Giornata internazionale della birra 2020: storia, consumi e curiosità

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A partire dal 2007 ogni primo venerdì di agosto si celebra la bevanda nata al tempo degli antichi Egizi. Ecco tutto quello che c'è da sapere, tra luoghi comuni e convinzioni da sfatare

Il 7 agosto 2020 si celebra la Giornata internazionale della birra. L'emergenza Covid-19 ha bloccato qualsiasi iniziativa, ma c'è chi come il Birrificio Gritz, l’unico in Italia nonché uno dei pochi al mondo specializzato in birre gluten free, ha pensato di onorare la ricorrenza con codici sconto e vendite promozionali. Inoltre, la giornata offre l'occasione di sfatare qualche luogo comune sulla birra cara agli egizi. Tra questi, che l'Italia non sia un Paese di birre. A smentirlo, i dati raccolti dal Centro Internazionale Birra, che mostrano come durante il lockdown questa bevanda abbia contribuito a mantenere ben saldi i rapporti con gli altri anche nei momenti più bui della pandemia. Lo ha affermato il 37 per cento degli intervistati.

Giornata internazionale della birra: la storia

Come riporta Forbes, la Giornata internazionale della birra è stata creata da Jesse Avshalomov nel 2007, a Santa Cruz, California. La sua prima edizione si è tenuta un anno dopo. Così un piccolo evento localizzato sulla West Coast americana ha velocemente preso piede in tutto il mondo, contagiando 207 città, 80 nazioni e 6 continenti. Si celebra ogni anno nel primo venerdì di agosto. Ha tre obiettivi: riunire gli appassionati di birra e condividere gli assaggi; celebrare chi produce e serve la bevanda; unire il mondo sotto il segno della birra, celebrando tutte le espressioni brassicole in una sola giornata. La tradizione americana prevede anche che gli amici si regalino una birra a vicenda, esprimendo così la propria gratitudine ai produttori e ai bartender che la servono, insieme a tutti gli altri tecnici che lavorano alla sua produzione. Al momento gli organizzatori originari sembrano aver sospeso le celebrazioni, come si legge dal sito ufficiale della giornata. Ma nel mondo tantissimi appassionati e addetti ai lavori "santificano" il primo venerdì di agosto alla bionda bevanda dissetante.

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Giornata internazionale della birra: le curiosità

Nel libro Birrologia (Giunti) Elisabeth Pierre, Anne-Laure Pham e Mélody Denturck hanno celebrato la bevanda, sfatando alcuni luoghi comuni. Ad esempio, si è portati a credere che la schiuma non serva a niente. Un errore piuttosto comune. Questa in realtà serve a proteggere la birra dall'ossidazione "perché il peggior nemico della birra è l'aria". La schiuma, spiegano gli autori, si forma "grazie alle proteine presenti nella bevanda. L'assenza della schiuma o la sua scarsezza può essere dovuta allo stile di birra, al tipo di servizio o alla presenza di tracce di grasso. Una schiuma troppo abbondante può essere dovuta alla pressione dell'impianto di spillatura, alla temperatura della birra o a una cattiva rifermentazione in bottiglia". La "cultura della schiuma" cambia da Paese a Paese: quasi assente nel Regno Unito, diventa una vera e propria cupola in Germania.

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Una per ogni alimento

Un altro luogo comune è che la birra non si abbini al cibo. Al contrario, proprio come avviene con il vino, ogni tipologia può accompagnare una determinata pietanza. Ad esempio accanto ai frutti di mare sono perfette le leggere Pils e le Weizen. Con una lasagna è invece meglio scegliere una corposa Brown Ale. Si può accompagnare un intero pasto con la birra: basta iniziare con quelle "dal sapore più dolce, per concludere con quelle più intense e forti". L'abbinamento può essere fatto in equilibrio o in contrasto di sapori.

L'Italia e il legame con la birra

Un'altra convinzione radicata è che l'Italia non sia un Paese di birre. I dati dicono però il contrario. Dal 1996 al 2017 i birrifici locali sono passati da 8 a 833. Sono per lo più concentrati al Nord, ma la cosa più importante è che l'Italia è l'unico Paese al mondo ad avere una legge che definisce la birra artigianale.

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I consumi di birra in Italia

In occasione della Giornata Internazionale della Birra AssoBirra lancerà il Centro Informazione Birra (CIB), una fotografia completa e sempre aggiornata dei cambiamenti in atto nel mondo birrario. Con cadenza trimestrale, il CIB racconterà in presa diretta come sta cambiando il mondo birra e come stanno agendo i player di mercato per affrontare al meglio il cosiddetto new normal. Una panoramica resa possibile grazie a un ascolto attento di più voci: quella degli italiani in collaborazione con la società di ricerche BVA Doxa, dei brand, della filiera e, naturalmente, della stessa AssoBirra. Dalla prima indagine del CIB è emerso che il 37 per cento degli italiani pensa che la birra abbia contribuito a mantenere ben saldi i rapporti con gli altri anche nei momenti più bui della pandemia, complici anche gli aperitivi digitali. Per il 28 per cento degli intervistati la quarantena è stata anche un momento per sperimentare nuove tipologie di birre. E, una volta tornati alla normalità, la bevanda è stata il mezzo per tornare alla convivialità con gli amici. In occasione della ricorrenza, AssoBirra ricorda il suo obiettivo: non disperdere il patrimonio costruito negli anni attorno alla cultura brassicola, che nel 2018 ha registrato un giro d'affari di 9 miliardi di euro, pari allo 0,52 per cento del Pil. Si parla di un settore che occupa oltre 144.000 persone lungo tutta la filiera. Quindi, anche nell'ottica di ripartenza dell'economia nazionale, la birra può giocare un ruolo chiave.

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