Nuoto per adulti e bambini, i consigli di Massimiliano Rosolino per essere in forma
Lifestyle ©Kika PressL’ex azzurro, 44 anni, campione olimpico dei 200 misti a Sydney 2000, è legato a Natalia Titova e ha due figlie, Sofia Nicole (10 anni) e Vittoria Sydney (11). Anche oggi che non gareggia più, il nuoto rimane al centro della sua vita insieme a nuove discipline che ha iniziato a praticare più di recente, perché l’obiettivo è raggiungere il proprio benessere
È entrato nella storia per i grandi successi ottenuti in vasca ma è molto amato anche come personaggio televisivo. Massimiliano Rosolino oggi si divide tra gli impegni nel mondo dello sport e quelli come conduttore di programmi tv. Per inquadrare velocemente la portata delle sue imprese nel nuoto e non perdersi in un elenco infinito di vittorie, ricordiamo la medaglia vinta a Sydney 2000 che lo ha consacrato campione olimpico e quella a Fukuoka nel 2001 dove si è guadagnato il titolo di campione mondiale dei 200 metri misti. Tra il 1995 e il 2008 è stato per ben 14 volte campione europeo. Legato alla ballerina russa Natalia Titova dal 2006, ha due figlie, Sofia Nicole (10 anni) e Vittoria Sydney (11). Anche oggi che non gareggia più, il nuoto rimane al centro della sua vita insieme a nuove discipline che ha iniziato a praticare più di recente, perché l’obiettivo è raggiungere il proprio benessere. Lo abbiamo incontrato per parlare dell’importanza e dei benefici di questo e dell’attività fisica in generale.
Nella tua carriera hai vinto un numero incredibile di medaglie, qual è il ricordo più emozionante che conservi di quando gareggiavi?
Penso che ci siano due medaglie importanti, una è quello olimpica. E l’altra è la medaglia dell'entusiasmo. Arriva forse proprio dalle gare dove non hai neanche preso la medaglia, ma ci hai provato, oppure da quelle medaglie che non sono d'oro, non sono dei Mondiali, non sono delle Olimpiadi, ma che comunque ci hanno divertito lo stesso. Ci vuole benessere dietro una performance.
Cosa rappresenta per te il nuoto, al di là delle competizioni?
È aria, è ossigeno, è vita. È metà della mia vita, non saprei dirti come sarebbe stata senza perché lo faccio da quando avevo circa 10 anni, forse anche prima, e anche adesso fa parte della mia vita. Ovvio che non nuoto più d'atleta ma è tutto. Il blocchetto delle corsie mi ha fatto diventare un bambino grande.
Si dice che il nuoto è uno sport completo, che cosa si intende? A chi è particolarmente indicato?
È uno sport che non ha controindicazioni, va però assaporato con una certa continuità. È ovvio che non è come sciare, dove basta una settimana per dire “ho sciato”. Il nuoto ha bisogno di più allenamento rispetto ad altri sport però la cosa bella che regala è che ti insegna di nuovo a respirare. È completo perché usi tutto il corpo, impari a respirare, a trattenere il fiato. C'è una componente aerobica e una anaerobica, c'è una componente sia mentale che fisica. Forse per questo, però penso che anche tanti altri sport siano completi.
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Già da qualche anno sei responsabile del settore nuoto dell’Antico Tiro a Volo, a Roma, molto frequentato da persone di tutte le età. Il nuoto è uno dei primi sport che si fanno praticare ai bambini, perché?
Perché è la prima ginnastica. L'altro giorno guardavo questi bambini in acqua, che andavano dai 7 mesi ai due anni circa. È bellissimo insegnar loro a immergersi, a trattenere il respiro, a respirare, è un modo di apprezzare quello che abbiamo fuori, imparare anche a guardare in acqua senza occhialini. Proprio per questo è molto affascinante. Quando ti tuffi senti che è qualcosa di speciale perché stai in un ambiente unico, andar sott’acqua dà sensazioni uniche.
In questo periodo ci si dedica alla cosiddetta remise-en-form e in molti si dedicano al nuoto. Possiamo dire che, tra le discipline sportive, il nuoto aiuta a dimagrire? Che benefici dà?
In questo momento faccio vari sport che vanno dalla corsa che domina perché sto preparando la maratona, al crossfit, alla palestra, e un po’ di nuoto. Ma il nuoto è quella disciplina che veramente mi fa sentire completo. Quando l'ho terminata però mi rendo conto che rispetto a tanti altri workout fa venire una fame da lupi. Mettetelo in preventivo: finirete di nuotare che direte wow ho bruciato un sacco di calorie, ma non basta. L’allenamento fa bene, aiuta, ma per dimagrire sicuramente bisogna stare attenti a tavola: fare il doppio delle vasche e dimezzare il pasto, e tutto diventa facile. Comunque con il nuoto si lavora sia a livello cardiovascolare che muscolare, quindi è un ottimo allenamento.
I giovani vengono criticati perché considerati pigri e perché fanno poco sport, secondo te qual è la funzione primaria dello sport per i giovani, che compito svolge nella loro crescita, soprattutto negli adolescenti?
Lo sport è fondamentale. Ha un beneficio mostruoso. L’altro giorno leggevo il tema di una bambina di 13 anni che raccontava di quanto le piaccia e si senta bene quando va a nuoto e nonostante si debba ritagliare del tempo tra scuola e studio, rinunciare a qualcosa, ha scritto che “quando entro in vasca, poi esco carica, felice”. Al giorno d’oggi, l’ho detto spesso, abbiamo troppi canali, e non sappiamo mai quale canale scegliere cioè non capiamo quale sia il percorso giusto per noi. Se tu nuoti una volta, corri una volta, vai in bici una volta, va sul tatami una sola volta, purtroppo non riesci a “innamorarti” subito. Ci vuole una sorta di corteggiamento, non basta un solo sguardo.
Collabori attivamente con Sport e Salute, di che ti occupi in particolare?
Sono uno dei loro “Legend”, cioè un ex campione, di media sono quasi tutti campioni olimpici, o campioni del mondo, comunque campioni a vario titolo, di tutte le discipline, che cercano di promuovere quello che è lo sport di base, lo sport fatto per tutti, lo sport senza scuse. Bastano due-tre volte a settimana, possibilmente di più, ma si parte dalle piccole basi. L’altro giorno mi sono occupato di un progetto che si chiama “Back to school junior” in cui ci sono cinquemila addetti ai lavori delle federazioni sportive che collaborano con 700mila alunni in giro per l’Italia, per 1.500 classi se non sbaglio. Ogni federazione mette a diposizione il proprio professionista che partecipa ad alcune sessioni della scuola. L’altra volta c’era la pallamano e il baseball, e ti dico la verità guardando quelle discipline di mezz’ora ciascuna, ho pensato a quanto fosse interessante. Immagina quanto sia meraviglioso per un bambino che partecipa al progetto con la sua scuola, sempre gratuitamente. Mi piace molto poter far parte di questa squadra di Legend, un po’ supereroi ma senza superpoteri, i superpoteri sono stati messi da parte, e quindi siamo sulla stessa barca con i ragazzi. I messaggi che mandiamo ai giovani devono essere trasversali, lo sport deve essere sempre più vivo e arrivare ovunque.
A chi vuole diventare istruttore di nuoto, cosa consiglieresti?
Il nuoto negli ultimi 15 anni è molto migliorato e continua su questa strada. I corsi di formazione e di specializzazione legati alla nostra Federazione italiana nuoto sono molto validi e vanno da istruttore di primo livello a quello da allenatore, ce n’è per tutti i gusti, poi la cosa principale è fare tanta esperienza. Il mondo delle piscine ha bisogno di personale soprattutto adesso che si avvicina la stagione estiva si aggiunge anche la figura dell’assistente bagnanti, che sembra una sciocchezza, ma per un ragazzo giovane è una bella esperienza, impara a salvare la vita alle persone, e vedrai che da grande salverà anche la sua.
Hai due bambine, di 10 e 11 anni (avute dalla compagna Natalia Titova), sei stato il loro istruttore di nuoto immagino? Che papà sei?
Sono un papà sportivo, cerco di essere genitore e non un amico, l’amico è altro. Ieri ho portato mia figlia a correre insieme, in pista, ed è stato bello confrontarci su questa disciplina, che non è la mia anche se ora sono diventato un grande appassionato di corsa. Lo sport crea anche dei legami con i figli e non perché io sia un campione ma perché è stare insieme.
Ti dividi tra nuoto e tv, su quali progetti stai lavorando in questo momento?
Lavorare in televisione mi piace e mi affascina forse perché non è come lo sport, ogni esperienza è a sé. L’ultimo programma in cui ho lavorato si chiama Energia in viaggio, per Mediaset, e affronta il tema della sostenibilità e della transizione energetica, quindi di tutti quei cambiamenti che saranno per forza necessari, che io lego molto allo sport perché fare scelte di cui in apparenza non abbiamo bisogno, perché pensiamo che fatica la macchina elettrica, i pannelli, risparmiare, tutte quelle cose che sembrano faticose ci daranno più energia di quanto possiamo immaginare. Adesso sono molto concentrato sul mio prossimo obiettivo: sto preparando la mia prima maratona, il 23 aprile a Londra, dove il percorso è lungo 42 chilometri. Proprio stamattina ho fatto 34 chilometri. La maratona è un viaggio, non ho l’amore per le lunghe distanze però ho la testa per affrontare le sfide, perché la testa fa, e quindi me la voglio gustare. È difficile, pensa, sono uno che ha vinto le Olimpiadi e faccio fatica a fare 30 chilometri, com’è possibile…