Ma a marzo peggiorerà
A febbraio l'indice di disagio sociale scende a 17,8 punti con un calo di 0,5 punti su gennaio. Lo rileva il Misery Index di Confcommercio segnalando una diminuzione di cinque decimi di punto rispetto a gennaio.
Il ridimensionamento dell'indicatore è derivato in misura quasi esclusiva dal rallentamento registrato dall'inflazione dei beni e servizi ad alta frequenza d'acquisto. Tuttavia, spiega l'osservatorio di Confcommercio, il dato di febbraio è rappresentativo di una situazione che non aveva ancora subito i contraccolpi della pandemia provocata dal Covid-19.
All'avvio della crisi sanitaria il nostro Paese si trovava con un’area di disagio sociale piuttosto ampia e in crescita nell'ultimo trimestre. Nonostante la riduzione di febbraio, dovuta al contenimento della dinamica dei prezzi, alla luce di quanto sta avvenendo, la valutazione macroeconomica del disagio sociale mostra un deciso peggioramento già da marzo. L'azione pubblica oggi dovrebbe fare in modo di limitare al massimo la probabile crescita della povertà assoluta connessa alla disoccupazione e alle perdite di reddito da lavoro indipendente.
Inoltre, il quadro macroeconomico delineato dal Mic rileva che la disoccupazione estesa scende al 13,6% (-0,1 sul mese precedente), il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato al 9,7%, valore sostanzialmente in linea con il dato degli ultimi cinque mesi. Includendo una parte dei sottoccupati tra i disoccupati. Le ore autorizzate di cig hanno registrato, dopo cinque mesi di continuo aumento, una diminuzione nel confronto annuo (-26,5%). Infine, i prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza d'acquisto aumentano dello 0,8% in rallentamento rispetto all'1,3% di gennaio.