"La fabbrica delle ragazze": un romanzo racconta la strage dimenticata di Bollate

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Filippo Maria Battaglia

Filippo Maria Battaglia

Il 7 giugno 1918 un'esplosione alla Sutter & Thévenot uccideva 59 persone. In gran parte erano giovani donne. Ilaria Rossetti ne ha ricostruito la storia in un romanzo pubblicato da Bompiani. L'intervista durante "Incipit", la rubrica di libri di Sky TG24

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Il 7 giugno del 1918 è un venerdì. Mancano dieci minuti alle due del pomeriggio, quando un’esplosione violentissima fa tremare un’intera comunità, quella di Castellazzo di Bollate, che si trova a poco meno di venti chilometri da Milano. 

È da quel giorno - e da quell’esplosione - che prende le mosse “La fabbrica delle ragazze”, l'ultimo romanzo di Ilaria Rossetti pubblicato da Bompiani (pp. 312, euro 19).

La fabbrica è la Sutter & Thévenot, che durante la prima guerra mondiale produce bombe, munizioni e granate. E le vittime sono quasi tutte donne, in gran parte ragazze appunto. "Sarà uno degli incidenti sul lavoro più gravi della storia italiana, eppure se ne perderà quasi subito la memoria per due ragioni - racconta Rossetti durante 'Incipit', la rubrica di libri di Sky TG24  - La prima di natura militare: la fabbrica deve continuare a produrre, e dunque va riaperta il prima possibile perché le armi devono essere mandate al fronte. La seconda ha a che fare con la propaganda bellica: non si vogliono fiaccare gli animi, perché ovviamente si sta ancora combattendo per la vittoria".   "L'esplosione - ricorda sempre Rossetti in questa intervista - avviene a giugno del 1918. Pochi mesi dopo, quando il conflitto finisce, della fabbrica non c'è più bisogno. In pochissimo tempo viene così chiusa e smantellata. Non rimane più nulla, se non una vecchia cabina elettrica che tuttora esiste.  Per il resto, nessuna traccia fisica di quel luogo e ovviamente di quella storia".

 

L'intervista è disponibile anche come podcast in tutte le principali piattaforme cercando la rubrica "Tra le righe" o selezionando l'episodio nella playlist che si trova qui sotto.

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