anni e le vicende di una Baltimora dominata da interessi particolari, politici che fanno i gangster, gangster che vogliono fare i politici.
La trama
Quando Milton Friedman, umile titolare di una drogheria kosher di quartiere, consiglia al figlio Elliot di farsi degli amici, di certo non si aspetta di gettarlo involontariamente nelle mani di una banda di piccoli spacciatori. Ed Elliot non può immaginare che quello che comincia come un gioco diventerà qualcosa di dannatamente serio e violento col ritorno dal carcere di Ellis One, boss entrato nella leggenda dopo essere sopravvissuto alla sedia elettrica e deciso a riprendersi il suo dominio. Elliot, genietto della scuola, campione di spelling, appassionato amante dei dibattiti sull'economia, finisce così in una spirale di perdizione da cui per lui sarà difficile tirarsi fuori.
Tra violenza e denuncia sociale
The Grocery è una storia intrisa della violenza più feroce, che comincia con le sparatorie e finisce con una sorta di guerra civile in una città militarizzata e ormai totalmente fuori controllo. Ed è qui che l’aspetto più smaccatamente crime si intreccia con tematiche sociali e linee narrative in cui non è difficile vedere una profonda denuncia dell’abbandono delle periferie e dello smantellamento progressivo del welfare state, con la morte di progetti sociali sacrificati sull’altare di un interesse individuale che soppianta il bene collettivo, in una Baltimora in cui persino la sicurezza pubblica viene appaltata ai privati. In questo contesto, l’unica speranza che rimane è una ribellione collettiva e un uomo semplice e onesto che diventi simbolo a cui aggrapparsi per riportare la pace in città.
I buffi animali antropomorfi di Singelin
A una sceneggiatura tanto seria e cupa, si accompagna il brillante character design di Singelin: alligatori, beluga, uccelli antropomorfi disegnati in stile caricaturale e stilizzato, non sempre chiaramente definibili nelle loro fattezze, che grazie ai loro tratti buffi e graziosi creano uno straniante contrasto con lo spessore delle tematiche trattate e l’esplosione di violenza di cui la narrazione è pervasa. L’alternanza di tavole strutturate per vignette in maniera più tradizionale e di pagine in cui la gabbia viene completamente abbandonata per favorire piani sequenza densi di personaggi e dettagli urbanistici architettonici conferisce ulteriore dinamismo a un fumetto che viaggia dall’inizio alla fine su ritmi forsennati, senza rinunciare comunque a prendersi le sue pause e indugiare su momenti di approfondimento dei personaggi, in un intreccio di archi narrativi numerosi e complessi, tutti perfettamente costruiti e portati a compimento alla fine dell’opera.
Una grande opera a fumetti
Se quando ha annunciato Cherry Bomb, questa nuova collana diretta da Zerocalcare, Bao aveva avuto da subito la nostra curiosità, con The Grocery ha pienamente guadagnato la nostra attenzione e fiducia. E la gratitudine per aver portato in Italia un’opera di straordinario spessore narrativo, artistico e sociale.