Roma, inaugurata mostra "La Bilancia e la Spada. Storie di giustizia a Castel Sant’Angelo”

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Attraverso un’ampia gamma di espressioni artistiche, tra cui dipinti, sculture, disegni, e documenti tratti da processi famosi, viene svelato il lato nascosto dell’esercizio della legge tra il XV e XIX secolo

 

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Sino al 1 ottobre 2023, il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo a Roma diventa il palcoscenico della mostra “La bilancia e la spada. Storie di giustizia a Castel Sant’Angelo”. Attraverso un’ampia gamma di espressioni artistiche, tra cui dipinti, sculture, disegni, e documenti tratti da processi famosi, viene svelato il lato nascosto dell’esercizio della giustizia nel Castello tra il XV e XIX secolo. Riportare alla luce vicende e biografie legate alla Roma di età rinascimentale e moderna è l’obiettivo della mostra presentata dal Centro Europeo del Turismo. L’idea nasce dalla volontà di narrare la storia di Castello attraverso il passaggio al suo interno, come prigionieri, di tantissime persone nel corso del tempo, che hanno vissuto e sofferto in questi luoghi per aver commesso reati di ogni sorta, ma anche solo per aver esercitato il diritto allora non riconosciuto alla libertà di pensiero. La mostra presenterà quindi una serie di narrazioni delle vite di personaggi che si sono scontrati con la spaventosa realtà dei tribunali e delle pene a Roma.

Una serie di episodi controversi

La mostra offre una nuova prospettiva sul ruolo del Castel Sant’Angelo nella storia della giustizia romana, rivelando come la bilancia e la spada abbiano influenzato la vita quotidiana in questo importante periodo storico. In un drammatico intreccio di punizioni corporali, processi farsa e morti sospette, Roma nell’età rinascimentale e moderna ha presieduto ad una serie di episodi controversi. Personaggi come Benvenuto Cellini, Giordano Bruno, il conte di Cagliostro e la giovane nobile Beatrice Cenci hanno visto le loro sorti decise nelle oscure stanze di giustizia. Assassinati, Carbonari, Garibaldini, tutti hanno condiviso i tenebrosi corridoi delle prigioni di Castel Sant’Angelo.

 

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Elementi di novità

Un viaggio nel tempo, un ritorno alle pagine più oscure della storia, è ciò che propone la mostra. “L’intento è di raccontare le storie vissute all’interno del Castello nei secoli, permettendo di guardare a questi spazi non solo come monumenti, ma anche come luoghi di vita”, ha dichiarato la direttrice del museo, Mariastella Margozzi. La mostra presenta anche elementi di novità, come la porta magica dell’esoterista Giuseppe Francesco Borri, ricostruita in digitale. “La porta di Borri, finalmente osservabile dal vivo, dimostra come la tecnologia possa mostrare cose realmente esistite che prima si potevano solo immaginare”, ha concluso Margozzi.  

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