Pa: in 10 anni persi 212 mila dipendenti, -6,2%

Lavoro

I cali più vistosi nelle Regioni e nelle autonomie locali (-19,5%). Il punto sul lavoro pubblico al Forum Pa che si è aperto oggi online. L’età media del personale di circa 51 anni, mentre il 16,9% sono over 60

In un decennio tra il 2008 e il 2018, la Pa italiana ha perso circa 212mila persone, pari al 6,2% del personale. Le amministrazioni più colpite sono state le Regioni e le autonomie locali, che hanno visto ridursi 100mila dipendenti, pari al 19,5% dei propri lavoratori. Seguono la Sanità, con -41mila addetti, e i Ministeri, con -36mila. Saldo positivo, invece, per gli Enti di ricerca, che hanno inserito circa 5.800 nuove risorse (+33,3%), i Vigili del Fuoco, aumentati di 2.650 unità (+8,3%), e le Autorità indipendenti (+64,8%). Lo rileva una ricerca sul lavoro pubblico presentata oggi in apertura del Forum Pa 2020. Una Pa anziana, in cui l’età media del personale è di 50,7 anni, con il 16,9% di dipendenti over 60 e appena il 2,9% under 30. Una Pa in cui 4 dipendenti su 10 hanno la laurea, ma gli investimenti in formazione, necessari per aggiornare competenze e conoscenze, sono quasi dimezzati in dieci anni, passando dai 262 milioni di euro del 2008 ai 154 milioni del 2018: 48 euro per dipendente, che consentono di offrire in media un solo giorno di formazione l’anno a persona.

Presto più pensionati pubblici che dipendenti

Un nuovo record si accinge a 'conquistare' la pubblica amministrazione italiana, ovvero quello di avere più pensionati che dipendenti pubblici entro il 2021. Il possibile sorpasso può essere determinato dal continuo calo del personale, un equilibrio fra ingressi e uscite che, nonostante lo sblocco del turnover, non è ancora stato raggiunto. A fronte di 3,2 milioni di impiegati pubblici italiani (in termini assoluti il 59% in meno di quelli francesi, il 65% di quelli inglese, il 70% di quelli tedeschi) i pensionati pubblici sono già 3 milioni. Un numero in crescita costante e destinato a salire perché i “pensionabili” oggi sono molti: 540 mila dipendenti hanno già compiuto 62 anni di età (il 16,9% del totale), mentre 198 mila hanno maturato 38 anni di anzianità. La pensione anticipata è stata parzialmente accelerata da Quota 100, nel 2019 sono uscite anticipatamente dalla Pa 90 mila persone, ma è comunque prassi comune: il 57,7% dei pensionati pubblici attuali ha optato per il ritiro anticipato, solo il 13,7% per raggiunti limiti di età (mentre questa percentuale è il 20% nel privato e il 28% negli autonomi). Risultato: solo dal 2018 a oggi sono andati in pensione 300mila dipendenti pubblici a fronte di circa 112mila nuove assunzioni e 1.700 stabilizzazioni di precari nel solo 2018. C’è lo sblocco del turnover, ma le procedure sono lente e la media dei tempi tra emersione del bisogno e effettiva assunzione dei vincitori dei concorsi è di oltre 4 anni. E così, con in più il blocco imposto dal covid-19, da settembre del 2019 ad oggi sono state messe a concorso meno di 22mila posizioni lavorative: di questo passo ci vorrebbero oltre dieci anni a recuperare i posti persi.

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