Sindacati, ritorno a normalità con intelligenza e buon senso

Lavoro

Nota unitaria di Cgil Cisl e Uil dopo l’incontro con il premier Conte.

“Cgil, Cisl, Uil sono pronte, come sempre, a confrontarsi e fare la propria parte per tornare alla normalità secondo criteri intelligenti e di buon senso, nel rispetto della salute di lavoratori, pensionati e cittadini”. 

Così in una nota unitaria i sindacati, al termine dell'incontro con il premier, Giuseppe Conte. E sollecitano le aziende, rispetto all'ipotesi di una eventuale riapertura al 27 aprile prossimo, ad utilizzare il tempo a disposizione “per organizzare piuttosto il lavoro sulla base delle indicazioni contenute nel protocollo, che può essere migliorato e ampliato, ma certamente mai ridimensionato. Per noi, come convenuto anche dallo stesso premier, quello resta una sorta di testo sacro per riprendere ovunque, gradualmente, la produzione e il lavoro in sicurezza”.

Un protocollo, quello firmato il 14 marzo scorso, che “deve restare punto di riferimento imprescindibile per garantire la sicurezza dei lavoratori coinvolti, quale condizione necessaria a riprendere la produzione e a dare un futuro al Paese” anche nell'ipotesi di riapertura dell'attività produttiva il 4 maggio prossimo come prospettato da Conte per "alcuni settori del manifatturiero, delle costruzioni e dei servizi”. “I dispositivi di sicurezza, gli strumenti di screening, le attività negli appalti, ad esempio, ad oggi, non sono ancora sufficienti per garantire quella condizione. Così come si pone un problema di assicurare il distanziamento sociale sui mezzi di trasporto pubblico che saranno utilizzati dai lavoratori”, sottolineano ancora i sindacati che hanno anche rinnovato la richiesta a Conte “di un confronto sui temi del sostegno all'economia e al lavoro sulla base dei prossimi provvedimenti che il Governo intende varare”. 

A questo andrebbe aggiunto, si legge ancora nella nota, l'attivazione di un tavolo di confronto a Palazzo Chigi “sul problema della scuola e della pubblica amministrazione. Così come va affrontato il problema della cura dei figli per i genitori che riprenderanno il lavoro”.

“Restano ancora molte questioni aperte su cui discutere, dunque, e l'ipotesi di riprendere immediatamente tutte le attività, come richiesto da qualcuno, già a partire dal 27 aprile, proprio alla vigilia della Giornata mondiale per la salute e sicurezza, è un'ipotesi impercorribile. Peraltro, chi dimostra di averne diritto può già fare ricorso ai prefetti. Bisogna, dunque, attivarsi, nei prossimi giorni, per ottenere le necessarie garanzie e per evitare che si rischino dolorosi passi indietro sul fronte dei contagi”, avvertono.

 

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