"Scrivere è tornare a casa": Serenella Iovino racconta Anna Maria Ortese

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Filippo Maria Battaglia

Filippo Maria Battaglia

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Adelphi porta in libreria una raccolta di lettere giovanili della scrittrice italiana. A raccontarne la grandezza è la docente e critica letteraria: "Per lei la letteratura rappresenta un luogo nel quale ritrovarsi dopo ogni esilio"

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"Molta letteratura nasce dalla solitudine. Ma di rado ho avvertito una solitudine così profonda, così disperata, così assoluta come quella che distrugge e difende Anna Maria Ortese". Così scriveva molti anni fa un grande critico del Novecento, Pietro Citati. E ad Anna Maria Ortese, di cui Adelphi ha di recente portato in libreria una raccolta di lettere giovanili ("Vera gioia è vestita di dolore", a cura di Monica Farnetti, pp. 160, euro 14)  è dedicata la nuova puntata di "Incipit", la rubrica di libri di Sky TG24. L'ospite è la critica Serenella Iovino, che in questa intervista racconta come per Ortese "la letteratura rappresenti un luogo nel quale ritrovarsi, tornando da ogni esilio. Perché, come dice lei stessa in in un dialogo col poeta Dario Bellezza, 'leggere e scrivere è tornare a casa'". 

"Pochi autori e autrici hanno una coerenza intima, così forte, così profonda con le sorgenti della propria ispirazione come lei", nota sempre Iovino, prima di aggiungere che "una di queste sorgenti è la passione per la carnalità di un mondo che tuttavia è anche spirituale".

 

L'intervista è disponibile anche come podcast in tutte le principali piattaforme cercando la rubrica "Tra le righe" o selezionando l'episodio nella playlist che si trova qui sotto.

 

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