Coronavirus: sindacati, agire su sistema trasporti

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SNEGIRI, RUSSIA - OCTOBER 14: (RUSSIA OUT) Passengers, some wearing protective masks and some not, arrive at a railway station, on October 14, 2020 in Snegiri, Russia. The requirement to wear masks and gloves to combat a spread of the coronavirus (COVID-19) is still in effect in Moscow's region. (Photo by Mikhail Svetlov/Getty Images)

Filt, Fit e Uiltrasporti chiedono di non badare “solo al coefficiente di riempimento”. “Ci si accorge solo ora che il settore non sarebbe pronto a gestire l’emergenza”

E' necessario ''agire sul sistema trasporti e non solo sul coefficiente di riempimento''. Lo affermano i segretari generali della Filt Cgil, Stefano Malorgio, della Fit Cisl, Salvatore Pellecchia, e della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, in una nota. “Ci si accorge solo oggi ed in maniera tardiva che il settore non sarebbe stato pronto a gestire la convivenza con il virus senza un’opportuna politica di sistema”, affermano i sindacalisti. Secondo i sindacati “servono una diversa modulazione degli orari delle città, con le differenziazioni degli ingressi e delle uscite a partire dalla scuola e dagli uffici pubblici, una gestione governata dello smart working in forme alternate al lavoro in presenza, il potenziamento delle corse utilizzando i mezzi del noleggio Ncc, attualmente in difficoltà visto il crollo della domanda turistica ed un investimento tecnologico per la verifica del numero di persone a bordo dei mezzi”. “Oggi invece si scarica tutto sul tema del coefficiente di riempimento, rispetto al quale il sindacato non ha gli strumenti per giudicare quale sia quello più idoneo'', proseguono Malorgio, Pellecchia e Tarlazzi. Su questo argomento ''è giusto che le decisioni siano assunte dalle istituzioni sulla base delle valutazioni di carattere scientifico del Cts. Tuttavia chiedere un abbassamento di quell’indice, senza aver attuato le misure che abbiamo proposto, significa far collassare il sistema che non sarebbe più grado di garantire il servizio con ripercussioni soprattutto su coloro che non possono permettersi l’uso quotidiano del mezzo privato”.

“Ragionare su proposte del sindacato senza sterili polemiche”

“C’è ancora tempo sia a livello nazionale che regionale per riprendere a ragionare sulle proposte fatte dal sindacato'', affermano Malorgio, Pellecchia e Tarlazzi. ''Lo si faccia senza sterili polemiche, a partire dal tema dei controlli e delle sanzioni. Una misura non può essere pienamente efficace senza una adeguata sanzione, senza le modalità con le quali dovrà essere effettuato il controllo, senza definire le procedure da mettere in campo nel caso di superamento dei limiti di capienza, che non possono essere lasciate alla responsabilità del singolo lavoratore a bordo del mezzo”. “Nella speranza che si apra una discussione costruttiva sui temi posti - concludono Malorgio, Pellecchia e Tarlazzi - vigileremo sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, impegnati nelle operazioni di front line, per i quali chiediamo il massimo degli standard di sicurezza ed una politica di prevenzione  alla stregua di altre categorie addette ai pubblici servizi”.

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