Istat: saldo commercio estero extra Ue a + 6,6 mld

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Secondo l’Istituto di statistica a novembre la stima del saldo commerciale a novembre 2020 è pari a +6.677 (era +5.432 milioni a novembre 2019)

A novembre la stima del saldo commerciale a novembre 2020 è pari a +6.677 (era +5.432 milioni a novembre 2019). Diminuisce l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (da +8.238 milioni per novembre 2019 a +8.148 milioni per novembre 2020). Lo rileva l'Istat. A novembre 2020, per l’area extra Ue, al netto del Regno Unito, si stima che l’export aumenti del 3,1% su base mensile e dell’1,4% su base annua. L’import registra un aumento sul mese del +3,3% e una flessione sull’anno pari a -6,4%. Il saldo commerciale è pari a +5.289 milioni (era +4.190 milioni a novembre 2019). L’incremento su base mensile dell’export - rileva ancora l'Istat - interessa tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione dei beni strumentali (-2,4%), ed è dovuto in particolare all’aumento delle vendite di beni intermedi (+5,7%) e beni di consumo non durevoli (+5,0%). Dal lato dell’import, si registrano forti incrementi congiunturali per beni strumentali (+15,1%) e beni di consumo durevoli (+8,7%). In diminuzione gli acquisti di energia (-6,3%). Inoltre, l’export torna a registrare una crescita su base annua (+1,4%, da -9,7% di ottobre), determinata dall’aumento delle vendite di beni di consumo durevoli (+7,7%), beni intermedi (+7,2%) e beni strumentali (+4,9%).


L’import segna una decisa attenuazione della flessione (-6,8%; era -12,4% a ottobre), cui contribuisce soprattutto il forte aumento su base annua degli acquisti di beni intermedi (+15,3%) che contrasta parzialmente il drastico calo delle importazioni di energia (-47,4%). Le esportazioni sono in forte aumento su base annua in particolare verso Cina (+35%), paesi Mercosur (+17,8%), Svizzera (+12,8%) e Stati Uniti (+4,7%). Diminuiscono le vendite verso paesi Opec (-20,9%), Giappone (-13,3%) e Russia (-4,0%). Gli acquisti da Russia (-47,4%), India (-14,8%), Regno Unito (-13,4%), Turchia (-13,2%) e Stati Uniti (-12,0%) registrano flessioni tendenziali molto più ampie della media delle importazioni dai paesi extra Ue27. In deciso aumento gli acquisti da Cina (+14,3%) e Svizzera (+7,1%).


"Dopo la battuta d’arresto di ottobre, a novembre l’export verso i paesi extra Ue registra un nuovo aumento congiunturale, - commenta l'istituto di Statistica - cui contribuisce soprattutto la crescita delle vendite di beni intermedi e beni di consumo non durevoli (per circa 3 punti percentuali). Anche su base annua, l’export torna a crescere sostenuto principalmente dagli aumenti delle vendite di beni intermedi e beni strumentali. La crescita dell’export è trainata soprattutto dalle vendite verso Cina e Svizzera (l’incremento dell’export verso questi due paesi contribuisce per circa 3,5 punti percentuali all’incremento tendenziale complessivo)". "Per l’import, il rialzo su base mensile è spiegato soprattutto dall’aumento degli acquisti di beni strumentali (per 3 punti percentuali); - prosegue l'Istat - il ridimensionamento del calo tendenziale, dal forte aumento degli acquisti di beni intermedi che contrasta la drastica caduta delle importazioni di energia". Infine nel trimestre settembre-novembre 2020, rispetto al precedente, l’export cresce del 10,8%; l'import aumenta su base congiunturale del 3,0%.

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