Il potere e la responsabilità dei singoli nell’era dei social e degli “Statosauri”

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Il giornalista Massimo Russo, nel suo nuovo libro in uscita il 21 aprile, si sofferma su come la pandemia abbia accelerato un processo di trasformazione già in atto da tempo, mettendo in crisi la politica. Un cambiamento che offre ai cittadini, con le scelte di consumo, la possibilità di costruire dal basso in un'epoca però molto più complessa rispetto al passato

Non c’è solo un’emergenza sanitaria mondiale, non c’è solo la sciagura economica di una serie di comparti. Tra le conseguenze del Covid-19 c’è anche la crisi delle istituzioni, frutto dell’accelerazione di un processo già in atto da tempo che vede il passaggio dall’era dei territori a quella delle Rete e dei social. Su questo cambiamento epocale è basato “Statosauri - Guida alla democrazia nell’era delle piattaforme” (Quinto Quarto Edizioni, pp. 140, euro 13), il libro del giornalista Massimo Russo in uscita il 21 aprile.

La pandemia e gli Stati a un passo dall'estinzione

"La pandemia ha reso manifesta l’insufficienza degli ordinamenti e dei corpi intermedi della politica e la conseguente disperata fame di governo e organizzazione della complessità. È questa inadeguatezza, prima ancora della vera e propria estinzione, a rendere obsoleti gli Stato-sauri”, si legge nella presentazione del saggio. L’autore esplora lo smarrimento di tanti di fronte a una politica che non sa dare risposte, analizzando allo stesso tempo l’opportunità concessa dalle scelte di consumo, considerate sempre di più come scelte di appartenenza. Una trasformazione che offre un potere, dal basso, ai singoli che dovranno però utilizzarlo non per distruggere, ma per costruire.

L'importanza della responsabilità individuale

Nostalgia? No, grazie. Secondo Russo bisogna dimenticare il passato, forse peggiore ma più semplice, in cui era facile affidarsi un po’ alla cieca a una delle poche agenzie di formazione del consenso di massa. L’epoca delle piattaforme mette i cittadini di fronte alla responsabilità individuale. Il singolo non ha mai avuto tanti strumenti a disposizione per forgiare la propria esistenza. Ma utilizzarli è complesso, doloroso. La libertà è faticosa. Così, nell’era degli “Statosauri” l’unica certezza è che la rete chiede prima di tutto a ognuno di noi di essere all’altezza della sfida. Di portare il proprio contributo di conoscenza, di coscienza all’intelligenza collettiva.

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