Crif, forte crescita domande credito imprese, +290%

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Tra il 27 aprile e 3 maggio

Ci sono chiari segnali che indicano la voglia di ripartire delle imprese italiane: le richieste di credito sono aumentate del 290% tra il 27 aprile e il 3 maggio e nelle due settimane successive sono cresciute rispettivamente del 247% e 249%. E' quanto emerge dalle elaborazioni effettuate sul patrimonio informativo di Eurisc, il sistema di informazioni creditizie gestito da Crif.


"Prendendo come valore di riferimento (100%) la settimana compresa tra il 9 e il 15 marzo scorso - ricorda l'analisi - che ancora beneficiava delle istruttorie imbastite nelle settimane precedenti il lockdown, la debolezza delle richieste è perdurata ininterrottamente da metà marzo a metà aprile, con il picco negativo registrato nella settimana compresa tra il 13 e il 19 aprile, quando i volumi si sono attestati al 70% di quelli pre-lockdown. Dalla settimana successiva è iniziato un percorso di deciso recupero, seppur con intensità differenti", rileva Crif.


Nelle settimane immediatamente successive al lockdown, evidenzia ancora Crif, le banche maggiori, quelle minori e i confidi hanno mostrato volumi di richieste non troppo dissimili da quelli considerati nella settimana indice, ritornando sui valori precedenti abbastanza velocemente e arrivando a superarli abbondantemente nelle ultime 4 settimane. Decisamente più graduale ed articolato il percorso di recupero evidenziato dalle società di renting, dalle finanziarie auto e, soprattutto, dalle società finanziarie e da quelle di leasing, con queste ultime due che ancora mostrano un gap rispetto alla settimana indice seppur con volumi in costante recupero", spiega ancora Crif. Il dato "realmente eclatante" è però quello relativo alle società di factoring, che dopo aver fatto registrare un picco di richieste nelle due settimane successive al lockdown cui era seguito un picco negativo tra il 6 e il 14 aprile, "nelle ultime due settimane osservate - si legge nello studio - hanno evidenziato volumi pari rispettivamente 649% e 895% rispetto alla settimana indice".

"In Italia quasi la metà delle imprese si sta trovando ad affrontare la crisi causata dalla pandemia globale partendo da condizioni finanziarie già precarie e nei prossimi mesi avranno bisogno di robuste iniezioni di liquidità per ripartire. Questo spiega le ragioni per cui, dopo una fase di fisiologico stallo successivo al varo del lockdown da parte del governo, abbiano ripreso a rivolgersi in modo vigoroso agli intermefiari finanziari", commenta Antonio Deledda, direttore Credit Bureau di Crif. "Uno dei fattori cruciali in grado di sostenere la propensione a richiedere credito è rappresentato dalla concreta possibilità di vederselo erogare per cui è fondamentale che le aziende di credito continuino a disporre degli strumenti e delle informazioni in grado di attestare la sostenibilità del finanziamento, scongiurando il rischio che irrigidiscano i processi di erogazione e le condizioni di offerta", conclude.

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