In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Nascono i libri polisensoriali, una rivoluzione nel mondo dell’editoria

Lifestyle

La lettura è una “tecnologia” umana molto recente. È in un rapporto molto stretto con la parola eppure si discosta da essa. Leggere non è come parlare: la nostra conoscenza e memoria si fonda sulla scrittura

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

Negli ultimi anni, nel panorama editoriale qualcosa si è mosso grazie alla smaterializzazione e destrutturazione del libro con la creazione dell’e-book. Da Genova parte, però, una piccola rivoluzione che si chiama libro “polisensoriale”. La Erga edizioni, coraggiosa casa editrice ha creato una sinergia con una start up di Lecce (Vesepia) che ha inventato un’App che permette, tramite la lettura di QR code personalizzati, l’inserimento di video, audio, realtà aumentata, e altro. Uno degli esempi più esaustivi è il volume il “Fiore nel pozzo” di Giacomo Sances, definito il primo videogame book. In poche parole un libro testuale con inserti audio, grafici, in realtà virtuale e di vero e proprio videogame.  

Una rivoluzione nella struttura dei libri

I libri polisensoriali possono andare sulle lavagne interattive multimediali delle scuole come tanti altri supporti. Il sistema usa l’App Vesepia per rivoluzionare la struttura dei libri, rendendo la carta e la scrittura un ponte verso altri contenuti con differenti linguaggi. È in atto una trasformazione della lettura con i libri polisensoriali? Sono un aiuto alla alfabetizzazione e alla multiculturalità? Libri game e libri polisensoriali sono un nuovo mondo destinato a crescere in modo esponenziale e da tenere sott’occhio.

PRESENTAZIONE DEI NUOVI PROGETTI DEL CENTRO PER IL LIBRO E LA LETTURA NELLA FOTO GIAN ARTURO FERRARI PRESIDENTE CENTRO PER IL LIBRO E LA LETTURA (ROMA - 2010-02-17, Lorenzo Daloiso / Giacominofoto) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

approfondimento

"Per fare l'editore ci vuole occhio. Anzi, ce ne vogliono tre"