Parisi, abbiamo già attivato tutti i tremila navigator e dobbiamo cominciare insieme alle Regioni che sono le protagoniste delle politiche attive del lavoro
"Noi ci stiamo organizzando in Anpal. Abbiamo già predisposto un piano che parta non più tardi del 15 luglio, abbiamo già attivato tutti i tremila navigator e dobbiamo cominciare insieme alle Regioni che sono le protagoniste delle politiche attive del lavoro". Lo ha affermato Mimmo Parisi, presidente Anpal, Agenzia nazionale delle politiche attive per il lavoro , a proposito del ruolo e dell'attività dell'Anpal e dei centri per l'impiego in questa fase di ripartenza.
"Come Anpal abbiamo la responsabilità di facilitare, agevolare il coordinamento di tutti gli attori coinvolti nelle politiche del lavoro e quello di fornire assistenza tecnica. Cercheremo innanzitutto di intraprendere una nuova e più forte relazione con le imprese, - ha spiegato Parisi - capire come da qui ad un anno si organizzeranno per i piani di assunzione, capire quali sono le prospettive sulle opportunità occupazionali". "Invece di aspettare la cosiddetta vacancy, - ha aggiunto - cercheremo di avere una mappatura chiara di quelle che potrebbero essere le esigenze delle imprese dal punto di vista della domanda, la prima cosa che dobbiamo fare è ascoltare le imprese, quali le loro difficoltà per ricominciare perché il covid sta in qualche modo forzando molte imprese a ripensare come organizzarsi e garantire la sicurezza dei lavoratori".
"Se si pensa che la misura è partita ad aprile per il reddito di cittadinanza, con le regioni abbiamo fatto un lavoro veramente straordinario: siamo partiti a settembre con un accordo per l'attuazione della professionalità. Bisogna fare una precisazione: di due milioni e mezzo solo 900.000 sono quelli tenuti a fare il patto del lavoro, altri 900 mila sono tenuti a fare il patto di inclusione sociale e poi ci sono tutti i minori", ha detto poi, a proposito del Reddito di cittadinanza e i 65 mila cittadini a cui finora è stata trovata un'occupazione sui 900 mila che hanno sottoscritto il patto sul lavoro.
"Stiamo molto attenti quando raccontiamo questi numeri perché di fatto sono 900 mila, un milione che sono tenuti al patto del lavoro. - ha precisato - Di questi oltre 600 mila sono stati convocati, hanno fatto anche il primo colloquio, hanno fatto un percorso ben preciso: dal colloquio alla convocazione, la conversione dell'esonero, il patto di servizio. A quel punto il soggetto è pronto per iniziare un'attività di ricerca del lavoro. Ma non è che come arriva nel centro di impiego lo mettiamo a cercare lavoro, c'è un percorso ben preciso". "Questo è un percorso che abbiamo fatto in pochissimo tempo. - ha proseguito Parisi - Innanzitutto vorrei dire una cosa: contrariamente a quello che dicono, i Navigator hanno fatto un grandissimo lavoro, hanno dato un grandissimo contributo alle Regioni e ai centri per l'impiego, è del tutto ingiusto che alcuni dicono che i Navigator siano lì a non fare niente, continuano a dare supporto. Bisogna poi riconoscere che c'è stato il lockdown, quindi non è che siamo stati a non far niente".