Babbo Natale chi? Quando, come e se spiegare la magia: piccola guida per le famiglie

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Chiara Caleo

Chiara Caleo

Come e quando spiegare ai bambini la vera identità di Babbo Natale? Esiste un momento giusto? E quali parole usare? "La cosa migliore sarebbe aiutare i bambini a scoprire la vera storia da soli", risponde Marianna Scollo Abeti, psicologa dell’ospedale pediatrico Meyer

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Maestre che svelano la vera identità di Babbo Natale e che fanno infuriare i genitori sono l’ultimo spunto di cronaca per affrontare un argomento molto delicato per le famiglie. Partiamo da una constatazione: il Natale è un periodo magico per tutti, un momento in cui anche gli adulti si permettono di stare al gioco. Più i bambini sono piccoli,  più è potente l’incantesimo…ma i figli crescono e i genitori si domandano ad un certo punto quale sia l’età giusta per rivelare il loro segreto. Lo abbiamo chiesto a Marianna Scollo Abeti, psicologa dell’ospedale pediatrico Meyer.

Esiste un momento giusto per raccontare la verità?

Il momento giusto è diverso per ogni bambino. Qualcuno parla di 7-9 anni, in realtà non è una questione di età. Quando i bambini sono pronti cominciano a interrogarsi mettendo in discussione questo complesso costrutto che ha delle incongruenze. Quando lo mettono in discussione, come diciamo noi, quando i bambini cominciano a fare domande, significa che sono pronti a saperlo, quando non lo fanno,  vogliono forse stare ancora un po’ in questo mondo magico. Ci dovremmo forse chiedere come mai gli adulti hanno bisogno di doverlo dire…

Insomma, ci sarebbe da psicanalizzare gli adulti che hanno verità e coerenza come cornici di ogni pensiero, ma si può anche peccare di troppa fantasia?

Negare o esagerare fingendo, arrampicarsi su situazioni che il bambino invece valuta incongruenti, anche quello non è giusto. Dobbiamo assecondarli. Qualcuno in realtà sa, ma ha ancora bisogno di “far finta di”. Essere brutali può essere invece spiacevole per il bambino.

 

E allora quali sono le parole “giuste”?

La cosa migliore sarebbe aiutare i bambini a scoprire la vera storia da soli. È una tappa, un momento importante della loro crescita. Parlerei di “domande giuste”. Formule come “Secondo te esiste?” e “Come porta i regali?” oppure farli ragionare sulla funzione del tempo (potrà mai accadere tutto in una notte…). Si procede con l’introduzione di concetti che con i propri tempi  il bambino mette insieme. Sarà lui quindi a darsi delle risposte. I genitori non devono temere questo momento. È importante che un bambino o un adolescente possa vivere il lutto di questa esperienza magica che credeva reale. Senza paura,  perché non è mai un vero trauma se gli adulti hanno la possibilità di stargli accanto e di accoglierlo nel suo momento difficile di scoperta

Molti genitori temono l’accusa di tradimento …
Basta spiegare il motivo per cui lo si è fatto. Non si è mentito, ma si è raccontato una storia. Un tempo le fiabe venivano raccontate quasi come reali. È un racconto che coinvolge tutta la famiglia e tutta la società.  E certe fantasie sono coccole anche per il mondo adulto.

Marianna Scollo Abeti, psicologa dell’ospedale pediatrico Meyer
Marianna Scollo Abeti, psicologa dell’ospedale pediatrico Meyer

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