Il progetto propone un vero e proprio itinerario digitale, in 8 tappe, attraverso i luoghi della città di Milano legati a Leonardo
Il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia partecipa come partner scientifico a La visione di Leonardo, mostra diffusa permanente dedicata a Leonardo da Vinci, attraverso le interpretazioni di 8 artisti digitali, a partire dal 30 giugno. Il progetto, ideato e sviluppato da Bepart, propone un vero e proprio itinerario digitale attraverso i luoghi della città di Milano legati a Leonardo, con uno sguardo all'aspetto contemporaneo. Piazza Gae Aulenti, Parco Sempione, Castello Sforzesco, Piazza della Scala, Palazzo Reale, Conca del Naviglio, Darsena e il Museo stesso: in ognuna delle 8 tappe, un’installazione digitale con animazioni tridimensionali e un audio presenteranno la visione dell’artista in un dialogo con la visione di Leonardo e con la realtà circostante.
“Abbiamo pensato a una mostra in realtà aumentata dedicata ai luoghi di Leonardo a Milano, lavorando per trovare un nuovo punto di vista, più immaginifico che didascalico. Le opere d’arte digitali, realizzate da altrettanti artisti con cui abbiamo lavorato per alcuni mesi, dialogano con il principio di unità del sapere, del legame tra scienza, tecnica e arte che ispira il Museo fin dalla sua fondazione”, spiega Claudio Giorgione - curatore Leonardo Arte & Scienza del Museo e storico dell’arte.
"Bepart si immagina mondi che vadano oltre la quarta dimensione. La cultura digitale e i luoghi fisici, se riuniti in un'unica esperienza phygital, possono incrementare il valore dei luoghi e la possibilità che con essi siano accessibili nuove narrazioni di valore positivo, in grado di unire il passato e il futuro. La visione di Leonardo è un esempio di come la città possa diventare uno spazio espositivo diffuso, in cui la creatività e la tecnologia sono delle presenze intangibili ma allo stesso tempo presenti e accessibili. Otto artisti si sono ispirati a Leonardo e lasciano le loro opere alla città senza sfiorarla fisicamente: mi piace pensare sia anche una interazione con lo spazio gentile e sostenibile. Ci auguriamo che il pubblico giochi con le opere, le viva, ci interagisca scoprendole da più punti di vista, attraversandole e osservandole nei particolari senza farsi intimorire dal medium tecnologico: è appunto nient'altro che un mezzo, come il dito che indica la luna", aggiunge Giovanni Franchina - Amministratore Delegato Bepart.
Grazie a una nuova tecnica espositiva, che si basa su tecnologie di realtà aumentata, il Museo estende lo spazio museale all’intera città, raccontando Leonardo attraverso l’utilizzo dello smartphone. Scaricando l’app ImaginAR, è infatti possibile individuare i luoghi dove l’installazione è resa visibile e scoprire itinerari inaspettati di Milano: i contenuti artistici vengono visualizzati proprio grazie alla fotocamera del telefono e integrati con gli spazi aperti, per lo più pubblici, in relazione alle superfici piane e sgombre, come ad esempio pavimentazioni, selciati, prati. La mostra diffusa è fruibile sia in autonomia, sia prenotando uno speciale tour insieme a una guida specializzata, con la possibilità di includere la visita al Museo. Tutte le informazioni sul sito www.museoscienza.org.
“La visione di Leonardo ha una caratteristica peculiare che la distingue da tante app in realtà aumentata: le opere degli artisti vivono esclusivamente nei luoghi della città per le quali sono state immaginate, grazie al GPS. Non si tratta di generici ologrammi appiccicati su uno schermo: sono installazioni site-specific pensate per esistere nella città reale, che appartengono a quello spazio urbano che le accoglie e con il quale interagiscono. Luoghi storici o contemporanei della città si trasformano improvvisamente in luoghi fantastici abitati da fantasmagorie leonardesche. La realtà alternativa diventa così un luogo condiviso, co-abitato e reale nell’esperienza di coloro che stanno giocando a quelle visioni. Sarebbe divertente se le persone si trovassero insieme all’aria aperta per condividere queste esperienze”, aggiunge Luca Roncella - Responsabile Gaming & Digital Interactivity del Museo.
Il percorso genera un legame intangibile permanente tra la città e l’operato di Leonardo da Vinci, in grado di accrescere il valore simbolico di luoghi circoscritti e la loro riconoscibilità. Gli stessi linguaggi utilizzati coniugano cultura, arte e intrattenimento per incontrare le esigenze di un pubblico giovane.
“Una delle missioni del Museo è quella di mettere al centro il visitatore sia nella scoperta delle esposizioni che nella partecipazione ai laboratori e alle numerose attività educative, ingaggiandolo con i più diversi linguaggi. È ciò che facciamo anche in questa circostanza su richiesta di Regione Lombardia, mettendo a disposizione il nostro patrimonio materiale e immateriale, fatto di opere e di conoscenze, per costruire progetti culturali innovativi al servizio della collettività”, commenta Fiorenzo Galli - Direttore Generale del Museo.
La visione di Leonardo si inserisce infatti all’interno di una più ampia missione del Museo volta all’utilizzo dei linguaggi e delle tecnologie digitali per la valorizzazione del proprio patrimonio, sia come parte dell’esperienza della visita, sia al di fuori sfruttando la rete e le tecnologie mobili. Il Museo rappresenta un’eccellenza tecnologica e ne è una voce autorevole, essendo stato il primo museo in Italia a creare, nel 1997, un proprio sito web e un ufficio dedicato allo sviluppo delle strategie e dei linguaggi digitali, oltre ad essere oggi l’unico in Italia ad avere nel proprio organico un game specialist, esperto di game design.
Pervasività e integrazione degli strumenti e dei linguaggi del digitale sono una componente strategica importante per declinare la realtà museale, valorizzandone il patrimonio e l’offerta culturale al fine di ampliare il dialogo con pubblico e stakeholder, rafforzare l’immagine dell’istituzione e contribuire alla diffusione di una cultura scientifica autorevole.
Essendo infatti il digitale uno dei principali protagonisti dello sviluppo della società contemporanea, anche il suo racconto come tematica è diventato imprescindibile per un museo di scienza e tecnologia, che diventa così luogo principe sia per l’uso del digitale, che per il racconto e l’interpretazione di questa rivoluzione. Il modo di valorizzare, conservare, produrre arte e diffondere cultura è in costante cambiamento grazie alle possibilità offerte dalle nuove tecnologie che stanno sempre più ampliando le forme di relazione, comunicazione, produzione creativa e accesso alla conoscenza. Obiettivo del Museo è quello di offrire esperienze sempre più immersive, in grado di portare il racconto culturale a un livello superiore.
“La Visione di Leonardo” è finanziato nell’ambito dell’accordo per lo sviluppo e competitività del sistema lombardo InnovaMusei di Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Fondazione Cariplo.
“Il progetto InnovaMusei rappresenta uno strumento dinamico e innovativo, incentrato sull'adozione delle innovazioni tecnologiche e informatiche da parte del sistema museale, per mezzo del quale Regione Lombardia - in collaborazione con Unioncamere Lombardia e Fondazione Cariplo - ha inteso investire sulla valorizzazione e sull’attrattività dei luoghi e degli istituti della cultura. InnovaMusei rappresenta il risultato di un’importante sinergia strategica fra pubblico e privato, finalizzata a creare un effetto moltiplicatore sul territorio, nella convinzione che la cultura sia il volano privilegiato per la ripartenza delle nostre economie e delle nostre comunità. La lunga crisi innescata dalla pandemia ha reso più che mai evidente la necessità, per le istituzioni museali, di investire nell’innovazione tecnologica. Tramite il coinvolgimento delle Imprese Culturali Creative (ICC) - il 42% del totale nazionale ha sede e opera proprio in Lombardia - InnovaMusei ha reso possibile che questa necessità incontrasse proposte creative, suggestive e coraggiose. È il caso del progetto La Visione di Leonardo che vede il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia quale partner scientifico. Sono convinto che in futuro la fruizione culturale sarà destinata a coinvolgere sempre di più le tecnologie digitali per creare esperienze ancor più personali, immersive ed emozionanti nelle quali al visitatore verrà chiesto di abbandonare la passività del suo ruolo, proponendogli una partecipazione attiva, sperimentale, nel nuovo ruolo di co-creatore dell'opera d'arte”, commenta Stefano Bruno Galli - Assessore all’Autonomia e Cultura della Regione Lombardia.
Il percorso di ricerca, ideazione, produzione e implementazione è stato sviluppato durante una residenza artistica che ha visto la supervisione scientifica di Claudio Giorgione - curatore Leonardo Arte & Scienza del Museo e storico dell’arte, il project management di Luca Roncella - Responsabile Gaming & Digital Interactivity del Museo, la conduzione organizzativa e tecnica di Bepart Società Cooperativa Impresa Sociale e la consulenza di due imprese culturali, eArs nell'ambito della produzione audio e AerariumChain per le scansioni tridimensionali. Alla residenza hanno preso parte gli artisti: David Capuano, Lorenzo Fonda, Francesca Guiotto, Luca Pozzi, Livia Ribichini, Giulia Roncucci, David Szauder e Claudio Vittori, ciascuno dei quali ha realizzato un’opera dell’itinerario.
IL TOUR
Info e prenotazioni del tour guidato “La visione di Leonardo” sono consultabili direttamente dal sito del Museo https://www.museoscienza.org/it/progetti/la-visione-di-leonardo.
Le visite sono programmate durante tutto il mese di luglio nelle seguenti date:
giovedì 7, martedì 12, venerdì 15, domenica 24 ore 17.30, partenza da Via Olona, 6 con ritrovo al Bookshop.
Ogni tour è pensato per un minimo di 15 e un massimo di 20 partecipanti. I tour di luglio verranno proposti a uno speciale prezzo di lancio di 5 euro.
Nei giorni immediatamente successivi al lancio, ovvero da venerdì 1° luglio a lunedì 4 luglio, sono inoltre prenotabili alcuni appuntamenti speciali gratuiti. Info sul sito del Museo o scrivendo a lavisionedileonardo@bepart.net
L’APP
La mostra “La visione di Leonardo” è aperta al pubblico a partire da giovedì 30 giugno attraverso l’applicazione mobile gratuita ImaginAR, sviluppata da Bepart per la creazione di mostre phygital all’aria aperta, basata su coordinate GPS e scaricabile gratuitamente da Google Play e Apple Store o tramite il link https://bepart.net/imaginar dove sono riportate le istruzioni per l’uso e l’elenco dei dispositivi mobili con essa compatibili.
La mostra è site-specific: per poter visualizzare le opere digitali è necessario aprire l’app, scaricare la mostra e attivare la posizione in modo che l’app riconosca e segnali le opere presenti nelle vicinanze. Una volta giunti sul luogo, sarà sufficiente inquadrare con la fotocamera dell’app e si vedranno comparire le opere digitali in 3D animate e multimediali, che interagiscono con l'ambiente circostante.
ImaginAR è un'applicazione sviluppata e progettata da Stefania Solari e Bepart.