"Vita mia": Dacia Maraini racconta la sua prigionia in Giappone nel 1943

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Filippo Maria Battaglia

Filippo Maria Battaglia

©IPA/Fotogramma

La scrittrice rievoca in un memoir la detenzione sua e della sua famiglia in un campo giapponese dopo il rifiuto da parte dei suoi genitori di prestare giuramento alla Repubblica di Salò. L'intervista durante "Incipit", la rubrica di libri di Sky TG24

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"Ho avuto molte difficoltà ad affrontare questo argomento doloroso" ma "ora sento che devo farlo, vincendo una ritrosia interiore che so di condividere con molti altri ex internati". Così scrive nelle prime righe del suo nuovo libro una delle scrittrici italiane più lette e amate, Dacia Maraini. Dal 1943 e per poco meno di due anni Maraini è stata internata insieme alla sua famiglia in un campo dì prigionia in Giappone dopo che i suoi genitori avevano rifiutato di prestare giuramento alla Repubblica di Salò. Mesi di violenza, di stenti e di privazioni che ora sono finiti al centro di “Vita mia” il suo memoir pubblicato da Rizzoli (pp. 224, euro 18). Nella nuova puntata di "Incipit", la rubrica di libri di Sky TG24, la scrittrice rievoca quella storia e la decisione, sofferta, di raccontarla a ottant'anni di distanza.

 

L'intervista è disponibile anche come podcast in tutte le principali piattaforme cercando la rubrica "Tra le righe" o selezionando l'episodio nella playlist che si trova qui sotto.

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