Inps: in terzo trimestre meno certificati malattia

Lavoro
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Nurse Micaela Barrionuevo uses a swab to take a sample from doctor Gabriel Constanza at the COVID-19 area of the Central Hospital in Mendoza, Argentina, on November 6, 2020, amid the new coronavirus pandemic. - In the Central Hospital of the Argentinean city of Mendoza there is some relief for the recent decline in cases of covid-19, but those responsible are not confident and try to prepare for a possible second wave, as is currently happening in Europe. (Photo by Andres Larrovere / AFP) (Photo by ANDRES LARROVERE/AFP via Getty Images)

Ma aumentano i giorni di malattia e crollano le verifiche, indica l'Inps in una nota. Nel terzo trimestre 2020 sono pervenuti all’Inps 3.501.481 certificati di malattia

Nel terzo trimestre diminuiscono i certificati ma aumentano i giorni di malattia, crollano le verifiche. Lo indica l'Inps  in una nota. Nel terzo trimestre 2020 sono pervenuti all’Inps 3.501.481 certificati di malattia, di cui l’81,5% dal settore privato. Nello stesso periodo del 2019 i certificati erano stati 3.948.078 e la componente privata pari all’80,3%. La riduzione complessiva del terzo trimestre, dovuta sostanzialmente agli effetti di un ricorso generalizzato al lavoro in modalità agile a causa dell’epidemia di coronavirus, è pari al -16,9% per il settore pubblico e al -10% per il settore privato, con riduzione pressoché equivalente (-8,9%) in entrambi i settori nelle regioni del Nord, mentre si registra una differenza più marcata per le regioni del Centro (-22,6% per il pubblico e -13,9% per il privato) e del Sud (-21,3% il pubblico e -9,1% il privato).

Aumento dei giorni di malattia

Ad una diminuzione del numero di certificati corrisponde un aumento, seppur contenuto, dei giorni di malattia, in particolare nel settore privato (+2,4%). Il numero delle giornate medie di malattia per certificato passa da 5,9 a 6,7 per il settore privato e da 6,0 a 7,3 per il pubblico, un andamento che induce a pensare che i lavoratori si rivolgono al proprio medico soprattutto per patologie che richiedono più giorni di malattia evitando di farlo per malattie meno gravi. L’emergenza sanitaria ha avuto, come prevedibile, notevoli ripercussioni anche sull’attività ispettiva. Gli accertamenti medico fiscali sono ripresi su tutto il territorio nazionale il 10 agosto, dopo la sospensione iniziata il 9 marzo. Nel terzo trimestre 2020 sono state effettuate 92.448 visite mediche di controllo, il -59,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con una drastica diminuzione di quelle datoriali rispetto a quelle d’ufficio. Rispetto al terzo trimestre 2019, il tasso di riduzione della prognosi (che misura il numero di visite con riduzione della prognosi rispetto al numero delle visite effettuate) risulta in aumento sia nel settore privato che in quello pubblico, così come il numero medio dei giorni di riduzione prognosi. Il tasso di idoneità (che misura il numero di visite con esito di idoneità al lavoro rispetto al numero di visite effettuate) è stabile per le visite d’ufficio di entrambi i settori, ma si riscontra una forte diminuzione per quelle datoriali. Nel terzo trimestre 2020 sono pervenuti all’Inps 3.501.481 certificati di malattia, di cui l’81,5% dal settore privato. Nello stesso periodo del 2019 i certificati erano stati 3.948.078 e la componente privata pari all’80,3%.

Più lavoro in smart working

La riduzione complessiva del terzo trimestre, dovuta sostanzialmente agli effetti di un ricorso generalizzato al lavoro in modalità agile a causa dell’epidemia di coronavirus, è pari al -16,9% per il settore pubblico e al -10% per il settore privato, con riduzione pressoché equivalente (-8,9%) in entrambi i settori nelle regioni del Nord, mentre si registra una differenza più marcata per le regioni del Centro (-22,6% per il pubblico e -13,9% per il privato) e del Sud (-21,3% il pubblico e -9,1% il privato). Ad una diminuzione del numero di certificati corrisponde un aumento, seppur contenuto, dei giorni di malattia, in particolare nel settore privato (+2,4%). Il numero delle giornate medie di malattia per certificato passa da 5,9 a 6,7 per il settore privato e da 6,0 a 7,3 per il pubblico, un andamento che induce a pensare che i lavoratori si rivolgono al proprio medico soprattutto per patologie che richiedono più giorni di malattia evitando di farlo per malattie meno gravi.

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