Da non aprire mai, Ken Niimura alle prese con la curiosità umana

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Gabriele Lippi

DA NON APRIRE MAI_38-39

Il fumettista spagnolo di origini giapponesi, già disegnatore di I Kill Giants e qui alle prese con un lavoro da autore unico, racconta tre storie della tradizione nipponica legate da un filo conduttore: la sete di conoscenza dell'essere umano. Col suo inconfondibile stile minimalista

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Il mito è capace di unire il mondo, avvicinando culture distanti geograficamente e temporalmente, confermando le radici comuni dell’umanità e dei grandi temi che da sempre ne contraddistinguono dubbi e pensiero. Quelli trattati da Non aprire mai (Bao Publishing, 408 pagine, 22 euro), fumetto da autore completo di Ken Niimura, già disegnatore dello splendido I Kill Giants, sono gli stessi del mito di Pandora. Il fascino per il proibito, la voglia di conoscenza dell’uomo, i pericoli che si celano dietro porte che sappiamo di non dover aprire eppure non riusciamo a tenere chiuse.

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Tre storie brevi

Niimura racconta tre storie popolari giapponesi, tutte legate dallo stesso filo conduttore: la sete di scoperta, la curiosità, la voglia di andare oltre le proibizioni imposte dall’alto, anche a costo di incorrere in tremende conseguenze. Un giovane pescatore che scopre un mondo fatato sottomarino da cui torna con una scatola che gli permetterà di viaggiare ancora, ogni volta che vorrà, a patto di non aprirla mai; un uomo che cerca il modo migliore per convincere i suoi apprendisti a non aprire un vaso dal contenuto misterioso; un fannullone che dopo aver salvato una gru incontra la donna che gli cambierà la vita a patto di resistere alla tentazione di guardarla mentre fila i suoi magnifici tessuti.

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Una narrazione lieve

Niimura dimostra di avere il talento di un narratore lieve, che non appesantisce mai il racconto, mantenendolo su un piano semplice eppure non semplicistico, approcciandosi alla tradizione con rispetto pur riaddattandola e riscrivendo i finali, senza eccessivi e superflui abbellimenti, andando al succo della storia non cedendo alla tentazione di inutili leziosismi. La lettura è estremamente scorrevole e coinvolgente, soprattutto nella prima e nell’ultima storia, “Da non aprire mai” e “La promessa”, le due dal respiro più ampio e con la trama più complessa.

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Disegni minimalisti

Una narrazione tanto essenziale si sposa perfettamente col tratto di Niimura: poche semplici linee per descrivere profili, tratti, espressioni. Un minimalismo di grande efficacia, già mostrato con I Kill Giants, che si riflette nei colori: bianco e nero sono dominanti, con poche sfumature di grigi, e il solo rosso a spezzare una bicromia altrimenti perfetta.

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Un autore che unisce Giappone ed Europa

Nato a Madrid da genitori giapponesi, Niimura riesce a costruire una perfetta sintesi tra la tradizione del manga e il fumetto d’autore occidentale, in particolar modo europeo, evidenziando una volta di più una grande sensibilità artistica. Vincitore nel 2018 del Premio Eisner per il Miglior fumetto digitale con Umami, Niimura continua a stupire con la sua estetica personalissima e la sua riconosciuta autorialità.

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