Contratti, sindacati: sciopero alimentaristi, pronti a nuovo stop

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Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil oggi protestano per rivendicare il contratto firmato il 31 luglio scorso con Unionfood, Assobirra e Ancit come "l'unico contratto nazionale"

Sciopero di 4 ore e presidi sotto aziende alimentari dei territori, sedi locali di Confindustria e a Roma sotto Federalimentare. I sindacati Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil oggi mettono in atto la protesta annunciata per rivendicare il contratto firmato il 31 luglio scorso con Unionfood, Assobirra e Ancit come "l'unico contratto nazionale". Lo hanno ribadito in una conferenza stampa i tre segretari generali Giovanni Mininni (Flai), Onofrio Rota (Fai) e Stefano Mantegazza (Uil) annunciando anche la volontà di proseguire la mobilitazione con un nuovo sciopero tra un mese, il 9 novembre qualora "non ci fossero le adesione necessarie al contratto del 31 luglio ci sarà un ulteriore sciopero di 8 ore in tutta Italia con manifestazioni in 20 piazze italiane con collegamenti in streaming".

Nuove proteste a partire da lunedì 12 ottobre

"La sensazione che abbiamo, nelle assemblee che si sono svolte nei luoghi di lavoro, è che c'è un grande consenso non solo sulle consultazioni negli stabilimenti sull'accordo del 31 luglio ma anche sulla necessità di mobilitarsi" hanno spiegato i sindacalisti. Dopo lo sciopero di 4 ore di oggi, a partire da lunedì 12 ottobre, "l'azione di lotta non si esaurisce - hanno annunciato Mininni, Rota e Mantegazza -.  Abbiamo previsto il blocco degli straordinari, della flessibilità e delle prestazioni aggiuntive fino al 9 novembre: quindi prosegue lo stato di agitazione che è cominciato il 24 agosto. Ci siamo dati ulteriori 30 giorni", se non ci saranno adesioni al contratto ritenute "necessarie" allora i sindacati indiranno il nuovo sciopero di 8 ore tra un mese esatto, il 9 novembre per dire che "vogliamo un unico contratto nazionale di lavoro", proprio in risposta a tutti quegli industriali alimentari, coordinati da Federalimentare, che non riconoscono l'accordo del 31 luglio e che vorrebbero aprire nuovi tavoli per il rinnovo del ccnl industria alimentare.  "La nostra azione non si ferma qui, forti del consenso avuto dai lavoratori. Sono azioni di lotta pesanti - hanno ammesso i sindacalisti - che incidono sui salari ma, 450 mila persone vogliono riconoscersi nei contenuti dell'accordo che abbiamo sottoscritto. Noi abbiamo questo obiettivo e quindi proseguiremo nella nostra azione". I sindacalisti hanno tenuto a precisare che la protesta sarà attuata nelle modalità e nei numeri previsti dalle regole per il contenimento del contagio da Covid-19.

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