La manifestazione milanese premia, con il trofeo Arbiter, due categorie: Magistri e Iuvenes
Il saper fare dei sarti, artigiani del lusso che con estro e abilità realizzano capi preziosi. Milano su Misura, alla terza edizione, ne ha premiato il talento, che si trasforma in eccellenza e si esprime con cura e attenzione. Il trofeo Arbiter, tornato ai fasti del passato dopo 70 anni, sottolinea il loro impegno.
Premio Arbiter a due categorie Magistri e Iuvenes
Due le categorie prese in esame, Magistri e Iuvenes, Under 35. Ciascuna categoria ha dovuto svolgere un tema che i maestri hanno interpretato secondo la loro visione e il loro gusto, in un esercizio impeccabile di stile, perfettamente in equilibrio tra etica ed estetica.
A decretare il vincitore e ad assegnare gli altri premi in palio sono stati i 13 protagonisti del collegio giudicante, composto da esperti e appassionati dell’eleganza maschile, collezionisti di arte, estimatori del bello e fatto bene, interpreti di cultura e buon gusto.
Il primo premio Arbiter Magistri a Vincenzo Cuomo
Il primo premio del trofeo Arbiter è andato a Vincenzo Cuomo per la sartoria Cuomo, che "interpreta", si legge nella motivazione, "con grande capacità la tradizione sartoriale italiana". La medaglia d'argento è andata a Luigi Fant, dell'omonima sartoria, il terzo posto a Francesco Daddio, della sartoria Daddio.
Iuvenes a Francesco Florio
Primo classificato Iuvenes è stato Francesco Florio, seguito da Samuele Gallo e Luigi Montanaro. Dopo mesi di lavoro, i sarti, hanno portato in passerella le loro creazioni, realizzate con una selezione di tessuti Loro Piana.
Insomma, mixando alla perfezione mente, mano e materia, i grandi sarti hanno dato vita ad abiti eleganti, leggeri, in grado di vestire l'uomo "su misura".