Pensioni: riapre ‘cantiere’ riforma, incontro Catalfo-sindacati

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Il ministro del Lavoro ha ragionato con Cgil, Cisl e Uil sugli interventi da mettere in campo

Si riapre il cantiere sulla riforma delle pensioni tra governo e sindacati. Dopo il lungo lockdown causa Covid, infatti, l'incontro tra i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil ed il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, si è chiuso con la conferma da parte del governo di voler ragionare su alcuni interventi: proroga ed ampliamento della platea dell'ape sociale e proroga di Opzione donna mentre sul tavolo l'esecutivo ha messo anche la disponibilità a ragionare della possibilità di lasciare il lavoro a quota 41 per quei lavoratori cosiddetti fragili. Apertura anche sui contratti di espansione e sulla previdenza integrativa. Per quest'ultima ci sarebbe l'impegno del Governo a lavorare sul silenzio assenso (sei mesi). Focus anche sulla rivalutazione del montante pensionistico per evitare che, in caso di Pil negativo, la mancata crescita impatti sull'assegno. Altri 4 i round che attendono prossimamente governo e sindacati, dalla data da definire: il primo sull'Ape social , esodati e opzione donna; il secondo sull'isopensione e i contratti di espansione; il terzo sulla previdenza complementare; il quarto sulle pensioni in essere. Il ministro, spiegano fonti sindacali, avrebbe anche confermato il via libera del governo alle 2 commissioni tecniche istituite ma poi bloccate dallo stop imposto dal Covid, che a breve potranno dunque decollare: la prima sulla separazione tra previdenza e assistenza; la seconda sulla speranza di vita in rapporto ai lavoratori gravosi.
Il pacchetto di interventi delineati troveranno spazio, avrebbe confermato ancora Catalfo, nella prossima legge di bilancio. E i 4 nuovi appuntamenti serviranno ad una delegazione ristretta tra sindacati e governo per iniziare a scrivere un testo da inserire appunto nella prossima 'finanziaria'. Un intervento più strutturale invece sarà disegnato dall'incontro già fissato il 25 settembre: sarà in quell'occasione che Cgil, Cisl e Uil e il ministro Catalfo riprenderanno in mano dossier caldi e delicati: flessibilità nell'accesso alle pensioni, pensioni di garanzia per i giovani e valorizzazione della maternità e del lavoro di cura per il pensionamento delle donne.


Secondo il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli dall’incontro “sono emerse alcune prime importanti disponibilità del Governo a cui ora occorre dare concretezza, il ministro Catalfo, come richiesto dal sindacato, si è impegnato a prevedere nella prossima legge di bilancio sia la proroga dell’Ape sociale, con un possibile ampliamento della platea ai disoccupati e ai lavoratori con patologie invalidanti più esposti al rischio Covid, sia quella di Opzione donna. Ha annunciato inoltre -prosegue- un intervento per rafforzare la norma sui lavoratori precoci e la risoluzione dell’importante problema della copertura previdenziale dei part-time verticali, che sono soprattutto donne e giovani, e dei lavoratori esattoriali”.
Per quanto concerne gli esodati, prosegue Ghiselli, " il ministro ha comunicato che l’Inps ha effettuato un approfondimento relativo alla platea, ma non si è impegnato nel dare risposte concrete se non la disponibilità a proseguire il confronto". Inoltre, aggiunge, "rispondendo ad una richiesta del sindacato, ha comunicato che si sta esaminando in sede tecnica il problema della rivalutazione del montante nel periodo di Pil negativo, per non compromettere i rendimenti futuri delle pensioni”.
"Catalfo- continua Ghiselli- ha inoltre annunciato l’immediata costituzione delle due Commissioni, sui lavori gravosi e sulla separazione tra assistenza e previdenza, e la disponibilità ad affrontare il tema della previdenza complementare, in particolare di riaprire un altro semestre di silenzio-assenso. “Consideriamo queste disponibilità come un punto di partenza – conclude- ma abbiamo sottolineato la necessità di avere su ogni argomento risposte più precise, e abbiamo posto altri temi per noi fondamentali in questa fase, come l’estensione delle mansioni considerate gravose, la modifica dell’isopensione per renderla accessibile ai lavoratori di tutte le imprese, e la rivalutazione del reddito dei pensionati”.
E per il segretario confederale Cisl, Ignazio Ganga, si è trattato di un “incontro positivo ma ancora interlocutorio, sarà indispensabile scendere nel dettaglio delle proposte del Ministro del Lavoro”. Il governo ha ribadito tra l'altro, spiega ancora Ganga, "che quota 100 non verrà toccata fino alla scadenza naturale del 2021 né verranno introdotti meccanismi penalizzanti" e che a breve saranno 'attivate' le due Commissioni di studio annunciate prima del lockdown che il sindacato, prosegue, "auspica possano fornire dati e valutazioni utili al lavoro che il Governo con le parti sociali dovrà fare nei prossimi mesi".


Per Domenico Proietti, segretario confederale della Uil, “l’incontro con il governo è stato positivo: la Ministra Catalfo si è impegnata a prorogare l’ape sociale con un ampliamento della platea dei beneficiari e a prorogare opzione donna. C’è stata un’apertura volta a facilitare l'accesso a quota 41 per i lavoratori precoci. C’è l’impegno a equiparare il part-time verticale a quello orizzontale per l’accesso alla pensione. Positiva anche la proposta della staffetta generazionale e la gestione delle crisi aziendali con alcuni correttivi al contratto di espansione".
"Sulla rivalutazione delle pensioni, noi abbiamo chiesto di estendere la quattordicesima ai pensionati con redditi fino 1500 euro mensili. Abbiamo poi proposto che il 2021 diventi l'anno del rilancio delle adesioni alla previdenza complementare, attraverso una campagna istituzionale di informazione e un semestre di silenzio assenso. Sull'insieme di questi temi è necessario procedere ad approfondimenti per definire nel dettaglio i provvedimenti da proporre", prosegue.
"Infine, pur dando atto alla Ministra Catalfo dell’impegno per istituire le commissioni istituzionali per separare la spesa assistenziale da quella previdenziale e quella per individuare le mansioni gravose o usuranti, che sembrano in dirittura di arrivo, abbiamo sottolineato l’imbarazzante ritardo provocato dai vari passaggi burocratici amministrativi", conclude Proietti.

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