Amore per la cultura e la lettura, libertà degli individui, leggerezza delle parole: questi i grandi temi proposti dall’artista negli spazi della Fondazione Ugo Da Como
La lettura e la cultura hanno lo scopo di condurre i pensieri al ragionamento, per comprendere gli accadimenti del mondo e dunque rendere libero l’individuo per il tramite della Conoscenza. Questo l’incipit della mostra “Lèggere libri - Leggère libellule” di Adriana Albertini ospitata all’interno delle antiche stanze della Casa del Podestà a Lonato del Garda (Brescia) visitabile sino al 14 maggio. Nell’anno della Capitale Italiana della Cultura Bergamo Brescia, Adriana Albertini rende omaggio a uno dei più grandi e colti collezionisti bresciani: le opere sono infatti un omaggio all’amore di Ugo Da Como – politico, bibliofilo e studioso bresciano, per la lettura, la conoscenza. Giocando sull’etimologia delle parole l’artista riesce a dare forma e consistenza alle sue visioni interiori. Tutto prende il via dalle parole libellus e libra: libellus è libellula, ma anche libretto, poiché l’insetto presenta ali aperte come fossero pagine di un libro; d’altro canto, libra è bilancia, poiché in volo la libellula è capace di tenere le ali in perfetto equilibrio. In questo scambio di significati, a tenere unito tutto è il lemma “leggere”, vero trait d’union e filo conduttore dell’installazione.
Uno dei pannelli è dedicato alla pandemia da Covid19
Il tema è ripreso nell’opera che Adriana Albertini ha pensato per la Fondazione Ugo Da Como: Ceramic word, un piccolo foglietto in paper clay – un’argilla impastata con la carta e che gioca a sua volta con il significato della stampa – in 50 esemplari, sul quale è impressa una libellula e un motto in latino caro a Ugo Da Como: Fac Sapias Et Liber Eris, ovvero «Fai in modo di sapere e sarai libero». Ceramic word diventa un piccolo ricordo da serbare, un messaggio ben augurante. Ci sono anche tre installazioni, grandi pannelli “Ex voto suscepto” che raccontano e restituiscono a chi guarda il senso profondo dell’esistenza. Uno dei pannelli è dedicato alla pandemia da Covid19, gli altri due raccontano la natura, richiamando alla memoria e alla vista l’attaccamento di Ugo Da Como per la sua collina verde, attorno alla quale sorge Lonato del Garda. La mostra si chiude con l’opera Wor(l)ds in petals: un’installazione luminosa e sonora che vede volteggiare una moltitudine di petali in ceramica bianca sui quali è impresso un lemma.