Arte in piazza, le opere di Janet Echelman in mostra a Milano

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Sabrina Rappoli

L'artista statunitense Janet Echelman espone a Milano due opere della serie EarthTime. Si intitolano "Sculture al vento" e resteranno visibili fino al 25 settembre

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“Sono molto contenta che due mie opere siano esposte, come Arte Pubblica, a Milano. E’ una città viva, la capitale del Design, sempre in movimento, proprio come le mie due Sculture al Vento”. Nata in Florida, Janet espone in tutto il mondo, è artista sensibile e visionaria.

Janet Ritratto

“Queste sculture riguardano l'interconnessione tra parti della terra e il tempo, spiega”. “Quindi i titoli sono numeri e sono una misura del tempo. 1,26 microsecondi è la quantità di tempo in cui il giorno è stato abbreviato nel giorno in cui questa forma era l'immagine dei dati della terra. Quindi ognuno sembra completamente astratto. Ma in effetti è molto specifico su come interagiscono un sistema e un altro sistema del pianeta. E pensiamo che noi esseri umani non siamo influenzati da queste parti più grandi del nostro pianeta. Ma siamo completamente interconnessi. Come se fossimo un filo in questa rete, che è tutta questa scultura. Il mio lavoro non è mai lo stesso, in nessun momento. Questo vento viene a farlo muovere o la luce cambia colore. Sta facendo un'ombra. Lo stai attraversando e diventi parte dell'Arte. E quando ci pensi, allora stai completando l'opera d'Arte. Se ti fa venire in mente un ricordo o un pensiero che fa parte del significato del mio genere di Arte, tu completi l'Arte”.

Continua l’artista “La mia Arte è nata completamente da errori e difficoltà. Ero una pittrice, i miei materiali erano persi e ho dovuto reinventarmi su una spiaggia, in India, lavorando con i pescatori e sono diventate queste sculture costituite da reti su scala di edifici”.

Fino al 25 settembre, le sue sculture animeranno Piazza Gae Aulenti e il Parco della Biblioteca degli Alberi, a Milano, città dove il futuro è già presente.

Janet Ritratto

“Le sfide per me”, confida Echelman, “sono trovare la metafora giusta per parlare di idee molto complicate, ma anche verità molto semplici. Come si dà forma, visivamente, a un'idea che non è visiva? Come si fa a rendere l'idea di interconnessione come scultura di qualcosa che si può vedere?

Questa è una sfida. E ci sto sempre ripensando. Ed è per questo che questa è una serie chiamata EarthTime. E ne hai più di una. Puoi vedere queste forme di dati sulla nostra interconnessione. E anche se non sai va bene, perché cammini sotto e vedi cambiare il vento e la luce, e hai un momento di calma e tranquillità, ti senti connesso alla Natura. Questo è tutto ciò che spero”.

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