Sindacati, domani giornata d’azione per il clima

Lavoro
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A worker affiliated to the FIM metalworkers union joins other workers and unions from all sectors coming from all over Italy, particularly from the South (Mezzogiorno) for a protest in downtown Rome on December 10, 2019, against the industrial crisis, the closure of factories, lay-offs and for public and private investment, best working conditions and social protection. - Italy is negotiating a new plan with the world's biggest steelmaker ArcelorMittal to save the Taranto steel plant that involves partial state ownership, the Italian Prime Minister said on December 9. (Photo by Vincenzo PINTO / AFP) (Photo by VINCENZO PINTO/AFP via Getty Images)

L’iniziativa a livello globale promossa dalla Csi, la Confederazione internazionale dei sindacati 

 

“Si terrà domani, 24 giugno, la seconda giornata d'azione globale sindacale per il clima ‘Climate and employment proof our work #Cepow’, promossa dalla Csi la Confederazione internazionale dei sindacati. Quest’anno, a differenza dell’anno scorso, per le particolari condizioni di sicurezza e distanziamento sociale non sarà possibile svolgere iniziative e assemblee, ma è fondamentale affrontare una riflessione collettiva sulla giusta transizione in vista delle scelte che dovranno essere fatte per il futuro del nostro Paese e per la destinazione delle risorse per il piano di ripresa dell’economia”. Così la vicesegretaria generale della Cgil Gianna Fracassi e i segretari confederali di Cisl e Uil Angelo Colombini e Silvana Roseto.

 

“Quest’anno - sottolineano i tre dirigenti sindacali - la giornata di mobilitazione è stata indetta partendo dalla convinzione che il mondo post covid-19 non deve tornare alla situazione precedente il virus ma che, invece, i piani di risanamento economico debbano essere l'occasione per assicurare un futuro socialmente giusto, che integri le risposte a tutti i temi della crisi: il lavoro, la salute pubblica, le disuguaglianze, la partecipazione delle donne nell'economia, l'emergenza climatica, il degrado ambientale, i diritti umani”.

 

Per Fracassi, Colombini e Roseto “nei giorni scorsi con una lettera inviata al ministro dell’Ambiente Sergio Costa abbiamo sollecitato l’apertura di un confronto. Ora aspettiamo che ci convochi per poter discutere di questi temi, in particolare della necessità di rivedere, innalzandoli, gli impegni per la lotta all'emergenza climatica e di coordinarli con il piano di stimoli economici e con la creazione di nuova e qualificata occupazione”.

 

 

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