In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Vacanze in montagna in estate, i consigli dell'esperto Luca Pezzi per evitare incidenti

Lifestyle
©Ansa

Pianificare il percorso, controllare bene la cartina, guardare le previsioni del tempo. Questi sono solo alcuni dei consigli per chi ama fare escursioni in montagna suggeriti dal responsabile stazione Monte Cusna per il Soccorso Alpino dell’Emilia Romagna

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

Castelnovo Monti, Appennino di Reggio Emilia. E’ una giornata di sole, in piena estate. Per chi ama fare attività fisica in montagna la giornata perfetta. Luca Pezzi è responsabile stazione Monte Cusna per il Soccorso Alpino dell’Emilia Romagna. Lo incontriamo sul Sentiero 697 che porta alla sommità della Pietra di Bismantova.

Sono tanti gli incidenti in montagna in questo periodo che coinvolgono sportivi e appassionati. Anche qui?

 

“L’ultimo ieri, un ragazzo in mountain bike. E’ caduto, si è procurato un trauma alla gamba e non poteva proseguire. Siamo intervenuti e lo abbiamo soccorso.”

 

Come fare escursioni in montagna in sicurezza?

 

“Prima di partire pianificare bene il percorso che si vuole affrontare, quindi guardare sulla cartina il sentiero che si vuole percorrere. E’ importante guardare le previsioni del tempo e se ci sono previsioni meteo avverse non partire. Inoltre sulla base delle proprie capacità tecniche e fisiche scgliere l’escursione con la giusta preparazione e con il giusto abbigliamento. Se c’è molto caldo portare tanta acqua magari arricchita con sali minerali, un cappellino perché d’estate i rischi di un malore sono notevoli soprattutto in questo periodo.”

 

Come scegliere il percorso più adatto alla nostra preparazione?

 

“I sentieri, soprattutto quelli del CAI, Club Alpino Italiano, sono segnati con i colori bianco e rosso. Si possono distinguere facilmente. Poi bisogna anche leggere sulla cartina il tipo di sentiero che intende percorrere. Ce ne sono facili, media difficoltà e difficili. Quando si fa un’attività in gruppo bisogna allinearsi tutti al livello adeguato a chi, tra noi, ha le capacità inferiori. Mai azzardare, mai andare oltre, mai dire ci arriviamo lo stesso. La gente non preparata fisicamente si stanca o, peggio, si fa male. Ed è così che succedono gli incidenti.”

 

Cosa non fare in montagna? Il Soccorso Alpino fa molti interventi di soccorso?

 

“Il Soccorso Alpino fa parecchi interventi. Negli ultimi anni sono quadruplicati, solo nel nostro Appennino. E c’è stato un aumento considerevole della gente che si è approcciata alla montagna anche per via del Covid. C’è stata una riscoperta della montagna e chiaramente aumentando le persone sono aumentati anche gli incidenti. Registriamo tanta leggerezza, troppa. Si affronta talvolta qualsiasi tipo di percorso senza la consapevolezza del rischio, con attrezzatura non adeguata, con preparazione non adeguata, con scarpe non idonee. Spesso si guardano le imprese degli altri e si pensa di avere le stesse capacità, se l’ha fatto lui… I social sono un problema notevole, da questo punto di vista, perché si vede solo l’aspetto ludico della passeggiata, dell’escursione o anche della grande impresa. Ma nessuno parla dei rischi e di quello che c’è dietro a tutto questo. Il rischio emulazione porta al rischio di incidenti.”

 

Quale attrezzatura tecnologica è bene avere con sé?

 

“Ci sono molte applicazioni per gli smartphone. Tra queste App alcune sono davvero importanti per la nostra sicurezza. Una è stata creata appositamente dal Soccorso Alpino in collaborazione con il CAI, che si chiama ‘Georesq’ e serve per geolocalizzare le persone quando si spostano. Soprattutto se si va da soli, cosa che noi sconsigliamo sempre, dà la possibilità di tracciare il proprio percorso e addirittura di lanciare un allarme nel caso ti succeda qualcosa. Questo aiuta molto l’attività del Soccorso Alpino per geolocalizzare la persona e soccorrerla nel minore tempo possibile.”

 

Alla Pietra di Bismantova arrivano tanti turisti, anche dall’estero. C’è chi si ferma al rifugio a cinque minuti dal parcheggio e si accontenta del buon cibo e del meraviglioso panorama. Molti però, di ogni età, vengono  anche perchè amano passeggiare in montagna. Qui poi si possono fare ferrate e anche arrampicate.

 

“Sì, è un posto perfetto per chi cerca un contatto con la natura. Per chi fa questo tipo di attività, come l’arrampicata sportiva che prevede la scalata in coppia, il rischio più grosso è la disattenzione. La maggior parte degli incidenti avviene per una banale distrazione.”

 

Prepararsi in palestra per fare questo tipo di arrampicata è consigliato?

 

“Va bene prepararsi in palestra ma quando si passa alla roccia il consiglio è di farlo con una guida esperta, per esempio del CAI, perché gli ambienti sono diversi e quindi con rischi ambientali differenti. Ripeto, nella maggior parte dei casi sono le disattenzioni a causare gli incidenti. A volte si parla con l’amico, il compagno di scalata, ma non si è attenti a quello che sta facendo. E’ sufficiente distrarsi per farlo scivolare o cadere, così si provocano traumi o cose anche più serie.”