In caso contrario la protesta si farà sentire in tutte le sedi e nelle piazze
“La commissione Bilancio alla Camera ha cancellato la norma per cui la proroga dei durc, validi al 31 gennaio per via del lockdown, non dovesse andasse oltre il 15 giugno. Protrarre ulteriormente la validità del durc, che attesta il corretto versamento dei contributi da parte delle aziende, è un colpo di spugna sui diritti dei lavoratori e un regalo per caporali e imprese scorrette”. Così in una nota unitaria Vito Panzarella, Franco Turri, Alessandro Genovesi, segretari generali di FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, commentano l’abolizione del comma 1 dell’articolo 81 del Decreto Rilancio, proposta da due deputati del Movimento 5 Stelle, Donno e Faro.
"Chiediamo al governo di rispettare gli impegni presi e al Parlamento di rimediare alla scelta sciagurata appena compiuta. In caso contrario come sindacato faremo sentire la nostra protesta in tutte le sedi e nelle piazze”, aggiungono. “L’articolo in questione - spiegano – era stato richiesto dalle parti sociali dell’edilizia al Governo, ed era oggetto di un’intesa raggiunta ad aprile con i ministri del Lavoro, Catalfo, e delle Infrastrutture, De Micheli". E le conseguenze del provvedimento sono per i sindacati "paradossali e pericolose": un’impresa edile, infatti, risulta regolare e può lavorare fino a fine anno senza pagare i contributi Inps, Inail e gli accantonamenti in Cassa edile (ferie, permessi, ratei di tredicesima). Può addirittura tenere i lavoratori in nero ma partecipare ad appalti pubblici e beneficiare di incentivi, spiegano.
Un’azienda che nasce oggi, invece, proseguono, " potrebbe lavorare senza aver mai pagato un contributo e risultare regolare, al pari di chi invece fa impresa seriamente pagando i lavoratori e rispettando leggi e contratti. Altro che lotta al lavoro nero, altro che lotta all’illegalità, alle mafie e alla criminalità. Il voto, tra l’altro, sconfessa il presidente Conte, che durante gli Stati generali dell'economia si era impegnato con i sindacati per un rafforzamento del Durc e degli strumenti di contrasto al lavoro nero", attaccano ancora gli edili di Cgil, Cisl e Uil.