L’aumento dell’indice generale è dovuto prevalentemente alla crescita dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+3,0%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,5%)
L'Istat conferma le stime preliminari sull'andamento dell'inflazione ad agosto con un indice dei prezzi al consumo in aumento dello 0,3% su base mensile e in diminuzione dello 0,5% su base annua (da -0,4% del mese precedente).
Ad accentuare l'andamento dell'indice, "in un quadro che vede l’inflazione negativa ancora determinata per lo più dagli andamenti dei prezzi dei beni energetici regolamentati (da -13,6% a -13,7%) e di quelli non regolamentati (da -9,0% a -8,6%)" è - spiega l'Istat - il calo più netto dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da -0,9% a -2,3%). Si confermano invece in crescita, seppur in rallentamento, i prezzi sia dei beni alimentari lavorati (da +0,6% a +0,4%) sia di quelli non lavorati (da +2,5% a +2,0%). Rallentano sia l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, che quella al netto dei soli beni energetici, rispettivamente da +0,4% a +0,3% e da +0,6% a +0,4%.
L’aumento - rispetto a luglio - dell’indice generale è dovuto prevalentemente alla crescita dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+3,0%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,5%), a causa di fattori stagionali, una crescita solo in parte compensata dal calo dei beni alimentari non lavorati (-0,6%). L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (ipca) diminuisce dell’1,3% su base mensile e dello 0,5% su base annua (da +0,8% di luglio), confermando la stima preliminare. Dietro il calo su base mensile e l'inversione di tendenza dell'indice armonizzato dei prezzi al consumo - spiega l'istituto di statistica - c'è l’avvio ad agosto in quasi tutte le regioni dei saldi estivi di abbigliamento e calzature (di cui l'indice nazionale non tiene conto) : i prezzi di abbigliamento e calzature registrano, infatti, una vistosa diminuzione congiunturale (-18,6%) molto più ampia di quella di agosto 2019 quando fu pari a -6,6% (ma allora i saldi erano iniziati a luglio) e quindi un forte rallentamento su base annua che si riflette sull’andamento dell’indice generale. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,2% su base mensile e una diminuzione dello 0,7% su base annua. L’inflazione acquisita per il 2020 è pari a zero per l’indice generale e a +0,8% per la componente di fondo.
Commentando i dati di agosto sull'inflazione (+0,3% su mese e -0,5% su anno), l'Istat sottolinea come si tratti di un "consueto aumento congiunturale dei prezzi al consumo dovuto a fattori stagionali legati alle vacanze estive che, quest’anno, si sovrappone alla riapertura di gran parte delle attività della filiera turistica". Tuttavia, si precisa, per alcuni comparti dei servizi legati ai trasporti, la crescita dei prezzi rispetto a luglio è inferiore a quella dello scorso anno, "determinando una maggiore flessione tendenziale che si riflette su quella dell’indice generale". Si conferma infine per il quarto mese consecutivo una inflazione negativa, peraltro in aumento di un decimo di punto rispetto a luglio, tornando a valori non più toccati da aprile 2016.