Una passeggiata tra i sentimenti quella di Mercurio Loi, il geniale professore ideato per Sergio Bonelli Editore da Alessandro Bilotta, che torna in libreria e dovrà vedersela coi misteri dell’animo umano: "Dov'è il confine invisibile fra passione, logica, scelte razionali, casualità?" si chiede l'autore. Mentre ci riflettiamo, camminiamo con il protagonista e con la 'guida per perdersi a Roma" che arricchisce il volume
“Finché un fumetto non esce, non sai che forma avrà davvero: e fin dalla prima apparizione, sulla collana ‘Storie’ di Sergio Bonelli Editore, tutti hanno avuto l’impressione che Mercurio Loi fosse un fumetto da libreria, da formato grande cartonato, non da edicola”. Così Alessandro Bilotta, creatore del professore perdigiorno che ama passeggiare senza meta nelle strade della Roma papalina: Mercurio Loi torna in libreria dopo due anni di pausa ‘pandemica’ col quarto volume delle sue avventure a metà tra onirici personaggi storici e realistiche sette segrete di fantasia. Due storie per volume (la serie completa fu di 16 episodi, più il primo numero, che doveva restare un one-shot), un paio di volumi l’anno, per riassaporare gli odori e i colori della Roma del 1826.
Perché hai scelto proprio questa ambientazione?
“Perché Roma all’inizio ‘800 era uno scenario fantastico, quasi da supereroi: una città poco popolata, decadente, e schiacciata da una vera e propria monarchia assoluta: il Papa si comportava come un vero dittatore, anche con paranoie che oggi vediamo bene in altri dittatori, mi è sembrato da subito il palcoscenico ideale per misteri, complotti, agitatori, società segrete. Il personaggio, poi, lo vedevo come un pensatore che si perde nei suoi pensieri camminando a lungo per la città: Roma all’epoca era solo un embrione di metropoli, aveva 300mila abitanti, pochi, e intorno al centro non c’era niente, per esempio il quartiere Prati si chiama così proprio perché solo quello c’era… Loi avrebbe avuto ampi spazi per passeggiare!”
Che messaggio vuole recapitare Mercurio Loi? O che dubbi, o che metodi?
“I temi della serie sono tanti, come la vastità della curiosità del personaggio. Loi evita i luoghi comuni, indaga su cose che lo ossessionano, di ogni tipo: può essere finanche una ricetta di cucina ad accendere la sua voglia di conoscenza! Il filo comune delle sue storie è una riflessione di vita sul concetto di caso: esiste tutto un filone di autori e scrittori, ad esempio alcuni sudamericani, che valorizzano il flanuer (parola francese che indica chi passeggia oziosamente senza meta, riflettendo e godendosi la città ndr) come simbolo del ‘lasciarsi andare al caso’. Anche i sentimenti, la gioia, la tristezza, nascono in queta visione da un meccanismo a catena che spesso origina da un piccolissimo dettaglio, il più delle volte apparentemente casuale”.
Se passeggiasse nella Roma del 2026 che Loi sarebbe?
“Oggi la città ha un altro tipo di fascino. L’antico e moderno convivono come in poche altre città del mondo: alcune zone del centro sono intatte, integre, esattamente come erano centinaia di anni fa, accanto a edifici moderni trovi il marciapiedi con le rovine di migliaia di anni fa, Roma è proprio adatta a storie di fantasmi!”
La serie è finita o potrebbe esserci un sequel, è immaginabile uno (o più) Mercurio Loi nella Roma che so, umbertina, fascista, della Dolce vita?
“Mi piacerebbe raccontare il personaggio ai giorni nostri: magari sarebbe ancora un professore universitario con atteggiamenti da perdigiorno, un dandy contemporaneo. In uno dei ‘giochi’ che abbiamo inserito a corredo nell’ultimo volume (c’è anche un piccolo manuale che è una guida turistica per perdersi, non per trovare un meta!) si intravedono Loi e il suo giovane assistente Ottone De Angelis come sarebbero oggi, nella Roma contemporanea”.
A proposito di Roma oggi, chi ama le ambientazioni della capitale non può perdersi il tuo prossimo progetto:
“Sta per uscire una nuova serie, si chiama Eternity, arriverà a ottobre in volumi da libreria. Racconta di una Roma contemporanea nel mondo delle apparenze – spettacolo, arte, cinema, politica – e sarà una serie ‘rosa’: al centro ci ho messo i rapporti tra le persone, amori e intrighi dell’animo”