Crea, in agricoltura rilevanza manodopera straniera e trend cresce

Lavoro

Tre nuovi studi evidenziano che il trend è in crescita

C'è una "forte rilevanza, per non parlare di vera e propria dipendenza, della nostra agricoltura dalla manodopera straniera" ed il trend è "in crescita". Con 3 nuovi studi è il Crea ad affrontare il tema degli immigrati in agricoltura guardando agli scenari anche attraverso le politiche e la bioeconomia. Dall’impatto del Covid 19
ai percorsi di integrazione fino alla poco nota realtà delle braccianti straniere, il Crea ha pubblicato infatti la ricerca ‘Le misure per l’emergenza covid-19 e la manodopera straniera in agricoltura’, studio curato da Maria Carmela Macrì, ricercatrice Crea Politiche e Bioeconomia e realizzato a tempo di record, che documenta l’impatto del Covid-19 sui lavoratori stranieri dei nostri campi, attraverso una ricognizione nelle singole regioni, svolta con ogni fonte disponibile (ufficiale e non).


Nel panorama della manodopera straniera in agricoltura, secondo i ricercatori del Crea vanno inoltre considerate alcune problematiche specifiche, in particolare la condizione delle braccianti agricole straniere, ancora più esposte al rischio sfruttamento. Occorre tutelarle, magari con approcci innovativi di governance locale come il patto di collaborazione tra pubblico e privato, proposto nell’ambito del progetto Bright che il Crea sta realizzando nell’Arco Ionico (coinvolte Puglia, Basilicata e Calabria) in collaborazione con Action Aid. Di questa attività si riferisce nel documento "L’agricoltura nell’arco ionico ai tempi del covid-19. quali prospettive per le braccianti straniere comunitarie", curato da Grazia Valentino, ricercatrice Crea politiche e bioeconomia.


Fin qui l’attualità e l‘emergenza, ma le migrazioni nelle nostre aree rurali, osservano gli esperti del Crea, "sono fenomeni ormai consolidati", come dimostra "Migrazioni, agricoltura e ruralità. politiche e percorsi per lo sviluppo dei territori", il terzo studio e multidisciplinare del Crea politiche e bioeconomia - realizzato nell’ambito della Rete rurale nazionale - che affronta soprattutto i temi dei percorsi lavorativi intrapresi e dell’integrazione sociale, per ridisegnare una geografia delle nostre campagne più aderente alla realtà.

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