Hellblazer, cosa aspettarsi dal capolavoro di Garth Ennis

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Gabriele Lippi

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L'edizione omnibus pubblicata da Panini raccoglie tutte le storie scritte dall'autore britannico su John Constantine. Un antieroe narcisista e manipolatore a cui è impossibile non voler bene

Scostante, narcisista, egoista, manipolatore, saccente, alcolizzato e incallito tabagista. In una parola sola, delizioso. Secondo una classifica del sito internet IGN, John Constantine è 29esimo tra i 100 maggiori eroi nella storia dei fumetti, ma se qualcuno si fosse preso la briga di crearne una dei migliori antieroi dei comics, in pochi sarebbero in grado di stargli davanti. Creato per DC Comics da Alan Moore, Steve Bissette e John Totleben come personaggio secondario di Swamp Thing (e apparso per la prima volta sul numero #37 del giugno 1985 della testata dedicata al mostro della palude), Constantine ha acquisito molto presto dignità e popolarità, guadagnandosi prima una serie tutta sua, Hellblazer (pubblicata per 300 numeri tra il 1988 e il 2013) e poi un film con protagonista Keanu Reeves uscito nel 2005.

Hellblazer
Panini DC

Ecco, per chi avesse come unico riferimento il John Constantine cinematografico, la conoscenza di quello dei fumetti ha l’effetto di una folgorazione. Il discorso è valido in particolar modo per la lunga gestione di Garth Ennis, non il primo autore a dargli forma (dopo Moore, infatti, i primi 40 albi di Hellblazer sono stati scritti da Jamie Delano con due incursioni di Grant Morrison), ma quello che ne ha saputo incarnare probabilmente la versione più iconica.

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Ennis aveva solo 21 anni e un’esperienza pressoché nulla come autore quando venne chiamato per raccogliere il testimone di Delano e proseguire nel solco della british invasion che a cavallo tra gli anni ’80 e i ’90 rivoluzionò il fumetto supereroistico americano e in particolare quello DC. Ventuno anni e un talento che si sarebbe immediatamente rivelato sconfinato e che lo avrebbe portato col tempo a realizzare altri capolavori come Preacher, Punisher e The Boys, solo per citarne alcuni. Tutti innegabilmente figli più che legittimi del loro autore, emanazione diretta del suo modo di concepire e interpretare il mondo e l’essere umano.

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Il suo Hellblazer è stato recentemente riproposto in italiano da Panini DC con una omnibus di oltre 1300 pagine (pesante è pesante, ma la rilegatura è perfettamente resistente) che racchiude tutti i numeri da lui scritti: dal 41 al 50, dal 52 all’83, dal 129 al 133 più diversi speciali (Hellblazer Special 1, Heartland 1, l’episodio Tainted Love in Vertigo Jam e All Those Little Girls and Boys in Winter’s Edge 2). Cinquantuno storie in totale che abbracciano un periodo che va dal 1991 al 1999 e incarnano perfettamente lo spirito dell’epoca in cui sono scritte ma riescono a essere attuali ancora oggi. L'opera è impreziosita per i primi numeri dalle splendide tavole di William Simpson e per i successivi dallo stile personalissimo di Steve Dillon, perfettamente calzante sulla scrittura di Ennis.

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Cosa è Hellblazer? Un horror, verrebbe da dire, ma non solo e nemmeno troppo. Certo, la componente mistica e del terrore in un’opera che sostanzialmente racconta di demoni che fanno i demoni e angeli che non sono troppo angeli è piuttosto evidente, ma non è la sola. Probabilmente il ciclo di storie che si avvicina più alla definizione del genere è Figlio dell’Uomo, disegnata da John Iggins, in cui uno dei peggiori errori generati dall’egoismo di Constantine si trasforma in una minaccia mafiosa senza eguali. Per il resto la componente fantasy-horror sembra rimanere sullo sfondo, facendo da accompagnamento a quello che appare essere il vero interesse di Ennis: le vicende umane del protagonista e dei suoi straordinari comprimari.

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Antieroe maledetto, trascinato verso l’abisso da tutte quelle imperfezioni che sono tipiche dell’essere umano, John Constantine diventa con Ennis ancora più irriverente e arrogante, e non importa se davanti a sé ha un uomo comune, un arcangelo o il Primo dei Caduti. Constantine se li rigira tutti come vuole, mettendo in mostra tutte le sue doti di genio della truffa e ammaliatore. La gestione di Ennis parte subito col botto: il primo ciclo, Cattive abitudini, è un capolavoro. Racconta di come la dipendenza dal tabacco di Constantine lo porti a un passo dalla morte, ma lo fa evitando di ripiegarsi su un didascalico e moralizzante spot contro le sigarette.

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A rendere speciale l’Hellblazer di Ennis sono però anche gli altri personaggi: il prete Rick, il suo amico Header, il tassista Chaz, Brendan l’irlandese che si lascia lentamente e dolcemente ammazzare dall’alcol, Kit, soprattutto Kit. In un cast corale a netta prevalenza maschile, infatti, il personaggio più forte, più innovativo, più tridimensionale, è una donna. La donna che John pensa di dover proteggere e che invece si ritrova più volte a difendere il compagno nelle risse, la donna di cui è impossibile non innamorarsi e di cui è quasi impossibile tenere il passo. C’è un episodio in cui il cast dei comprimari appare riunito, Quaranta, quello in cui Lo Spirito delle Feste ne organizza una a sorpresa per il compleanno di Constantine invitando persino Swamp Thing, ed è incredibile l’equilibrio che Ennis riesce a dare anche in presenza di un cast così nutrito concentrato su così poche tavole.

 

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La critica sociale, anche se meno accentuata che nel ciclo di Delano, è ancora oggi di estrema attualità. I disordini di Tower Hamlets hanno un chiarissimo esempio nelle rivolte che all’inizio degli anni ’90 incendiarono Los Angeles e gli Stati Uniti dopo il pestaggio del tassista nero Rodney King, eppure incarnano perfettamente tensioni razziali ancora vive e ferite mai rimarginate. I riferimenti politici non mancano, dalle toccanti pagine sulla questione Irlandese e sui carri armati ormai diventati parte del paesaggio urbano di Belfast, alle stilettate rivolte alla famiglia reale, di cui un rampollo non nominato ma la cui identità è piuttosto semplice da intuire viene rappresentato come posseduto da un demone che lo fa agire come un nuovo Jack lo Squartatore. Ennis non risparmia nessuno, che sia laburista o conservatore, si scaglia contro l’ipocrisia di una classe dirigente ritenuta inadeguata così come contro la retorica del sogno americano.

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Non sono da meno i dialoghi, di straordinaria potenza, come quello lunghissimo, contenuto nel ciclo “Un bastardo alle porte dell’inferno”, in cui Satana racconta a Constantine la sua versione dell’origine del mondo e Constantine dal canto suo risponde con la sua idea sull’origine e il ruolo primario di Satana stesso; o quello in cui Constantine incontra un suo antenato zombi che gli spiega della maledizione che ha colpito la famiglia. Se non avete Hellblazer ma apprezzate Ennis, è giunto il momento di recuperarlo. Se lo avete già letto, vale sempre la pena di rileggerlo. Se non avete mai letto Ennis, potrebbe essere una buona idea cominciare da qui. Insomma, qualunque sia il vostro caso, se amate i fumetti (e magari tra questi amate Dylan Dog), non dovreste farvi mancare questa perla.

Hellblazer
Hellblazer di Garth Ennis. Omnibus, 1352 pagine, 99 euro - Panini DC

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